alemur

Membro Ordinario
Buongiorno,

ho acquistato un anno fa una villetta a schiera. Dopo problemi di arresto della caldaia che attribuivo a una presunta perdita all'impianto a pavimento, ho accettato la tesi del costruttore e del suo idraulico che imputavano il problema ad aria nel circuito. Balle. Ho appena terminato (10 mesi dopo, a seguito di un aggravio del problema) una prova di tenuta del singolo circuito, che ha mostrato che 2 anelli dell'impianto al piano terra perdono. Un tecnico incaricato dal costruttore ha condotto oggi un'ispezione con camera a infrarossi per la ricerca delle perdite sui 2 anelli. La diagnosi è di 2 perdite evidenti e altre 3 sospette.

Tra le decisioni da prendere:

- come agire contro l'impresa, che si dice disposta a intervenire rapidamente
- come eseguire la riparazione, è noto che "giuntare" l'impianto non è soluzione idonea/duratura: del resto ripristinare l'impianto e la casa a nuovo significherebbe traslocare qualche mese...con 3 bimbi non è un bell'affare

Vi chiedo un consiglio magari sulla base di esperienze simili.
grazie
Muz
 

Adriano Giacomelli

Membro dello Staff
Proprietario Casa
Una bella rogna! Io ho una casa che dal 1990 ha l'impianto a pavimento e mai ha dato problemi. Leggendo la tua disavventura mi è venuto da pensare a un sabotaggio nei confronti dell'impresa, artigiano.
Comunque sia è palese che vi è una garanzia sull'impianto e da parte dell'impresa. Ora questa garanzia potrebbe, con attivazione della assicurazione, prevedere anche le spese di trasloco in albergo. Alternativa, fare un lavoro radicale, una stanza alla volta, magari attendendo la Primavera.
 

arianna26

Membro Senior
Proprietario Casa
l'idea di coinvolgere l'assicurazione per farsi pagare mi sembra buona. oppure puntando su un ripristino ben fatto fattelo pagare dal costruttore dicendo che in cambio di un lavoro fatto bene ed in tempi rapidi rinunci a chiedergli i danni causati dalla vita in albergo con tre bambini, le difficoltà nel raggiungere la scuola, la pscina etc..
 

nuoviorizzonti

Membro Attivo
Professionista
considerata l'attendibilità dei rilievi svolti con la termocamera il mio consiglio (considerata la collaborazione dell'impresa) è quello di far eseguire il lavoro di sigillatura delle perdite (non capisco sulla base di quali esperienze sostieni che non possa essere idonea/duratura) nochè, stabilire con l'impresa (e l'idraulico) le opportune garanzie sull'intero impianto e sul lavoro appena svolto;
rifare un impianto a pavimento comporta:
- sgombero totale dell'alloggio (tutto, inclusi i sanitari del bagno, le porte interne e ogni arredo fisso)
- demolizione pavimenti, massetti e battiscopa (sperando si non danneggiare l'impianto elettrico)
- rappezzare con intonaco le parti di muro rovinate dal distacco dei battiscopa, rifare l'impianto termico, i massetti, le guaine, risistemare l'impianto elettrico, posare i pavimenti con i relativi battiscopa
- ritinteggiare le pareti e posare sanitari, porte interne e mobili :shock:

resta solo da capire il perchè delle perdite, secondo me la causa è solo 1, durante o dopo la realizzazione dell'impianto (idraulici e/o muratori e/o elettricisti) devono aver appoggiato materiale, tagliato, schiacciato, tassellato o chissà cosa, senza troppa cura.
 

raffaelemaria

Membro Assiduo
Professionista
Buongiorno,

ho acquistato un anno fa una villetta a schiera. Dopo problemi di arresto della caldaia che attribuivo a una presunta perdita all'impianto a pavimento, ho accettato la tesi del costruttore e del suo idraulico che imputavano il problema ad aria nel circuito. Balle. Ho appena terminato (10 mesi dopo, a seguito di un aggravio del problema) una prova di tenuta del singolo circuito, che ha mostrato che 2 anelli dell'impianto al piano terra perdono. Un tecnico incaricato dal costruttore ha condotto oggi un'ispezione con camera a infrarossi per la ricerca delle perdite sui 2 anelli. La diagnosi è di 2 perdite evidenti e altre 3 sospette.

