Marcello47
Nuovo Iscritto
Buongiorno a tutti, vedo che tanti si trovano in simili difficoltà, spero possiate aiutarmi. Sono ormai più di sei anni che abbiamo chiesto al compagno di mia sorella di lasciare la casa affittata da ormai trent'anni. Premetto che la concedemmo in affitto solo per intercessione di mio padre, ora deceduto, il quale sperava in un possibile matrimonio,mai avvenuto. In realtà il conduttore dell'immobile sarebbe dovuta essere mia sorella che invece ha continuato a vivere a casa dei miei genitori.Successivamente a contratto verbale, abbiamo ricevuto da lei un affitto che non è mai variato nel tempo, fino a circa un anno fa, proprio per il legame di parentela che ci lega. Come accennavo, sei anni fa, abbiamo chiesto che l'appartamento venisse liberato, poichè mia figlia doveva sposarsi nell'arco di due anni e avrebbe voluto sistemare in tempo la casa.La risposta fu che non ci sarebbero stati problemi poichè il compagno di mia sorella ha in realtà una piccola casa di proprietà, quindi nell'arco di un anno mia figlia avrebbe potuto entrare in possesso della casa.In realtà, passati due anni ciò non è avvenuto.Dopo varie sollecitazioni, i tempi di sgombero venivano sempre rimandati, fino a che siamo arrivati ai ferri corti e mia sorella e il compagno si sono avvalsi del fatto che il contratto fosse solo verbale. Preciso che tutte le imposte sull'immobile sono sempre state pagate da noi e a carico del compagno di mia sorella ci sono solo state le spese relative ad acqua, elettricità, nettezza urbana.Nel corso degli anni i rapporti familiari si sono ulteriormente deteriorati e l'appartamento non è stato lasciato poichè non ritenuto da loro conveniente lasciare una casa di 120 mq con un affitto così basso.Nel frattempo siamo stati definiti sfrattatori, nonostante la nostra piena disponibilità nel corso degli anni e nonostante il loro stipendio sia di gran lunga superiore al nostro. Due anni fa abbiamo avuto la loro parola che la casa sarebbe stata liberata entro un anno. Nel frattempo la casa è diventata di proprietà di mia figlia in previsione del suo iminente ingresso.L'anno è trascorso e allo scadere del termine il trasloco non è avvenuto con le motivazioni più disparate.L'affitto è stato leggermente aumentato di loro iniziativa, ma intanto mia figlia si è sposata ed è stata costretta a prendere lei in affitto un appartamento per il quale paga il doppio di quanto percepisce da mia sorella. Negli ultimi sei mesi ci hanno comunicato che stanno sgombrando l'appartamento, ma in realtà i tempi sono biblici e di mese in mese viene rimandata la data di consegna dell'immobile. Tutto ciò ci ha esasperato e creato seri problemi di salute.Non siamo mai voluti incorrere in giudizio, ma mi chiedo, vi è alternativa?
Vi ringrazio già per la risposta
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