rippley

Membro Attivo
Proprietario Casa
vorrei chiedere un aiuto per risolvere il seguente problema
durante una recentissima assemblea straordinaria (4/5/13) si è parlato di sostituire i conta ore, utilizzati da 32 anni, con dei contatori di calore. Questi contatori di calore registrano e addebitano solo il calore che passa. Ho fatto presente che i millesimi del riscaldamento prevedono sia la metratura (o cubatura) più la posizione del piano, più l'esposizione dell'appartamento. Il mio è posizionato a nord in più non ho appartamenti sotto, ma la strada di passaggio delle auto, in pratica sono sul vuoto. Oggi mi è arrivato il verbale dell'assemblea (via mail) ove non è indicata la mia opposizione a questa sostituzione, ma semplicemente che ""l'assemblea da mandato all'amministratore di verificare, con spese murarie nella cassetta del riscaldamento, la possibilità di installarli per tutte le zone"" :disappunto: Per me in particolare, questa sostituzione aumenterà il costo del riscaldamento e non mi pare né equa né possibile visto che da sempre utilizziamo i conta ore. Non ci vorrebbero 1000 millesimi per farla?:domanda: come posso tutelarmi:domanda: :domanda: mille grazie per l'aiuto
 

Adriano Giacomelli

Membro dello Staff
Proprietario Casa
Mi sembra un problema apparente. Il vecchio conta ore, segnava il passaggio dell'H20 che richiedeva il tuo impianto. Il nuovo conta calorie valuterà, credo, la quantità d'acqua calda e il delta temperature dell'acqua? Comunque sia si valuterà, così, chi consuma più acqua calda per riscaldare, dando modo a ognuno di gestire l'impianto nel miglior dei modi. Chi vuole spendere e scaldare, pagherà di più. A quanto sembra tu possiedi un'unità "infelice" ovvero con dispersioni termiche maggiori.
Scusa ma non mi pare logico che tu debba far pagare le tue dispersioni agli altri, anzi, il concetto è che sarai motivata a fare delle opere di contenimento delle dispersioni, con intercapedini e"cappotti" termici.
 

rippley

Membro Attivo
Proprietario Casa
ciao Adriano, grazie per la tua risposta.:stretta_di_mano: Non so cosa sia il delta temperature, ma da quello che ho capito il calcolo sarà sulla temperatura che passa, e non sulle ore di utilizzo. La mia è sicuramente una unità infelice, ma essendomi già occupata di millesimi e di come vengono calcolati, so per certo che la mia unità nel calcolo dei millesimi del riscaldamento si è già calcolato che è più fredda di altre (sicuramente avranno messo qualche elemento dei radiatori in più). Anche altre sono più fredde, per esempio le unità sulle cantine, quella all'ultimo piano, e tutte quelle esposte solo a nord. Considera che chi è esposto solo a sud accende il riscaldamento parecchie ore in meno annualmente (resoconto del conta ore). Personalmente non ritengo che io debba, a mie spese, porre intercapedini e cappotti termici, perché sino ad ora sopravvivevo pagando il riscaldamento. Il problema è che si cambia l'addebito e il calcolo del riscaldamento utilizzato da decenni, con un calcolo decisamente più oneroso per tutti quelli che non sono esposti a sud.
Ritorno alla mia domanda non dovrebbero esserci i 1000 millesimi per fare questo cambiamento?:disappunto: vorrei contestate il verbale assemblea che non ha verbalizzato il mio dissenso, come faccio? basta una raccomandata? grazie mille
 

