mariomrgreen

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Ho ricevuto lo sfratto per inagibilità, ma sono rimasto all'interno dell'immobile per qualche altro mese in attesa di una nuova sistemazione.
La proprietaria pretende i canoni di quei mesi trascorsi dalla ricezione del suddetto sfratto per inagibilità. Sono tenuto a corrisponderglieli?
Aggiungo che ho eseguito tantissime migliorie all'immobile tra le quali, proprio 15 gg prima della ricezione dello sfratto, la realizzazione di un nuovo pozzo nero, chiaramente da lei autorizzato. cosa ne pensate?
 
Ricevere uno sfratto per inagibilità, a mio modesto parere, significa due cose essenziali:
A) Il locatore non ha manutentato l'immobile sino ad arrivare allo "status" di immobile inagibile.
B) Tu, conduttrice, sei stata danneggiata, perchè lo status di inagibilità, ti ha obbligato ad interrompere, probabilmente, un contratto di locazione, in corso, e quindi ricercare un'altra sistemazione.
Trovo che il soggetto debole, sia tu, con diritti di richiedere danni e indennizzi.
Quindi ribalta la situazione e ufficializza una richiesta di danni per mancato godimento del contratto di locazione.
 
Gazie Adriano x la tua risposta, proprio stamane la locataria mi ha chiamato, a ragione visto che le devo ancora consegnare le chiavi di casa, che ho lasciato il 30 di marzo, per l'occasione mi ha chiesto di firmarle un documento che attesti la riconsegna dell'immobile, ma se mi ha mandato lo fratto per inagibilità e poi non contenta anche per fine locazione, a che serve questo documento? Pensa che dal 1987 la proprietaria non ha mai speso un soldo sulla sua casa di campagna , che mi ha consegato distrutta, senza bagno finestre fradice , senza riscaldamento, tetto sfondato e così via, ma ero giovane e mi piaceva la campagna così ho accettato l'immobile. Senza di me sarebbe crollato come la stalla adiacente la mia casa. La locataria vorrebbe riconoscermi solo una parte della spesa x il pozzo nero, 1500E, da me sostenuta dopo la sua autorizzazione, da conquagliare secondo lei con in canoni di affitto che io non le pago da settembre. Ma una casa dichiarata inagibile come fa a valere ancora lo stesso canone della casa agibile?
 
Secondo me ha ragione adriano devi essere risarcita
L’art. 1583 c.c.prevede, inoltre, che se nel corso della locazione il bene oggetto della locazione (nel nostro caso un immobile) abbisogna di riparazioni che non possono differirsi fino al termine del contratto, il conduttore deve tollerarle anche quando importano privazione del godimento di parte della cosa locata.
Inoltre, se l’esecuzione delle riparazioni si protrae per oltre 1/6 della durata della locazione e, in ogni caso, per oltre venti giorni, il conduttore ha diritto a una riduzione del corrispettivo, proporzionata all’intera durata delle riparazioni stesse e all’entità del mancato godimento. Indipendentemente dalla sua durata, se l’esecuzione delle riparazioni rende inabitabile quella parte della cosa che è necessaria per l’alloggio del conduttore e della sua famiglia, il conduttore può ottenere, secondo le circostanze, lo scioglimento del contratto (art. 1584 c.c.).
Il locatore, dunque, non può “sfrattare” l’inquilino solo perchè deve provvedere ad eseguire opere di manutenzione sull’immobile locato. Anche in queste circostanze il contratto rimane in vigore. Inoltre, qualora il locatore rifiuti di intervenire, l’inquilino ha la possibilità di scegliere tra l’esecuzione forzata in forma speficica degli obblighi di fare (costringere il locatore ad intervenire) (2931 e 612 cpc) oppure l’azione di risoluzione del contratto per inadempimento quando questo non è di scarsa importanza (1455 c.c.).
 
Sono stato stamane a parlare con il Sunia, l'impiegato mi ha detto che ho un contratto chiamato "libero", dove a suo dire, il locatore può fare quello che vuole. Possibile che dopo aver pagato l'affitto x 23 anni puntualmente, e aver speso un sacco di soldi x la manutenzione (chiaramente senza fatture) io non possa avere una forma di tutela?
 
ho un contratto chiamato "libero", dove a suo dire, il locatore può fare quello che vuole

Se ha detto così l'impiegato si è espresso molto male. In realtà si ha che in un contratto libero le regole sono abbastanza "libere" (legittimamente) e possono essere diverse, ad esempio, da quelle dell'equo canone. Se l'aspirante inquilino non le trova di suo "gradimento" non firma il contratto.
 

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