gilbertoi

Membro Junior
Proprietario Casa
Oggi il distacco dall'impianto centralizzato è diventato semplice, a meno che comporti un notevole danno alla conduzione dell'esercizio condominiale e quindi agli altri condòmini (che dovrebbero domistralo se necessario), caso molto raro. In genere agli altri condomiini comporta una vantaggio non trasscurabile e quindi ne saranno contenti. Se un condomino si stacca, deve pagare la manutenzione della centrale termica, del camino, dell'impianto elettrico e di tutto ciò di cui rimane comproprietario, comprese le spese straordinarie (evita solo il puro consumo di combustibile, di energia elettrica e parte della conduzione). Una spesa proporzionale ai suoi millesimi di riscaldamente, che di solito si agguira sul 20/30 % . Se non ci sono insormontabili problemi di salute, il distacco è estremanente oneroso, a meno che voglia rimanere al freddo. In questo caso, però, si deve tener presente che non deve arrecare danno ai vicini, se i muri di confine non sono isolati, come nei vecchi favvricati. In tal caso dovrebbe isolarli dalla sua parte.
 

hanton21

Membro Assiduo
= e' diventato semplice perché consentito in ogni caso e cioe' con o senza l'approvazione condominiale : attenzione : anche qui la legge tira il sasso e nasconde la mano = dice infatti che iol distacco e' consentito quando "non arrechi danni indiretti o diretti agli altri condomini"......eh eh eh !
 

effemme8

Membro Attivo
Proprietario Casa
= e' diventato semplice perché consentito in ogni caso e cioe' con o senza l'approvazione condominiale : attenzione : anche qui la legge tira il sasso e nasconde la mano = dice infatti che iol distacco e' consentito quando "non arrechi danni indiretti o diretti agli altri condomini"......eh eh eh !


No, non dice "in ogni caso" (controlla bene la pruma parte della nuova legge)

Riguardo alla parte "purché non arrechi...." quella é la parte piú SEMPLICE


Serve un esmpio "normale" per il quale NON é possibile il distacco?
 

effemme8

Membro Attivo
Proprietario Casa
mi permetto di dissentire : una cosa è una sentenza (che non si applica a tutte le situazioni) , un'altra cosa è quel che dice la nuova legge
 

roberto010

Membro Attivo
Mi collego a questa discussione per avere un vostro parere.
Condominio costituito da due palazzine da 14 appartamenti ognuna, con impianto di riscaldamento comune ad entrambe.
La proprietà di due appartamenti dell'ultimo piano di una delle 2 palazzina nel 2011 installa un impianto autonomo (senza fra l'altro convogliare i fumi di scarico oltre il colmo del tetto, ma lasciando lo scarico sopra le caldaie). Gli viene accordato di contribuire con il 50% dei consumi per la stagione 2011-12.
All'inizio della nuova stagione 2012-13 comunica con raccomandata all'amministratore che sulla base di una recente "normativa" non contribuirà più alle spese, neanche con il 50% precedentemente accordato, né ora né mai più.
I primi di dicembre 2012 l'impianto centralizzato si rompe. Viene indetta assemblea straordinaria e si delibera l'immediata riparazione della caldaia al costo di circa € 6000,00 da ripartire secondo tabelle. La proprietà di cui sopra comunica, per ora solo informalmente, che non intende in alcun modo contribuire alle spese straordinarie di riparazione, citando la stessa "normativa". Chiedo lumi agli esperti:
1) può esimersi dal pagamento del 50% dei consumi;
2) può esimersi dal pagamento delle spese straordinarie di riparazione;
3) è sanzionabile per impianto di scarico fumi non a norma? In caso affermativo, ha bisogno di un'autorizzazione condominiale per convogliare i fumi oltre il colmo del tetto, tenuto conto che la parete della palazzina è cosa comune?
Grazie in anticipo del prezioso supporto.
Roberto
 

effemme8

Membro Attivo
Proprietario Casa
Mi collego a questa discussione per avere un vostro parere.
Condominio costituito da due palazzine da 14 appartamenti ognuna, con impianto di riscaldamento comune ad entrambe.
La proprietà di due appartamenti dell'ultimo piano di una delle 2 palazzina nel 2011 installa un impianto autonomo (senza fra l'altro convogliare i fumi di scarico oltre il colmo del tetto, ma lasciando lo scarico sopra le caldaie). Gli viene accordato di contribuire con il 50% dei consumi per la stagione 2011-12.
All'inizio della nuova stagione 2012-13 comunica con raccomandata all'amministratore che sulla base di una recente "normativa" non contribuirà più alle spese, neanche con il 50% precedentemente accordato, né ora né mai più.
I primi di dicembre 2012 l'impianto centralizzato si rompe. Viene indetta assemblea straordinaria e si delibera l'immediata riparazione della caldaia al costo di circa € 6000,00 da ripartire secondo tabelle. La proprietà di cui sopra comunica, per ora solo informalmente, che non intende in alcun modo contribuire alle spese straordinarie di riparazione, citando la stessa "normativa". Chiedo lumi agli esperti:
1) può esimersi dal pagamento del 50% dei consumi;
2) può esimersi dal pagamento delle spese straordinarie di riparazione;
3) è sanzionabile per impianto di scarico fumi non a norma? In caso affermativo, ha bisogno di un'autorizzazione condominiale per convogliare i fumi oltre il colmo del tetto, tenuto conto che la parete della palazzina è cosa comune?
Grazie in anticipo del prezioso supporto.
Roberto

se si leggesse bene la legge :

1) ha ragione, se dopo 1 anno di tentativi da parte del condomnio di "sistemare bene l'impianto centralizzato" ... il condomino all'ultimo piano NON riceve sufficiente calore (i tentativi debbono però essere comprovati...o almeno la sua richiesta di "adeguamento" deve essere datata e riportata nei verbali )

2) NO

3) si....se qualcuno fa denuncia per "non messa a norma" ...ed i vigili riescono a controllare - per la denuncia, oltre nome-cognome...sufficiente una FOTO (ma se la caldaia è stata installata quando NON ERA NECESSARIO superare il tetto....credo sia a norma la situazione attuale )
 

ergobbo

Membro Attivo
1) può esimersi dal pagamento del 50% dei consumi;
2) può esimersi dal pagamento delle spese straordinarie di riparazione;
3) è sanzionabile per impianto di scarico fumi non a norma?

1) segli è stato consentito dall'assemblea, si
2) No, in quanto sono spese straordinarie
3) Forse. Dipende dalle norme locali e dal tipo di caldaia


ha bisogno di un'autorizzazione condominiale per convogliare i fumi oltre il colmo del tetto, tenuto conto che la parete della palazzina è cosa comune?

No, in base all'art. 1102 CC
 

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