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certe notizie dovrebbero essere secretate. Non ne usciamo più fuori altrimenti.[DOUBLEPOST=1395663710,1395663568][/DOUBLEPOST]dall'Espresso in tempi non sospetti:
04 novembre 2013)

Ecco chi è Marco Carrai, il Gianni Letta di Matteo Renzi

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Alla stazione Leopolda c’era, ma - al solito - non si vedeva. Ha lasciato la scena, come sempre, all’amico del cuore Matteo Renzi che è il suo gemello, il suo doppio, il suo coetaneo, complementare. Irruento laddove lui è prudente, solare laddove lui si eclissa, vitale laddove lui è gracile. L’amico rottama, divide, rompe, lui al contrario ricuce. Tra mondi lontani, Opus Dei e finanza laica, l’America dei teocon e quella di Obama, parrocchie e paradisi fiscali. Non lo accompagna la fama di Peter Mandelson, il consigliere più stretto di Tony Blair, il principe delle tenebre, e neppure la rete di relazioni, il profumo d’incenso mescolato all’odore di zolfo, di Gianni Letta cui lo paragonano, non ancora, almeno.

Eppure, se si vuole capire qualcosa di più dell’uomo che si candida a scalare il Pd per governare l’Italia, il sindaco popstar, bisogna fare lo sforzo di abbandonare il palco della Leopolda dove abbondano le lavagne luminose, le biciclette, le vespe d’annata per spostarsi nel retropalco, nel backstage, dove di anno in anno cadono con regolarità gli aspiranti consiglieri del Principe troppo attratti dai riflettori, i Giorgio Gori e i Giuliano Da Empoli, e solo uno resiste. Uno che odia la ribalta e ama l’understatement, come insegnano a fare i grandi maestri del potere, da Niccolò Machiavelli a, per dire di un contemporaneo, Luigi Bisignani che lo descrive asciutto: «Marco Carrai è l’uomo di fiducia del sindaco di Firenze».
 

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