DX27

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Bongiorno a tutti,
ho bisogno del vostro aiuto/consiglio su questo problema.
mio padre è morto il 15/05/2012, lasciando un testamento come unica erede la badante. Io sono l'unica erede legittima. E' da un anno che siamo per vie legali. il testamento è stato pubblicato. La successione non è stata ancora fatta. Nella eredita c'è un appatamento del quale mio padre era proprietario del 75% ed io del 25%.
La domanda : io posso fare la successione per la legiittima? ho delle penali per non aver fatto la successione nei tempi di legge? e di quanto?
grazie.
 

Nemesis

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La dichiarazione di successione deve essere presentata entro dodici mesi dalla data di apertura della successione. Pertanto il termine è il prossimo 15 maggio 2013.
 

Luigi Barbero

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Trattandosi di una causa civile, ritengo che i tempi saranno piuttosto lunghi. Comunque potrai, al termine della stessa, aspettare a presentare la dichiarazione di successione almeno a dopo il 15/5/2017. In tale modo le sanzioni saranno prescritte e pagherai le sole tasse di successione nella misura prevista oggi.
E per finire, ritengo che vincerai la causa (e te lo auguro....) però credo anche che prenderai il 50% della casa, che aggiungerai al già tuo 25%, alla badante andrà il 25% (cioè un terzo del 75%) quale quota disponibile del testatore. Auguri.
 

arciera

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se ha lasciato un testamento ed è stato pubblicato, io mi chiedo come sia possibile che il notaio (dovrà pure esserci un notaio) abbia potuto far passare questa illegalità. Se la legge è chiara come in questo caso (c'è la presenza di una quota di legittima che nessuno può toccare: purtroppo la quota libera in presenza di un solo figlio è della metà) perchè siete andati per vie legali? mi pare dvvero strano che tu non possa fare la tua successione per le quote che ti competono. vai intanto ad un caf, ma anche per sapere come fare, un consulto da un notaio, gratuito anche per sapere le spese, puoi sempre farlo.
 

Nemesis

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se ha lasciato un testamento ed è stato pubblicato, io mi chiedo come sia possibile che il notaio (dovrà pure esserci un notaio) abbia potuto far passare questa illegalità.
Ancora con questa storia? Il notaio "pubblica" semplicemente il testamento. Non deve verificare in nessun caso se il testamento olografo leda o no i diritti dei legittimari. Che hanno i rimedi previsti dalla legge per tutelare i loro diritti.
 

arciera

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mah! io ho avuto esperienze assai diverse dalla vostra. I notai con cui ho avuto che fare erano talmente ligi che non facevano passare alcunchè. Se poco poco chiedevo una cosa ai margini della legalità, questo, tutti, subito mi fermava e tutelava questo o quello che neanche erano presenti. Presumo che esistano notai e notai. Il padre di mio marito prima di morire voleva lasciare un qualcosa di più alla figlia che invero meno aveva preso, ha voluto che mio marito fosse presente nonostante che non oltrepassava assolutamente la somma libera che aveva a disposizione. Ora, per tornare a noi, dopo questo bel capolavoro che un notaio ha combinato presumo stilando il testamento, o pubblicandolo appunto - che se sta nei termini di legge nel fare una cosa illegale mi è incomprensibile! - Ora. dicevo, deve per forza spendere soldi per invalidare il testamento oppure. visto che è illegale, può procedere nella successione rimanendo nei suoi diritti? (caro Nemesis):shock:
 

Luigi Criscuolo

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Si presume che il testamento che ha fatto il padre di dx27 sia olografo, cioè un foglio dove il testante ha scritto le sue volontà. A volte, come in questo caso, le volontà del de cuius non rispettano le quote legittime. Però il fatto che la volontà del testante non abbia rispettato le quote di legittima non vuol dire che il testamento non sia valido e non abbia i suoi effetti. Il notaio che pubblica il testamento non fa altro che dare la possibilità agli eventuali legittimati di avanzare le proprie pretese. Perché ci potrebbe anche essere il caso (evento che non ho mai visto) che i legittimati, per rispettare le volontà del de cuius, non facciano istanza di vedere rispettate le proprie quote. Le quote di legittima sono automatiche solo nel caso di morte senza testamento.
 

Nemesis

Membro Storico
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dopo questo bel capolavoro che un notaio ha combinato...
Il notaio pubblica semplicemente un testamento olografo. Si limita e deve limitarsi a questo. Non spetta a lui entrare nel merito delle disposizioni ivi contenute.
Un testamento che contiene disposizioni lesive dei diritti dei legittimari è sempre un testamento valido. Il notaio non è un giudice. E un giudice potrebbe intervenire solamente se uno dei legittimari lesi agisse in riduzione.
Qui l'unico "capolavoro" lo stai compiendo tu, e non il notaio, continuando a interpretare "creativamente" le norme del diritto.
 

arciera

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Qui l'unico "capolavoro" lo stai compiendo tu, e non il notaio, continuando a interpretare "creativamente" le norme del diritto.
veramente io non sto interpretando niente. Rimango fermamente convinta che un testamento così fatto è illegale e come tale non possa essere pubblicato. Se poi la legge permette l'illegalità senza dichiararlo immediatamente fuorilegge è uno degli innumerevoli casi di inefficienza della legge, della magistratura e di quegli organi che devono rispondere delle loro azioni allo stato. Anzi, più che inefficienza sembrano azioni fatte apposta per ingarbugliare, per perdere tempo, per guadagnarci, per punire.
Cose tipicamente italiane.

Le quote di legittima sono automatiche solo nel caso di morte senza testamento.
Che poi il funzionamento della legge sia questo, lo si sa! Ma che le quote di legittima sono automatiche solo in alcuni casi, quando invece per legge sono automatiche sempre (tanto è vero che solo nei casi di tentato omicidio nei confronti di un genitore il figlio può essere privato del suo diritto) e che lo debba decidere un giudice quando già c'è una sentenza bella e buona, è una distorsione del diritto. E' come se in flagranza di reato nessuno si può muovere in attesa del verdetto finale. Vi pare possibile che il figlio non possa intestarsi e succedere al padre intanto per la sua quota riconosciuta per legge? Poi si può trattare sul di più, non sul di meno.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
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Arciera mi dispiace ma non riesci a capire che le volontà di un testante possono anche ledere i diritti di legittima con l'avvallo dei legittimati medesimi.
 

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