Luigi Criscuolo

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Proprietario Casa
Questo non implica che il legittimario debba intraprendere l'azione di riduzione per vedersi attribuire la qualità di erede.
penso che la qualità di erede l'abbia avuta nel momento del riconoscimento ufficiale postumo della paternità del de cuius. Bisogna correggere la denuncia di successione fatta a suo tempo; io ne approfitterei per inserire gli ulteriori debiti scoperti dopo l'inventario che fu fatto all'epoca. Lui è un erede legittimo e, non essendoci testamento, ha diritto alla quota uguale a quella degli altri figli . Quindi non più 2/3 diviso 3 ma 2/3 diviso 4. Chi si dovrà ridurre il valore della proprietà sono gli altri 3 fratelli, che passeranno dal 22,22% al 16,67% dell' attivo del padre al netto del passivo. La quota della madre pari ad 1/3 (= 33,33%) dell'attivo al netto del passivo del marito non viene toccata.
 
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Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
No. Con la successiva accettazione.
quanto accademismo sterile. Non cerco il 18 nell'esame di diritto, ne mi serve.
I figli del de cuius, nel caso di successione legittima (cioè senza testamento), diventano eredi solo se accettano l'eredità. Così va bene?
Ma al postante questa puntualizzazione importa poco: perché dopo 24 anni dalla morte del proprio padre è uscito allo scoperto un tizio che ha avuto il riconoscimento, tramite DNA, di figlio del de cuius. Se questo tizio ha intrapreso tutta la procedura per essere riconosciuto figlio, non credo che lo abbia fatto solo per cambiare il cognome (ammesso che lo voglia fare, o lo abbia fatto): l' ha fatto per avere un ritorno economico.
In questo momento, visto che non ha ancora accettato l'eredità, è solo figlio naturale del de cuius.
Mi risulta che il neofratello abbia già fatto correggere la dichiarazione di successione fatta 24 anni fa mettendosi tra gli eredi e che il suo nome compaia tra i comproprietari nelle volture catastali.
E tu sostieni che non è erede perché non ha ancora accettato l'eredità? anzi che ha ancora degli anni prima del termine decennale entro il quale accettare o meno l'eredità?
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Si sta provando a chiudere bonariamente
la cosa è molto saggia anche perché è la meno dispendiosa per tutti.
e' stata fatta un' offerta transattiva basata sull ammontare dell attivo da lui stimato, ( non sappiamo il suo criterio di calcolo)
male, anzi malissimo. La stima la dovete fare voi, famiglia, direttamente se ne siete capaci, altrimenti dovrete ricorrere ad un consulente tecnico (prima spesa).
la moglie ha stralciato il diritto d abitazione calcolato basandosi sulla rendita e l eta' odierna.
La Cassazione a Sezioni Unite ha stabilito che nella successione legittima il diritto di abitazione della casa coniugale appartenuta per intero al de cuius o in comproprietà con il coniuge superstite, e di uso del mobilio in essa contenuto, ai sensi degli Artt, 581/582 del c.c., va aggiunto alla quota a lui spettante.
Nel caso di successione legittima, cioè in assenza di testamento, il valore capitale dei diritti del coniuge superstite, di cui all’art. 540, comma 2, c.c., deve essere detratto dall’ asse ereditario prima di procedere alla divisione del tra i coeredi, attraverso un meccanismo assimilabile a quello della determinazione del prelegato.
L'operazione va fatta sul netto risultante dopo il bilancio tra attività e passività della massa ereditaria. Inoltre va fatta al momento della successione e non dopo 31 anni, il valore di abitazione va riportato indietro al 1988, quindi vale un sacco di soldi.
Le quote di 1/3, al coniuge superstite, e di 2/3, da dividere in parti uguali tra i 4 figli, rimangono inalterate e che si applicano su un valore minore di massa ereditaria.
 

sale e pepe

Membro Junior
Proprietario Casa
Il passivo ( senza soffermarci sulla rivalutazione monetaria) e il diritto d abitazione ( considerando solo l eta' della moglie oggi e non di allora) abbattono ben, ben oltre l attivo.
L offerta transattiva basata su quanto da lui stimato, e' stata fatta per non creare astio e consapevoli che lui "appare" nullatenente, separato, con un lavoro non di rilievo quindi se anche ci accanissimo per ottenere quanto ci e' dovuto dei passivi (visto che lui l ha accettata tacitamente con la voltura e la richiesta di liquidazione a mezzo a.r.), non otterremo comunque nulla, anzi, spese ulteriori.
Rimane il fatto che l ha accettata l eredita', nonostante glielo avessimo mostrato e detto in mille lingue che e' passiva a maggior ragione con il suo inserimento.
Ora, o accetta la nostra proposta, o serve la messa in mora, la mediazione e il tribunale che attesti quanto sopra, altro modo noi non lo vediamo.

