Lucia Di Luce
Membro Attivo
Buongiorno a tutti
chiedo consiglio a voi, e vi ringrazio per la pazienza, se vorrete leggere tutto.
Ho impiegato circa un anno per trovare un immobile al caso mio, una volta trovatolo, anche se a prezzo esorbitante, ho deciso di effettuare la proposta con il prezzo quasi pieno (ho chiesto solo l’1% di sconto).
Data della proposta: Marzo 2022
L’ immobile viene venduto perché il proprietario si trasferisce in una casa di nuova costruzione, che ha acquistato dalla stessa agenzia che poi ha messo in vendita il suo vecchio appartamento.
Ho specificato all’ agente che avevo una certa fretta di entrare nell’ appartamento ma che potevo aspettare qualche mese, abbiamo quindi concordato di inserire sulla proposta la data di rogito il 30 settembre 2022.
L’ agente fa vedere la proposta al venditore che la firma al volo, anche se c’era la sospensiva per il mutuo. Il venditore però vuole avere un mese di tempo in più e rogitare al 31.10.
Accetto, senza chiedere sconti o altro.
Dopo qualche giorno mi chiama l’ agente per dirmi che probabilmente la classe energetica della casa non è E, come da lui indicato, ma sarà F e che molto probabilmente, la planimetria della casa non potrà essere aggiornata allo stato di fatto, e che in sede di perizia, il venditore ripristinerà un muro, mettendo un cartongesso.
La questione inizia a darmi piuttosto fastidio, ma lascio correre, perché comunque l’ appartamento poteva andare bene lo stesso.
La banca dà il via libera al mutuo e facciamo il compromesso a maggio 2022.
In sede di compromesso viene fuori che la casa fa parte di un fondo patrimoniale, e che sulla stessa, sussiste sia una ipoteca volontaria che una ipoteca giudiziale.
Sono tentata di lasciar stare, ma il notaio, che conosco bene, mi rassicura dicendo che l’ atto di costituzione del fondo l’ aveva fatto lui e che la casa sarebbe stata libera da vincoli in caso di vendita. Mi rassicura inoltre circa la ipoteca giudiziale.
L’agente per venire incontro alle mie rimostranze posticipa l’ incasso della provvigione al rogito.
Qualche giorno dopo la firma del compromesso, il venditore mi invita a casa sua per un caffè: una volta arrivata scopro che in realtà vuole vendermi l’ arredamento della casa, mi fa vedere l’ armadio e mi dice che è di un famoso designer e che l’ ha pagato 4000 euro, gli rispondo che ho già il mio arredamento da trasferire, allora mi chiede se sono interessata alle tende, e gli dico che se vuole le può lasciare, ma io non ho altri soldi da spendere, già che comunque per acquistare la casa dovevo fare il mutuo. Mi chiede allora se mi piacciano i lampadari, gli rispondo di nuovo che se vuole li lascia, ma io non ero disposta a comprarli. A quel punto ci salutiamo e io vado via molto amareggiata per questo comportamento, che onestamente non mi aspettavo, anche perché la casa, la stavo acquistando a prezzo quasi pieno.
L’ agenzia si mette in pista per farmi avere la documentazione della casa, e per fortuna si riesce ad avere le planimetrie aggiornate, senza che il venditore sia costretto a mettere il cartongesso.
Mi arriva anche il referto tecnico della casa, e scopro che si trattava di un progetto di edilizia popolare.
Inizio a rimpiangere il giorno in cui ho deciso di acquistare la casa. Il perito della banca da l’ ok al mutuo e almeno su questo punto siamo a posto.
Ad inizio settembre chiedo al venditore di poter fare una breve visita a casa per prendere alcune misure al garage, perché mi servono degli scaffali.
In quella occasione mi dice che molto probabilmente non riuscirà a rispettare la data del rogito, perché la sua nuova casa non è pronta, e mi fa ancora presente che non avevo voluto acquistare i mobili. Gli chiedo di darmi informazioni precise perché avendo venduto la mia casa devo essere sicura di averne un’ altra prima di poterla lasciare e gli faccio presente che potrebbe scadermi la delibera.
Ne parlo con l’ agente che mi rassicura, e mi dice che in caso di ritardo, il venditore mi avrebbe risarcito di tutto, venendomi incontro sul prezzo. Gli chiedo rassicurazioni, ricordandogli che sul compromesso non avevo fatto mettere penali. Ma lui mi dice che il venditore, mi sarebbe venuto incontro.
Arriviamo al 31 ottobre e l’agente ci convoca tutti in agenzia, e mi spiega appunto che la nuova casa del venditore potrebbe essere pronta ai primi di dicembre, ma che più probabilmente se la casa venisse estratta per il controllo dell’ abitabilità il tutto slitterebbe a fine gennaio. Faccio presente che mi scade la delibera del mutuo e che devo per forza rogitare. Mi viene risposto che eventualmente il rogito si può fare ma che il venditore, non intende traslocare ma che intende comunque darmi 3000 euro (che poi comunque lui avrebbe ricevuto dal costruttore come penale, in pratica non rimettendoci nulla). Io non sono d’ accordo perché intanto nessuno mi ha avvertita e non posso arrivare ad oggi senza sapere nulla, e poi se devo rifare tutta la pratica del mutuo, sicuramente non avrò più il tasso che mi era stato garantito, ma sarà sensibilmente più alto. Vi chiedo posso convocare io il venditore al rogito? E se lui intende rimanere in casa, chiedere delle penali? E’ meglio lasciar perdere tutto e chiedere il doppio della caparra per inadempimento? Ormai la casa inizia a non interessarmi più. Nel mentre la delibera del mutuo è scaduta, ho chiesto la proroga alla banca e sto aspettando una risposta. Voi cosa suggerite?
chiedo consiglio a voi, e vi ringrazio per la pazienza, se vorrete leggere tutto.
