rossi.michele

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Due anni fa ho acquistato una villetta a schiera completamente indipendente munita di regolare certificato di agibilità.
Ho deciso di effettuare alcune opere tra cui la fusione di due bagni adiancenti in uno solo al primo piano e la realizzazione di un nuovo bagno al piano terra, sfruttando una porzione del garage. L'ingegnere ha provveduto a preparare la D.I.A relativa alla fusione dei due bagni in uno e la costruzione di un nuovo servizio igienico tramite cambio di destinazione d'uso di una parte del garage. Il comune ha acconsentito a tutti i lavori dichiarati ed ha provveduto alla definizione degli oneri che ho già pagato. Al termine dei lavori è stato effettuato l'accastatamento e prodotte le dichiarazioni di conformità per gli impianti realizzati. Ora l'ingegnere ha chiesto l'agibilità, basandosi sulla precedente ma il comune richiede anche le certificazioni del resto dell'impianto (non modificato) e anche altre cosè più assurde come certificato di collaudo dei cementi armati dell'edificio (nessuna opera in CA è stata realizzata nella nuova D.I.A), ecc. E' corretto? A questo punto vale la pena che richieda l'agibilità o faccio solo la fine lavori?
 

mosso.geom.stefano

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I RAPPORTI CON L'UFFICIO TECNICO COMUNALE SE GESTITI CORRETTAMENTE PORTANO BUONI FRUTTI. ESSENDO IL COMUNE DELEGATO A CONTROLLARE L'ATTIVITA' EDILIZIA, TENUTO CONTO DELLA FONDAMENTALE IMPORTANZA DELLA NORMATIVA, BISOGNA FARE UNO SFORZO E SPIEGARE A FONDO LE OPERE FATTE IN MODO CHE VENGA RECEPITO CORRETTAMENTE L'INTERVENTO E SIANO RICHIESTE LE GIUSTE INTEGRAZIONI. LA MIA ESPERIENZA MI HA INSEGNATO CHE SPESSO MANCA LA COMUNICAZIONE TRA GLI UFFICI AMMINISTRATIVI E I PROFESSIONISTI INCARICATI/PRIVATI CITTADINI/AZIENDE.
 

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