lizzy

Membro Junior
Proprietario Casa
Dopo varie peripezie ,con il nuovo amministratore indicato dal tribunale, ma giudicato da taluni condomini non adatto alle esigenze del condominio,si è conclusa la votazione che non ha rinnovato il suo incarico.Un condomino sopraggiunto dopo più un'ora di ritardo ,appreso l'esito, ha chiesto di ripetere la votazione adducendo il pretesto del traffico in cui sarebbe rimasto bloccato ed è riuscito con la sua quota millesimale"pesante" a ribaltarne l'esito.Ad un anno di distanza,nel corso di una votazione assembleare in cui si era raggiunta la maggioranza per un tipo di intervento straordinario (senza bonus),dopo che la discussione era passata all'esamina di altro punto ,e soprattutto senza che fossero emersi altri elementi oltre quelli già ampiamente ponderati, l'amministratore ha daccapo rimesso in votazione la stessa ed alcuni degli iniziali astenuti si sono pronunciati contro,facendola decadere ed aprendo alla necessità di optare per il secondo tipo di intervento decisamente più oneroso,dato che l'intervento di manutenzione stesso è stato giudicato irrimandabile.E' la seconda volta che si esautora una delibera legittima assunta con questo escamotage.Ora io ritengo questa prassi piuttosto scorretta e,qualora si ripetesse,vorrei trovare gli strumenti legali ,se esistono,per oppormi.Quando i condomini hanno ricevuto a casa le informazioni scritte e chiare sui punti in delibera e si approfondiscono tutti i dubbi e le domande in assemblea ,la votazione non ha valore definitivo?
 

Maivertu

Membro Attivo
Proprietario Casa
Dopo varie peripezie ,con il nuovo amministratore indicato dal tribunale, ma giudicato da taluni condomini non adatto alle esigenze del condominio,si è conclusa la votazione che non ha rinnovato il suo incarico.Un condomino sopraggiunto dopo più un'ora di ritardo ,appreso l'esito, ha chiesto di ripetere la votazione adducendo il pretesto del traffico in cui sarebbe rimasto bloccato ed è riuscito con la sua quota millesimale"pesante" a ribaltarne l'esito.Ad un anno di distanza,nel corso di una votazione assembleare in cui si era raggiunta la maggioranza per un tipo di intervento straordinario (senza bonus),dopo che la discussione era passata all'esamina di altro punto ,e soprattutto senza che fossero emersi altri elementi oltre quelli già ampiamente ponderati, l'amministratore ha daccapo rimesso in votazione la stessa ed alcuni degli iniziali astenuti si sono pronunciati contro,facendola decadere ed aprendo alla necessità di optare per il secondo tipo di intervento decisamente più oneroso,dato che l'intervento di manutenzione stesso è stato giudicato irrimandabile.E' la seconda volta che si esautora una delibera legittima assunta con questo escamotage.Ora io ritengo questa prassi piuttosto scorretta e,qualora si ripetesse,vorrei trovare gli strumenti legali ,se esistono,per oppormi.Quando i condomini hanno ricevuto a casa le informazioni scritte e chiare sui punti in delibera e si approfondiscono tutti i dubbi e le domande in assemblea ,la votazione non ha valore definitivo?
Forse
Sei solo tu a lamentarti?
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Quando i condomini hanno ricevuto a casa le informazioni scritte e chiare sui punti in delibera e si approfondiscono tutti i dubbi e le domande in assemblea ,la votazione non ha valore definitivo?
Che la procedura sia insolita ed al limite della buona educazione, concordo.
Ma come già ti è stato risposto su Immobilio, il problema non è l'amministratore, bensì la incoerenza della compagine condominiale e la debolezza del Presidente di Assemblea, che non è come spesso capita una figura secondaria: le "danze" le dovrebbe condurre e regolamentare lui, non l'amministratore.

E comunque nessuna delibera è definitiva. I dissenzienti, se riescono a costituire una nuova maggioranza possono chiedere una nuova convocazione o una nuova delibera anche un'ora dopo, e ribaltare l'esito della precedente votazione.

E' il Condominio, bellezza....
 

vittorievic

Membro Senior
Proprietario Casa
Nulla impedisce all'assemblea di rivotare dopo x minuti un argomento già trattato.
ma per rivotare nella stessa assemblea un ordine del giorno già votato il presidente deve consultare l'assemblea, senza il ritardatario, perché ovviamente lui sarà a favore della votazione che comprenda lui; ci vuole la maggioranza dei presenti e 334/1000 millesimi. Se no a che cosa serve stabilire l'ordine del giorno?
Nel caso in cui uno lasci l'assemblea senza delegare nessuno dei presenti, allora cosa facciamo? Si chiede di rivotare in modo da capovolgere la delibera precedente? Così chi ha lasciato l'assemblea, viene avvertito e si ripresenta e chiede di rivotare per ricapovolgere la delibera. Insomma "stamo a giocà"?
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Insomma "stamo a giocà"?
Che sia una situazione fantozziana sono tutti d'accordo. Ma che nella realtà si possa assistere al ribaltamento delle delibere nel giro di poco tempo, è altrettanto scontato. E "purtroppo" non vi è nulla di irregolare se ciò avviene nel rispetto delle maggioranza (Quorum, millesimi e teste)
 

vittorievic

Membro Senior
Proprietario Casa
Ma che nella realtà si possa assistere al ribaltamento delle delibere nel giro di poco tempo, è altrettanto scontato
sono quasi d'accordo nel senso che tutte le delibere possano essere ribaltate è normale ma non nella stessa assemblea. Come ho già avuto modo di scrivere bisogna che ci sia l'iniziativa di uno dei partecipanti (probabilmente della parte soccombente) che chiede di riproporre la discussione e la votazione di uno degli argomenti all'ordine del giorno già esaminati e votatati. Il Presidente dovrebbe far votare l'assemblea, senza l'ultimo arrivato, se riproporre l'argomento, ridiscuterlo e rivotarlo: credo che ci voglia la maggioranza dei presenti che abbia 1/3 dei millessimi di proprietà. L'assemblea non è il mercato dove chi più grida e fa "ammuina" la spunta.
 

Maivertu

Membro Attivo
Proprietario Casa
sono quasi d'accordo nel senso che tutte le delibere possano essere ribaltate è normale ma non nella stessa assemblea. Come ho già avuto modo di scrivere bisogna che ci sia l'iniziativa di uno dei partecipanti (probabilmente della parte soccombente) che chiede di riproporre la discussione e la votazione di uno degli argomenti all'ordine del giorno già esaminati e votatati. Il Presidente dovrebbe far votare l'assemblea, senza l'ultimo arrivato, se riproporre l'argomento, ridiscuterlo e rivotarlo: credo che ci voglia la maggioranza dei presenti che abbia 1/3 dei millessimi di proprietà. L'assemblea non è il mercato dove chi più grida e fa "ammuina" la spunta.
In condominio decide la maggioranza, se non sei d'accordo cambi condominio
 

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