Ho impiegato circa un anno per trovare un immobile al caso mio, una volta trovatolo, anche se a prezzo esorbitante, ho deciso di effettuare la proposta con il prezzo quasi pieno (ho chiesto solo l’1% di sconto).
Data della proposta: Marzo 2022
L’ immobile viene venduto perché il proprietario si trasferisce in una casa di nuova costruzione, che ha acquistato dalla stessa agenzia che poi ha messo in vendita il suo vecchio appartamento.
Ho specificato all’ agente che avevo una certa fretta di entrare nell’ appartamento ma che potevo aspettare qualche mese, abbiamo quindi concordato di inserire sulla proposta la data di rogito il 30 settembre 2022.
L’ agente fa vedere la proposta al venditore che la firma al volo, anche se c’era la sospensiva per il mutuo. Il venditore però vuole avere un mese di tempo in più e rogitare al 31.10.
Accetto, senza chiedere sconti o altro.
Dopo qualche giorno mi chiama l’ agente per dirmi che probabilmente la classe energetica della casa non è E, come da lui indicato, ma sarà F e che molto probabilmente, la planimetria della casa non potrà essere aggiornata allo stato di fatto, e che in sede di perizia, il venditore ripristinerà un muro, mettendo un cartongesso.
La questione inizia a darmi piuttosto fastidio, ma lascio correre, perché comunque l’ appartamento poteva andare bene lo stesso.
La banca dà il via libera al mutuo e facciamo il compromesso a maggio 2022.
In sede di compromesso viene fuori che la casa fa parte di un fondo patrimoniale, e che sulla stessa, sussiste sia una ipoteca volontaria che una ipoteca giudiziale.
Sono tentata di lasciar stare, ma il notaio, che conosco bene, mi rassicura dicendo che l’ atto di costituzione del fondo l’ aveva fatto lui e che la casa sarebbe stata libera da vincoli in caso di vendita. Mi rassicura inoltre circa la ipoteca giudiziale.
L’agente per venire incontro alle mie rimostranze posticipa l’ incasso della provvigione al rogito.
Qualche giorno dopo la firma del compromesso, il venditore mi invita a casa sua per un caffè: una volta arrivata scopro che in realtà vuole vendermi l’ arredamento della casa, mi fa vedere l’ armadio e mi dice che è di un famoso designer e che l’ ha pagato 4000 euro, gli rispondo che ho già il mio arredamento da trasferire, allora mi chiede se sono interessata alle tende, e gli dico che se vuole le può lasciare, ma io non ho altri soldi da spendere, già che comunque per acquistare la casa dovevo fare il mutuo. Mi chiede allora se mi piacciano i lampadari, gli rispondo di nuovo che se vuole li lascia, ma io non ero disposta a comprarli. A quel punto ci salutiamo e io vado via molto amareggiata per questo comportamento, che onestamente non mi aspettavo, anche perché la casa, la stavo acquistando a prezzo quasi pieno.
L’ agenzia si mette in pista per farmi avere la documentazione della casa, e per fortuna si riesce ad avere le planimetrie aggiornate, senza che il venditore sia costretto a mettere il cartongesso.
Mi arriva anche il referto tecnico della casa, e scopro che si trattava di un progetto di edilizia popolare.
Inizio a rimpiangere il giorno in cui ho deciso di acquistare la casa. Il perito della banca da l’ ok al mutuo e almeno su questo punto siamo a posto.
Ad inizio settembre chiedo al venditore di poter fare una breve visita a casa per prendere alcune misure al garage, perché mi servono degli scaffali.
In quella occasione mi dice che molto probabilmente non riuscirà a rispettare la data del rogito, perché la sua nuova casa non è pronta, e mi fa ancora presente che non avevo voluto acquistare i mobili. Gli chiedo di darmi informazioni precise perché avendo venduto la mia casa devo essere sicura di averne un’ altra prima di poterla lasciare e gli faccio presente che potrebbe scadermi la delibera.
Ne parlo con l’ agente che mi rassicura, e mi dice che in caso di ritardo, il venditore mi avrebbe risarcito di tutto, venendomi incontro sul prezzo. Gli chiedo rassicurazioni, ricordandogli che sul compromesso non avevo fatto mettere penali. Ma lui mi dice che il venditore, mi sarebbe venuto incontro.
Arriviamo al 31 ottobre e l’agente ci convoca tutti in agenzia, e mi spiega appunto che la nuova casa del venditore potrebbe essere pronta ai primi di dicembre, ma che più probabilmente se la casa venisse estratta per il controllo dell’ abitabilità il tutto slitterebbe a fine gennaio. Faccio presente che mi scade la delibera del mutuo e che devo per forza rogitare. Mi viene risposto che eventualmente il rogito si può fare ma che il venditore, non intende traslocare ma che intende comunque darmi 3000 euro (che poi comunque lui avrebbe ricevuto dal costruttore come penale, in pratica non rimettendoci nulla). Io non sono d’ accordo perché intanto nessuno mi ha avvertita e non posso arrivare ad oggi senza sapere nulla, e poi se devo rifare tutta la pratica del mutuo, sicuramente non avrò più il tasso che mi era stato garantito, ma sarà sensibilmente più alto. Vi chiedo posso convocare io il venditore al rogito? E se lui intende rimanere in casa, chiedere delle penali? E’ meglio lasciar perdere tutto e chiedere il doppio della caparra per inadempimento? Ormai la casa inizia a non interessarmi più. Nel mentre la delibera del mutuo è scaduta, ho chiesto la proroga alla banca e sto aspettando una risposta. Voi cosa suggerite?