Nb: difficile fare conteggi, il notaio coadiuvato da perito che fece la successione nell 88 scrisse e fu trascritto che:" i valori vengono indicati in base ad una rendita presunta, comunque si chiede l applicazione del dl 14/03/1988 n 70 art 12" ( forse perche' non esisteva dato certo al catasto in quanto parte degli immobili erano abusivi e in attesa di sanatoria e pagamento opere urbanizzazione)
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Il passivo ( senza soffermarci sulla rivalutazione monetaria) e il diritto d abitazione ( considerando solo l eta' della moglie oggi e non di allora) abbattono ben, ben oltre l attivo.
in un altro post avevi scritto che all'epoca, visto la presenza di minori avevate fatto l'accettazione con beneficio di inventario. I conti all'epoca non si facevano in modo diverso da oggi. Se la moglie aveva il diritto di abitazione con 31 anni meno di adesso, e se c'erano dei debiti rilevanti, il saldo era negativo come ha fatto il giudice tutelare avallare ugualmente l'accettazione della eredità negativa da parte degli eredi minori?
 

plutarco

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Fate anche voi una stima. Io cercherei di chiudere bonariamente una questione dolorosa per tutti, tizio compreso. Non pensare che sia bello essere abbandonati dal proprio padre per dedicarsi esclusivamente ad altri.
 

sale e pepe

Membro Junior
Proprietario Casa
L attivo era dato dal valore immobili, nn c erano soldi.
I passivi erano composti da un mutuo decennale appena acceso, cambiali e 2 conti correnti con fidi.

La successione con beneficio e' stata chiusa con un margine di attivo ma serviva la liquidita' per chiudere i due conti correnti che maturavano interessi "galoppanti" intestati all attivita' del defunto, piu cambiali a scadenza fissa con 3 finanziarie e pratiche concessioni edilizie.
Quindi, chiusa la successione si e' ricorsi al giudice che vista la necessita' di monetizzare ( gli unici a lavorare erano la madre e un figlio) ha autorizzato la vendita dell unico bene possibile cioe' un magazzino grezzo vincolandone una quota per i 2 minori.
Risolto cio', a distanza di un anno, sono iniziate ad emergere altre passivita', conguagli concessioni, sanatorie, onorari professionisti e prestiti privati oltre alle rate del mutuo appena acceso ( all epoca gli interessi erano alti) e 2 cartelle esattoriali.

La moglie all epoca nn aveva la necessita' di valorizzare Il diritto d abitazione, nn l ha considerato neanche nella divisiine con i propri figli in quanto si era tutti sulla stessa "barcarola". ( pure i minori raggiunta la maggiore eta', hanno dato alla madre la somma vincolata anni prima per continuare a campare insieme)

L abitazione era stata ricavata da un fabbricato laboratorio , tutto in fase di sanatoria nell 88 e valutato tutto assieme nella successione, per questo ora e' difficile calcolare il diritto d abitaziine che la moglie rivendica.
( ora, tutto sanato e ristrutturato, appaiono una casa con un capannone accostato e le rendite sono ben distinte, cosa ben diversa da cio' che appariva all epoca)
 

sale e pepe

Membro Junior
Proprietario Casa
Fate anche voi una stima. Io cercherei di chiudere bonariamente una questione dolorosa per tutti, tizio compreso. Non pensare che sia bello essere abbandonati dal proprio padre per dedicarsi esclusivamente ad altri.
Ma certo, comprendiamo benissimo la sua voglia di rivalsa, ma la pretende dalle persone sbagliate.
Noi potremmo, ma nn vogliamo infierire e appunto gli abbiamo offerto una somma.

Se ci fosse un attivo nn sarebbe un problema.
Moglie e figli, si sono privati di tutto per anni! Tutto quel che c e' ora e' frutto del lavoro di 4 persone che tra l altro in parte nn riescono a dimostrare perche' dopo 10/20/30 anni, chi le conserva le ricevute e le fatture?

Noi, dal nostro punto di vista, nn capiamo perché nn si sia palesato quando il padre era in vita, era piu' che maggiorenne per farlo! Mah!
 

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