abontempi

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salve, devo far fare un tipo mappale per un frazionamento e uno per correggere un errore un errore di mappa. Ho incaricato due professionisti diversi, tutti e due sono in difficoltà. Il foglio di mappa abbastanza piccolo non ha punti fiduciari per cui è necessario utilizzare quelli esistenti su tre fogli limitrofi, il programma non consente di istituire nuovi punti perchè a distanza inferiore al minimo consentito, ma così nessuna tringolazione chiude. Come si può fare? Grazie
 

salves

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Che ricordi io anche se piccolo deve per forza avere dei punti fiduciali, semmai possono non essere mai stati utilizzati ma non che non ne ha.
 

abontempi

Membro Attivo
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Hai ragione, non sono stato preciso un punto c'è, ma gli altri 2 sono su due fogli diversi. Comunque il problema è che usando questi punti le triangolazioni non tornano. Da quello che ho capito c'è un grosso errore che si trascina da tempo. Fino a che non era obbligatorio l'attuale sistema informatico, i tipi mappali venivano "aggiustati" ora non è più possibile. Non so se sono stato chiaro.
 

massimo binotto

Membro Attivo
Professionista
I tecnici da te incaricati (perchè due??) devono parlare con un tecnico del Catasto terreni e concordare la procedura.

Non è vero che non si possono istituire nuovi punti fiduciari.
Deve essere concordata con il Catasto la modalità di nuova istituzione.

Con il Pregeo 10 certe procedure non si possono più fare, è vero... però per casi particolari c'è sempre la possibilità di ricorrere al vecchio Pregeo e concordare con il Catasto tale modalità...

Ti consiglio di rivolgerti direttamente al Catasto ed il problema sarà risolto...
 

abontempi

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grazie mille, so che il primo tecnico aveva già parlato con il catasto, sembrava ci fossero delle difficoltà. Avevo sospeso la pratica perchè erano sorte altre problematiche per l'acquisto del sedime oggetto del frazionamento. Il secondo tecnico ha chiesto un incontro proprio in questi giorni, vi farò sapere come si evolvono le cose.
Per inquadrare però il problema devo raccontarvi l'intera vicenda.
Si tratta di accatastare un vecchio fabbricato rurale avuto in eredità nel 1980 di cui non era stata depositata nessuna planimetria. L'ho ristrutturato nel 1982.
l'immobile fa parte di un gruppo di fabbricati, oggi si direbbe di villette a schiera, che erano originariamente (prima del 1800) costituiti: da stalla al PT, scala esterna con portico e cucina al PI° e camera al PII°, con corte agricola comune e orto davanti e sul retro un piccolo oliveto molto ripido al quale si accede dal PII°. Nel corso del tempo varie sono state le modifiche, gli accorpamenti e le divisioni. In uno di questi passaggi una divisione è stata erroneamente riportata in mappa, l'errore è rimasto e nonostante vari lavori non è mai stato corretto. Per chiarire una di queste unità è rappresentata traslata lateralmente, quindi quelle laterali che sono costituite dall'accorpamento di di 2 unità sono disegnate, nella mappa, una costituita di 3 unità e una di 1 unità. Anch'io quando ho presentato il progetto e fatto gli atti non mi sono reso conto di come stavano realmente le cose. Inoltre quando ho tentato le prime volte di sistemare la planimetria mi sono accorto che esistono molti errori di rappresentazione e tutti le unità e i terreni sono stati modificati e non sono mai stati sistemati se non parzialmente, e farlo avrebbe comportato un accordo unanime di tutti, cosa non riuscita finora.
Oggi devo sistemare tutto e ho già avuto contatti col catasto e, grazie alla disponibilità dei funzionari, abbiamo individuato un percorso. l'atto che attualmente è necessario e il tipo con le difficoltà che vi ho rappresentato. Scusate la prolissità.
 

Daniele 78

Membro Storico
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Inoltre quando i punti fiduciari sufficienti, sempre parlando con i tecnici catastali, è possibile istituire dei punti fiduciari ausiliari...ma i 2 professionisti contattati non lo sanno???
 

Gianco

Membro Storico
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Il problema è un pò confuso. Inizialmente i PF(punti fiduciali) devono distare fra loro almeno 250 metri e con il triangolo fiduciale, formato da minimo di tre PF nei casi classici, deve contenere l'oggetto del rilievo per almeno il 70% e le stazioni della poligonale possono eccedere del 70% la distanza fra i due PF più vicini alla stessa. Fatte queste premesse procedurali, si passa all'oggetto del rilievo, frazionamento o tipo mappale. E' evidente che se le mutue distanze fra PF ricavate nella TAF storica, il professionista deve fare un'iperverifica, che se conferma il lavoro precedente porterà all'approvazione del tipo, salvo verifica di collaudo da parte dell'Agenzia del Territorio. Superato questo problema, occorre verificare se il tecnico precedente, che avrebbe inoltrato un tipo errato, ha redatto il libretto delle misure corrispondente alla realtà, in quel caso il tuo rilievo dovrebbe trovare la coincidenza dei punti comuni, dopo avere rototraslato un rilievo nel sistema dell'altro. Ovvero potrebbe avere restituito il rilievo in modo errato. Qui occorre che il professionista incaricato abbia un pò di esperienza, ma comunque deve imporre il risultato del suo rilievo, a condizione che sia adeguatamente inquadrato, eventualmente pretendendo la rettifica del tipo precedente. Però, laddove esiste in mappa una situazione difatti corrispondente alla realtà, ancorché traslata, si può forzare il risultato traslandolo in modo tale che sia verosimile. Purtroppo sono problemi che solo gli addetti ai lavori, con una certa esperienza, sanno risolvere. E' evidente che questo mio intervento non può essere recepito da un neofita.
 

salves

Membro Assiduo
Professionista
Gianco ha dato un'informazione impeccabile e come detto da lui se non si è del mestiere si fa fatica a capire.
In definitiva posso dire che se c'è un tecnico che ha redatto un tipo con misure adattate, il secondo tecnico che interviene ha tre possibilità si accoda cioè continua nella stessa via dell primo, fa in modo che i primo corregga il suo tipo, oppure fa in modo che il tipo va a collaudo, cioè a verifica da parte dell'ufficio.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Grazie dei complimenti. Vi confesso che faccio prevalentemente il topografo da oltre quarant'anni operando sul campo catastale del quale credo di conoscere ogni segreto. Aggiungo che sono figlio d'arte: mio padre era il n. 9 del Collegio dei Geometri della provincia di Cagliari, risultando un fondatore. Anche lui ha sempre operato prevalentemente nello stesso campo. Infine sono orgoglioso di avere un figlio che segue le orme paterne.
 

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