jac0

Membro Senior
Proprietario Casa
Il sistema della misura della spesa viva (consumo di combustibile) di riscaldamento basato sui contabilizzatori di calore è tale per cui una parte della spesa, tipicamente il 10%, viene ripartita secondo i millesimi della tabella del riscaldamento, la parte rimanente viene determinata per mezzo dei contabilizzatori, in altre parole con essi si paga quel che si consuma. Mi sembra la soluzione ideale, che dovrebbe eliminare le discordie sull'equità della ripartizione. Se uno sta fuori casa più giorni chiude le valvole e in quei giorni pagherà solo la piccola quota che proviene dai millesimi.
Tecnicamente il sistema dovrebbe funzionare così: il contabilizzatore/trasmettitore applicato ad un calorifero misura la temperatura del calorifero stesso (Tc) e quella dell'ambiente (Ta): il salto termico è dunque Tc - Ta. D'altronde è facilmente calcolabile la portata di acqua calda (Q) che entra nel calorifero e che ne esce. La potenza termica che viene immesso nella stanza ove è collocato il calorifero è pari a:
p * Q * ( Tc - Ta) , ove p è il peso specifico dell'acqua. Sommando le potenze termiche di tutti i caloriferi il sistema dà la potenza termica complessiva immessa nell'appartamento. La spesa viva pari al 90% della spesa totale verrà ripartita, immobile per immobile, in proporzione a quella potenza termica complessiva.
 

Adriano Giacomelli

Membro dello Staff
Proprietario Casa
X Rippley. Con il termine "infelice" volevo rappresentare, dopo l'edotta ed esaustiva spiegazione di Jac0, che una unità con tutte le problematiche che ci hai descritto, lo avrai pagato di meno, avrà millesimi proporzionatamente inferiori, insomma il riscaldamento è un onere legato, in massima parte, al consumo e che ora potrai controllare, usufruire, in base al tuo desiderio. Considerando, non una innovazione, ma semplicemente un'opera di ordinaria manutenzione, credo servi una maggioranza minima.
 

GianfrancoElly

Membro Attivo
Proprietario Casa
Per JacO: normalmente la parte divisa per millesimi è il 30% per tener conto delle dispersioni.
Per Rippley: chi fa il progetto della ripartizione dei consumi per tarare il sistema tiene conto delle situazioni da te indicate.
 

jac0

Membro Senior
Proprietario Casa
L’Art. 26, c. 5 della Legge n. 10/91 dispone che per l’adozione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore... l’Assemblea di Condominio decide a MAGGIORANZA in DEROGA agli Art. 1120 e 1136 C.C.
Quindi si applica quanto segue:
- In prima convocazione sono valide le decisioni prese con l’approvazione della maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore dell’edificio.
- In seconda convocazione sono valide le deliberazioni prese con un numero di voti che rappresentino almeno 1/3 dei partecipanti al condominio ed almeno 1/3 del valore dell’edificio.[DOUBLEPOST=1368435233,1368435113][/DOUBLEPOST]
Per JacO: normalmente la parte divisa per millesimi è il 30% per tener conto delle dispersioni.
Per Rippley: chi fa il progetto della ripartizione dei consumi per tarare il sistema tiene conto delle situazioni da te indicate.
Infatti, ci sono più scelte; quella che ho riscontrato io nella maggioranza dei condomìni con contabilizzatori è l'adozione del 10%.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
io penso che in una città come Roma, con il clima che si ritrova, i contabilizzatori di calore siano una spesa che ha dei lunghissimi tempi di ammortamento: cioè è un balzello e basta.

Chi vuole spendere e scaldare, pagherà di più.
Sarebbe come dire che sei vuoi risparmiare devi stare al freddo.
Scusa tanto io oggi per avere 21-22 gradi spendo, secondo i mm calcolati in base alla superficie radiante modificata secondo il materiale componente il calorifero, una somma che mi sta bene; mi vuoi spiegare il motivo per il quale per avere i medesimi 21-22 gradi, con gli stessi caloriferi, io, oltre a dover spendere una cifra (come si dice qui a Roma, per i contabilizzatori e per l'adeguamento della caldaia a lavorare su due temperature) debba spendere il 15% in più perché ci sono due appartamenti sfitti da anni i cui padroni ovviamente chiuderanno tutti termosifoni?
E quanto pensate di risparmiare tenendo chiusi i termosifoni per 15 giorni? Il controvalore di un contabilizzatore di calore o qualche euro?
 

jac0

Membro Senior
Proprietario Casa
io penso che in una città come Roma, con il clima che si ritrova, i contabilizzatori di calore siano una spesa che ha dei lunghissimi tempi di ammortamento: cioè è un balzello e basta.


