Ho vissuto la stessa storia, ovviamente, stando dalla parte opposta. Purtroppo nelle separazioni chi soffre maggiormente sono i figli, che talvolta vengono utilizzati dal coniuge, debole, per infierire in tutti modi sull'altro. Non dimentichiamo che chi esce di casa deve cercare un alloggio possibilmente ammobiliato, pagare l'affitto ed acquistare tutto il necessario per renderlo funzionale, oltre agli elettrodomestici indispensabili. Se poi è uno stipendiato o peggio un lavoratore saltuario, non considero la posizione del senza lavoro, tolto l'assegno mensile, le spese d'affitto, le rate e quelle per il fitto, non credo che ci sia il tanto per pagare il mutuo. Di contro la donna è sempre favorita perché le si assegna la casa e l'affidamento dei figli. A questo punto la differenza la fanno i genitori o i parenti prossimi delle parti interessate che in qualche modo aiutano il congiunto. Purtroppo se manca questo aiuto si è costretti a rivolgersi ai servizi sociali, alla caritas e alla mensa dei poveri. Di fronte a dove abito ed ho l'ufficio professionale c'è un centro della caritas. E' impensabile vedere chi lo frequenta, tolti gli zingari che arrivano a frotte a volte con macchine non proprio popolari, si insinuano nella porta d'ingresso persone umili ma con dignità, colpiti da storie come questa che sto esaminando e da questa crisi infinita. Si dice che da una separazione di una coppia che vive con uno stipendio senza problemi, ne escano due individui costretti a fare molte rinunce e purtroppo a farle fare ai figli incolpevoli. Il mutuo diventa l'ultimo pensiero e a volte l'ultimo ricatto. Chiedo scusa per la prolissità, ho rivissuto momenti che hanno lasciato il segno.