aleardo

Membro Attivo
In un caso di mia conoscenza avvenuto a Catania i condomini all'unanimità sono riusciti anch'essi a vendere a un immobile condominiale ex portineria e un condomino mio conoscente mi disse che avevano dovuto prima chiarire il diritto dei singoli condomini.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Se trovi il notaio pignolo sicuramente sorgono problemi “burocratici” : come ti confermavo credo che tale trascuratezza sia dipesa un po’ da tutti: dal catasto che 40 anni fa doveva caricare internamente le volture e non lo faceva con diligenza, poi ci sono i tecnici che ponendosi le tue stesse domande hanno probabilmente tralasciato di volturare queste piccole quote ( tanto il catasto non è probatorio….) poi ci sono i nuovi acquirenti che quando rogitano non conoscono il pregresso e lo scoprono alla prima assemblea condominiale.

Non c’è da stupirsi quindi del risultato.

Comunque, per non saper né leggere né scrivere, ti confermerei:
I BCNC non si inseriscono in DS
I BCC invece si ( per coerenza)
 

aleardo

Membro Attivo
Mi sembra di capire che la soluzione migliore, o almeno la più razionale e logica, sia di inserire la portineria nella successione, come ho già fatto nel 2012, utilizzando i millesimi dell'appartamento come quota di proprietà. Nel caso peggiore, cioè che neanche questa volta l'intestatario venga aggiornato, avrò soltanto una spesa aggiuntiva, credo di modesta entità.
 

basty

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Proprietario Casa
La ditta intestata viene variata solo in seguito ad una domanda di voltura.
Pochi anni fa era obbligatorio inoltrarla 30 gg dopo la presentazione della dichiarazione di successione. Però suppongo cartaceamente.
Oggi potrebbe addirittura avvenire contestualmente alla trasmissione telematica della DS

I vuoti che si trovano ancora oggi al Catasto, credo si siano risolti quando la Amministrazione Catasto ha trasferito ai tecnici esterni il compito di trasmettere in via telematica le volture, automatizzando il caricamento che gli impiegati interni non smaltivano con tempestività.
 

Nemesis

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Proprietario Casa
Pochi anni fa era obbligatorio inoltrarla 30 gg dopo la presentazione della dichiarazione di successione
Doveva (e deve) essere presentata entro 30 giorni.
Dal momento della registrazione della dichiarazione di successione decorrono 30 giorni per presentare la domanda di volture presso i competenti uffici nei casi in cui in dichiarazione sia stata espressa la volontà di non avvalersi della voltura automatica o quando la stessa non sia possibile in via automatica.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Doveva (e deve) essere presentata entro 30 giorni.
Precisazione perfetta: ho scritto di getto, con il solo intentendimento di ricordare che una volta la DS e la Voltura non erano mai contestuali, e la voltura per molto tempo non digitalizzata.
Mi riferivo quindi alla potenziale causa dei disguidi e anomalie riscontrabili sulle visure
 

aleardo

Membro Attivo
Mi sono accorto che usando Successioni web sul sito dell'Agenzia delle Entrate, dopo aver caricato automaticamente gli immobili in base alle risultanze catastali, se lascio l'ex portineria immodificata, quindi senza quota di proprietà e di conseguenza senza valore, non mi viene segnalato dal sistema alcun errore o incongruenza dei dati. Probabilmente potrei procedere col calcolo e il pagamento delle imposte e suppongo anche con l'invio della dichiarazione. Premesso che non mi sembra una procedura sensata, mi chiedo cosa accadrebbe in pratica se la dichiarazione venisse inviata in questa forma, cioè senza assegnare di mia iniziativa una quota di proprietà all'ex portineria.
 

aleardo

Membro Attivo
Vorrei aggiornare la situazione, nel caso possa ancora interessare qualcuno. E' vero che nelle mie risultanze catastali non risulta l'ex portineria, pur essendo stata inserita nella dichiarazione di successione di mio padre nel 2012. Tuttavia, facendo un'ispezione ipotecaria, la trascrizione è invece presente, con anche l'indicazione della mia quota di proprietà (1/72).

In realtà la commercialista a mio avviso compì allora un grossolano errore nell'attribuzione delle quote di proprietà: infatti, pur avendo prodotto la tabella millesimale chiedendole di fare riferimento ai millesimi, lei, piuttosto alla carlona, vedendo che gli i righi degli intestatari catastali erano 36, attribuì a mio padre la quota di 1/36. Innanzitutto un rigo era occupato dalla scritta "CON DIRITTO DEI SINGOLI PARTECIPANTI AI SENSI DELL'ARTICOLO 1118 C. C."., quindi semmai avrebbe dovuto essere un 1/35. Ma neanche così sarebbe stata corretta, visto che non rifletteva l'effettiva quota di proprietà della portineria. Adoperando il metodo della commercialista e facendo riferimento a due casi reali, l'unico proprietario di un appartamento di 9 vani avrebbe avuto la quota di 1/36, mentre i coniugi proprietari di un 3 vani avrebbero avuto ciascuno una quota di 1/36, quindi il doppio!

Adesso, non desiderando impelagarmi in complesse procedure di correzione del pregresso, penso di indicare il 75% della quota di mia madre calcolando il valore in base al 75% dei millesimi risultanti dalla tabella condominiale. Se invece volessi mantenere l'uniformità con la precedente successione, ma persistendo nell'errore, dovrei indicare come quota di mia madre 3/72, ovvero 1/24.
 

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