Sarebbe come dire che sei vuoi risparmiare devi stare al freddo.
Scusa tanto io oggi per avere 21-22 gradi spendo, secondo i mm calcolati in base alla superficie radiante modificata secondo il materiale componente il calorifero, una somma che mi sta bene; mi vuoi spiegare il motivo per il quale per avere i medesimi 21-22 gradi, con gli stessi caloriferi, io, oltre a dover spendere una cifra (come si dice qui a Roma, per i contabilizzatori e per l'adeguamento della caldaia a lavorare su due temperature) debba spendere il 15% in più perché ci sono due appartamenti sfitti da anni i cui padroni ovviamente chiuderanno tutti termosifoni?
E quanto pensate di risparmiare tenendo chiusi i termosifoni per 15 giorni? Il controvalore di un contabilizzatore di calore o qualche euro?
Sbaglio, o stai parlando del pollo di Trilussa alla rovescia?
Tu stai dicendo che per scaldare il tuo appartamento deve partecipare alla spesa anche
il proprietario dell'appartamento accanto, che non ci abita? Cioè, tu consumi 100, lui zero, però all'atto di pagare è come se ognuno di voi due consumasse 50. Confermo che la contabilizzazione, qualora sia realizzata da imprese competenti, è il modo più equo per pagare il riscaldamento (il vecchietto paga di più perché esce poco, la giovane coppia di meno perché esce e uscendo chiude i rubinetti). Non è male!
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Tu stai dicendo che per scaldare il tuo appartamento deve partecipare alla spesa anche il proprietario dell'appartamento accanto, che non ci abita?
Forse, caro JacO, è il caso che con la tua macchina del tempo fai un saltino nel tempo passato quando gli impianti di riscaldamento centralizzato non c'erano. Io quei tempi li ho vissuti. Da un pò di tempo le case sono vendute con l'impianto centralizzato completo di termosifoni (lo sai che non potresti sostituire a tuo piacimento i termosifoni con altri di forma, numero di elementi e materiali differenti da quelli originari?): l'impianto è un bene comune del condominio, e tutti i condomini sono tenuti alla sua conservazione, manutenzione e sostituzione (quando si rompe in modo irreparabile) tanto è vero che per le spese di manutenzione straordinaria e per la sostituzione della caldaia si dovrebbero usare i m/m di proprietà. Invece per le spese di gestione ordinaria è più diffuso usare o le superfici radianti o la potenza termina dei termosifoni. Chi compra la casa in genere la compra per abitarci; chi la compra per fare un investimento, o la eredita, e la lascia non abitata è giusto che debba pagare ugualmente le spese. Qualcuno in un vecchio post ha scritto che certe spese condominiali si pagano non tanto per l'uso che il condomino ne fa ma per la disponibilità che ne ha. Il riscaldamento dell'appartamento non è un bene a disposizione? Se si va avanti di questo passo qualcuno che non abita nella casa di sua proprietà chiederà di essere esonerato dal pagare le spese del portierato, o dell'ascensore, per finire con il non pagare le spese condominiali (già lo fanno).
Ti sembra giusto che un proprietario che abita nel proprio appartamento per poter avere gli stessi gradi nelle sue stanze che aveva quando tutti gli appartamenti erano riscaldati, a seguito della chiusura del riscaldamento sovrastante o sottostante, debba aumentare la sua richiesta di calore e quindi pagare di più? Io non lo ritengo giusto. Questo, mio caro, è un danno arrecato al confinante del piano di sopra o di sotto.

Poi volevo sfatare l'opinione che chi ha installati i contabilizzatori li adoperi come si usano gli interruttori della luce. Tranne nel caso di impianto domotico, si fissa una temperatura voluta con il termostato di zona e poi ci pensa la termovalvola a far girare l'acqua calda nel radiatore per assicurare la temperatura impostata.
 

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