davidemarco

Membro Attivo
Proprietario Casa
Quando mia figlia si è spostata è andata ad abitare nella casa di proprietà del marito. Detta casa era ancora da finire e gravava un mutuo. Parte delle spese di finitura della casa sono state sostenute da mia figlia (in verità da noi genitori ) ed anche il mutuo è stato pagato sempre con lo stipendio di mia figlia e pure anche una parte del mobilio.
Ora a mutuo estinto si pone il problema di come regolarizzare questa situazione.
In sostanza mia figlia pretende che il 50% della casa venga intestata a Lei, mediante una donazione con l'accordo del marito.
Il Notaio fa presente che in caso di donazione tutta la casa non può essere venduta se non dopo 20 anni e non può nemmeno essere usata come garanzia ad un futuro mutuo.
La cosa mi sembra oltremodo strana e non capisco perchè i coniugi non possano disporre della loro casa.
Finora va tutto bene ma non sappiamo cosa ci possa riservare il futuro, in caso di morte di entrambi i coniugi cosa succede, chi eredita la casa ed in caso di separazione ?
Chi mi può aiutare con qualche risoluzione.
Grazie
 
Se muore il marito tua figlia eredita comunque buona parte se non tutte le proprietà del marito.

I problemi potrebbero sorgere solo in caso di divorzio...ma nel caso verrebbe tenuto debito conto.

Non può nemmeno "pretendere" donazione (giusti i rilievi su svantaggi derivanti) ma semmai concordare un acquisto.

Certe cose andrebbero "chiarite/stabilite" fin da subito.
 
Forse,sarebbe fattibile, un atto di compravendita,dichiarando che l importo di acquisto è stato già corrisposto,in passato, da tua figlia!
 
Mmmhhh...e a che titolo ?

Come premesso non vedo le motivazioni/vantaggi per fare la contestazione.

Andrebbero analizzate le reali motivazioni e valutati tutti i pro ed i contro.

Dal telefono son limitato...semmai integrero'.

Se compravendita sarà... meglio ci sia il pagamento (tracciabile)...tanto poi i soldi possono tornare nella "tasca comune"
 
E' stato il marito stesso a proporre la donazione del 50% della casa a favore di mia figlia.
Il notaio ti ha spiegato il motivo della non convenienza al ricorso alla donazione, ma forse non hai capito bene.
Il problema principale è costituito dalle difficoltà a vendere a terzi l'appartamento specialmente se l'acquirente non ha a disposizione tutti i fondi necessari ed ha quindi necessità di ricorrere ad un mutuo. Ebbene, quel potenziale "acquirente" non comprerà mai la vostra casa in quanto nessuna banca gli concederà un mutuo per il rischio che, con la donazione, a distanza di tempo "salti fuori" qualcuno, ad oggi sconosciuto, che possa vantare dei diritti su l'immobile oggetto del mutuo. Prova ad immaginare, in tale evenienza, le complicazioni legali che si potrebbero avere.
 
non vedo le motivazioni/vantaggi per fare la contestazione.

Errata Corrige (solito telefono)
...per fare la co-i-ntestazione.

La vicenda diventa sempre più ingarbugliata.
Dimaraz attendo la tua " integrazione "

Nessun "ingarbugliamento" ...e v'è poco da integrare visto che @alberto bianchi ti ha già chiarito il "problema" principale.

Salvo tu abbia ulteriori elementi da aggiungere non vedo i motivi per fare una "cointestazione" salvo tua figlia non abbia il timore di divorziare con addebito a suo carico (e sia senza figli o non le vengano affidati)...oppure qualora sia lei ad avere "prematura dipartenza" (in tal caso il danno lu subiresti tu o tua moglie o altri vostri figli)
 
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