Tra le decisioni da prendere:

- come agire contro l'impresa, che si dice disposta a intervenire rapidamente
- come eseguire la riparazione, è noto che "giuntare" l'impianto non è soluzione idonea/duratura: del resto ripristinare l'impianto e la casa a nuovo significherebbe traslocare qualche mese...con 3 bimbi non è un bell'affare

Vi chiedo un consiglio magari sulla base di esperienze simili.
grazie
Muz

Aggiunto dopo 1 ....

inizia con una bella raccomandata all'impresa contestando le perdite dell'impianto,questo interrompe i termini per la denuncia di vizio d'opera.
 

alemur

Membro Ordinario
grazie a tutti per i consigli, al momento vi posso solo dire che la prima ispezione distruttiva (demolito una zona in bagno che all'esame a infrarossi sembrava certa) ha dato esito negativo, lì la perdita non c'è......quindi altro termotecnico con telecamera IR che oggi ha dato un parere diverso: con la telecamera IR le indicazioni che si vedono sono in zone in cui le tubazioni sono ravvicinate, quindi non è una diagnosi certa. Si procede sabato p.v. con un geofono che rileva il rumore della perdita dando, sembra, una diagnosi certa. Aldilà dell'azione legale che sto impostando, deciderò sul tipo di intervento una volta individuato il problema e le cause. Vi terrò informati.

grazie
ciao
 

alemur

Membro Ordinario
Le previsioni di raffaelemaria erano corrette, la prova con geofono non ha dato nessun esito......:disappunto:
Sto valutando in luogo dell'intervento integrale (demolizione di metà pavimento del piano terra) di isolare l'anello incriminato, sostituendo la potenza termica mancante con un backup (pompa di calore split, caldaietta + termosifone, stufa a pellet o altro sistema) e proponendo al costruttore un accordo in via privata per la svalutazione dell'immobile....gradito consiglio sui punti seguenti:
- idoneità della soluzione (quale?)
- la decennale postuma coprirebbe eventuale accordo privato (senza ovviamente poter individuare le cause del danno, il "buco" resterebbe seppellito per sempre

grazie!
 

alemur

Membro Ordinario
Mi sto interessando della fantomatica "decennale postuma": di fatto l’Art.4 del Dlgs 122/2005 (Dlgs 122/2005 - Disposizioni per la tutela dei diritti patrimoniali degli acqu... o anche DECENNALE POSTUMA | Norme | FINANZIAMENTI FIDEIUSSIONI), sembra tutelare l’acquirente imponendo al costruttore una polizza a copertura di danni, vizi etc occorsi nei 10 anni successivi all’atto di vendita. Balle.
Fatta la legge…anzitutto la norma non stabilisce requisiti standard per queste polizze, che quindi esistono in con varie estensioni e a costi ben diversi e che possono contenere esclusioni e/o franchigie anche pesanti.

Nel mio fortunatissimo caso la copertura sembra mancare completamente, per franchigia, spese di demolizione, danni a pavimentazioni e all'involucro, spese di ricerca del danno, collaudo tecnico non fatto, perdita di valore dell'immobile, etc, tutto nelle esclusioni della decennale postuma che dovrebbe tutelarmi.

W l'Italia! :applauso::applauso:

Graditi consigli
Muz

Le previsioni di raffaelemaria erano corrette, la prova con geofono non ha dato nessun esito......:disappunto:
Sto valutando in luogo dell'intervento integrale (demolizione di metà pavimento del piano terra) di isolare l'anello incriminato, sostituendo la potenza termica mancante con un backup (pompa di calore split, caldaietta + termosifone, stufa a pellet o altro sistema) e proponendo al costruttore un accordo in via privata per la svalutazione dell'immobile....gradito consiglio sui punti seguenti:
- idoneità della soluzione (quale?)
- la decennale postuma coprirebbe eventuale accordo privato (senza ovviamente poter individuare le cause del danno, il "buco" resterebbe seppellito per sempre

grazie!
 

alemur

Membro Ordinario
La notte prima dell'avviamento della causa legale ho trovato un'ottima società che cerca e trova perdite in tubazioni di tutti i tipi, sono intervenuti rapidamente, hanno trovato almeno la zona incriminata (tecnica a gas tracciante: un naso elettronico sonda il pavimento, all'interno della tubazione viene spinto un gas 90% azoto e 10% idrogeno, il detector sente il profumo dell'idrogeno che esce dal buco e suona...). Quindi demolizione di "soli" 2 mq di parquet e intervento di giunzione con 2 manicotti, dopo asportazione del tratto rotto. Causa: schiacciamento del tubo, sotto il quale in quella e altre zone passa una tubazione rigida di scarico del bagno (come noto invece la tubazione in multistrato di un impianto a pavimento deve essere appoggiata e fissata su una superficie omogenea di polistirolo...). Vi chiedo un consiglio su come procedere:

- Trovo accordo per la sistemazione in via amichevole ma scritta?
- Che danni mi spettano oltre a detta sistemazione perfetta dell'immobile?
- Quali garanzie posso pretendere per proteggermi da eventuali cedimenti futuri del giunto che sarà "murato" a breve?

Ps: in relazione alla discussione precedente sulla postuma vi confermo che la "decennale bufala" non copre nulla, a detta di esperti in materia che l'hanno analizzata....

Grazie
 

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