tovrm

Membro Senior
Proprietario Casa
Tu cosa faresti se ti trovassi in questa situazione, ossia ristrutturi ti fanno rifare i Docfa, poi nuova normativa cambia tutto e ti mandano una lettera dove devi aggiornare i parametri (per aggiornare devi rifare)??

Mi adeguo alla nuova legge. Sarebbe però opportuno, in questo caso che il costo ricada sulla collettività e non sui singoli cittadini.
 

Daniele 78

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Diciamo che la colpa, per dirla tutta, sarebbe da suddividere tra Comune ed Agenzia delle Entrate/ Territorio della Provincia di Roma. Essendo ormai collegate anche telematicamente non ci vorrebbe tanto per tirar fuori da un qualunque immobile risalire alla o alle concessioni edilizie (comprese di varianti), la particella catastale dei terreni e del catasto fabbricati con la relativa planimetria depositata. Un lavoro che sicuramente faranno in caso di piccole ristrutturazioni (anche solo nuove tramezzature), che non viene fatto molto (non solo a Roma per essere sincero) in caso di nessuna ristrutturazione.

Tuttavia dove non arrivano Comune e Agenzia entrate (in caso di compravendita) Il DL 78/10 obbligando alla corrispondenza tra concessioni e catasto, obbliga alla revisione di quest'ultimo.
 

tovrm

Membro Senior
Proprietario Casa
Non solo a Roma, comunque tanto per esser chiari già con la normativa esistente (senza riforme alcune) gli A/4 o A/5 di Roma diventerebbero come minimo A/2...già gli A/3 il Docfa non te lo fa passare a meno di casi molto particolari che dovresti spiegare davanti alla Commisione Tributaria provinciale...ma la vedo dura durissima.
In questo modo senza fare casini sarebbe tutto a posto.

Citavo Roma, perché conosco la situazione della città. Tutto giusto ciò che dici. Quello che mi rode è che il Comune ha la facoltà di procedere d'ufficio agli aggiornamenti catastali e non li fa. Poi però le aliquote IMU vengono alzate ai massimi e pagano sempre i soliti noti.
 

jac0

Membro Senior
Proprietario Casa
Mi adeguo alla nuova legge. Sarebbe però opportuno, in questo caso che il costo ricada sulla collettività e non sui singoli cittadini.
Qualora tu con il termine collettività non alluda all'insieme dei 'colletti bianchi' (gli impiegati del catasto), ma a noi e, pro-quota, a me in quanto contribuente, io contribuisco a quel costo, ma prima mi devi dimostrare che l'errore non è stato tuo e che inoltre hai fatto un esposto scritto e non anonimo al superiore dell'impiegato che ti ha dato le informazioni fuorvianti.
 

tovrm

Membro Senior
Proprietario Casa
e perchè dovrebbe ricadere sula collettività visto che si tratta di un bene tuo esclusivo?? Questo naturalmente varebbe anche per altri (me compreso)
Perché il cambio di normativa interessa tutti. Il costo dell'aggiornamento non deve in questo caso comportare ulteriori aggravi per il contribuente, bensì finanziato con le entrate (ad esempio l'IMU, visto che quest'anno va interamente ai comuni e le aliquote sono rimaste invariate).
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Tovrm ti sbagli perchè anche per passare da un vecchio accatastamento con la procedura attuale paga il contribuente, non capisco perchè l'aggiornamento ad una possibile normativa (nuovo Docfa) non spetti al titolare dell'immobile ma a tutti.
Non capisco quale sia la logica di attribuire al pubblico un costo per un accatastamento privato chiunque esso sia. Qui di sotto posto un link che spiega come vengono fatti gli accatastamenti d'ufficio, ossia quando in seguito ad avvertimento o lettera sulla modifica delle rendite catastali uno le ignora:

http://www.professionisti.it/fronte...catastamento-dufficio-con-addebito-e-sanzioni
 

arciera

Membro Senior
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mi pare una risposta più che soddisfacente. OK! questo dimostra che avvicinarsi a chi le cose le sa, il governo non lo vuole proprio. Sapete quante cose andrebbero a posto in men che non si dica se si interpellassero i tecnici (interpellassero!) che le criticità le conoscono a fondo!
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
OK! questo dimostra che avvicinarsi a chi le cose le sa, il governo non lo vuole proprio
Il governo deve cercare un consenso facile, mettere in discussione le proprie soggettività (l'ideologia) inseguendo la realtà effettiva delle cose individuata da un tecnico o da una rappresentanza degli stessi che ci lavora con le loro leggi , potrebbe andar contro agli interessi del proprio elettorato (sia di dx che di sx) e perdere ulteriori voti (nel caso le modifiche dovessero riguardarli).
A nessuno piace pagare o peggio pagare di più.

Ecco perchè si devono fare facili proclami in politica, e facendo leva sia sull' ignoranza del problema specifico (naturale non essendo il proprio mestiere) e un pò sul pressapochismo che ci caratterizza come popolo (non siamo come i tedeschi) alla fine riescono avere effetto su di noi.

Il politico purtroppo non può dire come le cose stanno realmente, perderebbe troppi voti.
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Sapete quante cose andrebbero a posto in men che non si dica se si interpellassero i tecnici (interpellassero!) che le criticità le conoscono a fondo!
altro parlare di tecnici in questo periodo penso che ai più ricordi un Monti (una persona che sicuramente ha avuto delle ottime conoscenze teoriche) ma di pratica penso rasenti lo zero visto cosa ha contribuito a creare.
Un tecnico, secondo me, è una persona che i problemi li vede non solo a livello di norma ma quando li deve applicare nella pratica (analizzati costi e benefici non solo economici) cerca di dare un preciso indirizzo all'utente finale consentendogli di regolarizzarsi e contemporaneamente risparmiare il più possibile, facendo comunque un'ottimo lavoro.
 

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