lindagatto

Nuovo Iscritto
Salve a tutti, vi spiego il mio problema. Ho appena terminato i lavori di ristrutturazione del mio appartamento e l'elettricista non ha mia ancora rilasciato la dichiarazione di conformità in quanto, la stanza adibita alle autoclav,i non è a norma di sicurezza. Questo perchè in questa stanza ci sono 6 autoclavi (1 per ogni condomino) e 6 interruttori e a suo dire è pericolosissimo e non a norma di legge, vi è troppa tensione all'interno e se ci fosse una perdità d'acqua all'interno della stanza, con l'idraulico a riparare il guasto, un eventuale guasto elettrico sarebbe fatale. Inoltre questa stanza, seppur chiusa con un lucchetto, è libero accesso per tutti i condomini ed anche per la donna delle pulizie, quindi può essere oggetto di manomissioni. L'elettrcista m'ha detto di rivolgermi all'amministratore di condominio esponendo tale problema e di sentire gli altri condomini se è il caso di fare un'autoclave unica per tutti visto la gravità della situazione allo stato attuale. L'amministratore è già stato informato del problema. Altrimenti mi devo dissociare da tale stanza e portare l'autoclave e la corrente all'interno del garage di mia proprietà. Tra pochi giorni ho l'assemblea di condominio e devo esporre questo problema. Quale è la soluzione per legge più giusta?Grazie!!!
 

Antonio Azzaretto

Membro dello Staff
La legge non ha una soluzione per tutti i problemi.

Il vostro problema si può risolvere se adottate una soluzione condivisa; ossia se decidete di mettere a norma come si deve gli impianti autoclave.

Sarebbe opportuno, a mio giudizio, far partecipare alla prossima assemblea un tecnico specialista di vostra fiducia, che vi spieghi le modalità e i costi di questo lavoro.

Così, per lo meno, la prossima assemblea servirebbe per chiarirvi le idee.

Buona vita!
 

lindagatto

Nuovo Iscritto
Ti ringrazio per avermi risposto. Lo vorrei riolvere al più presto il problema, perchè al momento, avendo l'autoclave scollegata, la potenza dell'acqua non è che sia granchè.
 

Ennio Alessandro Rossi

Membro dello Staff
Professionista
L'elettricista ha ragione: comunichi per raccomandata RR la situazione di pericolo all' AI chiedendo l' urgente convocazione di una assemblea ad hoc ove discure di uniformare l'impianto o cambiarlo
DISTACCO
A mio parere Lei non puo' distaccarsi dall’impianto idrico comune alla stregua di quanto previsto all' 1118, comma 2, del codice civile, che recita cosi' «il condomino non può, rinunziando al diritto sulle cose anzidette, sottrarsi al contributo delle spese per la loro conservazione».
E' pur vero che , per analogia, Lei potrebbe invocare quanto la giurisprudenza và dicendo da tempo in tema di distacco dall’impianto centralizzato di riscaldamento ( secondo cui i singoli condomini possono decidere unilateralmente di distaccare la proprie unità immobiliari dall’impianto centralizzato, sempreché il regolamento contrattuale lo consenta (si veda, ad esempio, Cassazione 2 luglio 2001, n. 8924)
Ciò ammesso comunque non so se tale ipotesi sia di Sua convenienza visto che (sempre per analogia) il condomino che si distacchi dall’impianto idrico comune non può essere esentato dal contributo delle spese di conservazione dell’impianto, non essendo configurabile una rinuncia alla comproprietà dello stesso.
 

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