Andyphone

Nuovo Iscritto
Salve a tutti,

Il nostro amministratore di condominio mi ha inviato una raccomandata di sollecito (o messa in mora non saprei) per il pagamento di quote di condominio scadute, quando ormai però le stesse erano da me state pagate anche se purtroppo (mea culpa) certamente in ritardo. Questo comprendo possa avvenire se i pagamenti sono contemporanei o comunque avvengono nello stesso periodo di invio della raccomandata, ma questi pagamenti erano da me stati effettuati un mese prima della data della raccomandata (alcuni addirittura 3/4 mesi prima).

L'amministratore mi ha risposto che non devo usare come riferimento la data della raccomandata ma la data di verifica dei pagamenti (anche in tale caso non sono stati però considerati alcuni degli importi da me pagati). Gli ho fatto notare che a mio parere una raccomandata di sollecito o messa in mora dovrebbe essere verificata meglio prima di essere inviata dato il suo valore legale e il fatto che comporta anche spese aggiuntive a mio carico (quasi 10 Euro indicati genericamente come "spese amministrative"), e che nel caso di dubbi riguardo gli importi pagati esistono sempre altri mezzi di comunicazione quali telefono, email o lettera semplice... Mi ha risposto che lui è obbligato per legge ad inviare comunque una raccomandata.

Ho scoperto che lo stesso comportamento è stato riscontrato anche da altri condomini colpevoli come me di alcuni ritardi nei pagamenti.

La domanda ovvia è: il comportamento dell'amministratore è corretto, ed è corretto quanto mi ha risposto?

Spero la questione sia esposta chiaramente. Vi ringrazio per avere letto per i vostri pareri eventuali.

- Andy
 

Antonio Azzaretto

Membro dello Staff
L' amministratore non ha il potere di addebitare neanche le spese postali vive (ossia quelle dell' ufficio postale), che scaturiscono dal sollecito, che devono essere ripartite tra tutti i condòmini ad esclusione di quello inciso dal provvedimento di ingiunzione.

Questa è la norma generale.

In particolare, però, l' amministratore a volte (lo faccio anch' io), addebita al condòmino moroso le spese postali ed altri oneri aggiuntivi deliberati dall' assemblea (poichè la volontà della maggioranza è coercitiva, ignara della legge, e non disposta alla ragionevolezza).

Il condòmino moroso, spesso (quasi sempre), paga quanto addebitato poichè è consapevole del torto (nonchè ignaro delle norme in vigore).

Se Lei, invece, è nella ragione (poichè ha già pagato), comunichi all' amministratore che non pagherà queste spese, e, se verranno addebitate nel rendiconto, semplicemente le decurterà di sua iniziativa dal conguaglio.

Per altre informazioni su questo punto ti lascio il link che segue:
La Community AziendaCondominio • Leggi argomento - Spese legali in condominio
 

Andyphone

Nuovo Iscritto
Se Lei, invece, è nella ragione (poichè ha già pagato), comunichi all' amministratore che non pagherà queste spese, e, se verranno addebitate nel rendiconto, semplicemente le decurterà di sua iniziativa dal conguaglio.

Grazie per le informazioni Antonio. Una domanda: il mio essere nella ragione è valido anche nel caso di pagamento effettuato ma in ritardo? Ho richiesto all'amministratore eventualmente l'addebito di interessi, ma non certo di spese per raccomandate oltretutto sbagliate ed inutili.

Grazie ancora.

- Andy
 

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