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miosotis

Ospite
Dopo alcuni anni di inutili trattative per la divisione dell’immobile caduto in eredità, mio fratello mi ha citato in giudizio.
Durante questi anni io sono stata la sola a proporre una divisione immobiliare prodotta da un geometra chiamato da me in cui chiedevo l’attribuzione di un primo piano di una bifamiliare con uso esclusivo del sottotetto, in modo da avere ognuno un ingresso indipendente. Il sottotetto, in ragione dell’elevata somma che mio fratello ha fatto sparire prima della morte dei genitori, costituente, in parte,il patrimonio lasciato dai genitori, doveva essermi assegnato come risarcimento per quello che mi era stato sottratto. Se mio fratello era tale, mettendosi una mano sulla coscienza, avrebbe dovuto accettare la cosa, e invece ha sempre detto, ma non c’è nulla di scritto, che voleva che gli pagassi a caro prezzo il sottotetto, se volevo che glielo lasciassi.
Con la citazione in giudizio, quella proposta di divisione non ha più valore, per me, in quanto davanti a un giudice, mi ha spiegato l’avvocato che sto consultando, io non posso far valere i miei diritti di persona derubata, ci vorrebbero un’altra causa e molte prove, di conseguenza vorrei cambiare la proposta e far redigere una nuova in cui è mio fratello che prende il primo piano con l’uso esclusivo del sottotetto.
Ora, il mio avvocato mi ha detto che farei una pessima figura davanti al giudice, perché non mantengo quello che ho sempre reclamato. Questo, però, vorrebbe dire pagare il sottotetto a una …persona che mi ha già sottratto tante sostanze e adesso vuole sfruttare la situazione a suo vantaggio. Solo pochi mesi fa, inoltre, il suo avvocato mi ha presentato la perizia di stima del sottotetto, redatta ben 3 anni prima e che adesso ha pure allegato tra i documenti presentati in tribunale.
Io non ho nessuna intenzione di dargli dei soldi, potrei al limite presentare due proposte, una quella citata e l’altra che vede tutto diviso a metà, con ingresso alla soffitta comune, senza nulla dare, né avere, anche se la cosa mi dà molto fastidio: incontrare tutti i giorni per la scale uno che si è comportato malissimo nei miei confronti non è certamente piacevole.
E’ vero che il giudice potrebbe essermi sfavorevole, se cambio la proposta? Non si potrebbe scrivere la motivazione di questo cambiamento?Non potrei far presentare dal mio avvocato una lettera che io stessa scrissi all'avvocato di mio fratello chiarendo le modalità di attribuzione degli appartamenti? La mia lettera non ha lo stesso valore di quella di un avvocato?
Chiedo il parere di qualcuno che abbia esperienza della cosa.
Grazie per l’aiuto.
 

Avvocato Luigi Polidoro

Membro Attivo
Professionista
Ciao,
in sede di costituzione nella causa iniziata da tuo fratello per la divisione ereditaria, potrai chiedere al giudice di riconsiderare l'interezza del patrimonio ereditario tenendo conto dei beni o del denaro di cui tuo fratello si è appropriato o, comunque, che ha ricevuto in donazione dai tuoi genitori.
Gli eredi hanno accesso ai conti correnti del defunto, a volte non è impossibile raccogliere la documentazione necessaria.
Per quanto concerne una eventuale proposta transattiva, essa potrà essere avanzata dal tuo legale al legale di tuo fratello al di fuori della cornice processuale, mediante corrispondenza che avrà cura di qualificare come "riservata e non producibile in giudizio".
Non è necessario che la proposta venga avanzata innanzi al Giudice.[DOUBLEPOST=1373823756,1373823701][/DOUBLEPOST]Forse siete giunti al giudizio dopo avere esperito il tentativo di mediazione?
 
M

miosotis

Ospite
Io la ringrazio per l'interesse dimostrato rispondendo, ma il denaro in polizze e buoni fruttiferi, fatto sparire prima della morte dei genitori, mi hanno detto che non si può recuperare, proprio perchè era ancora vivo mio padre e potrebbero inventarsi, come hanno già fatto, che li ha donati a degli extracomunitari. l'unica cosa che potrei far valere è il conto corrente cointestato a mio padre e a mio fratello, ma l'avvocato che ho consultato dice che non è possibile, perchè il giudice decide solo sulla divisione, non gli interessano altre cose. Questo mi lascia con una grande amarezza e penso che ci sia molta ingiustizia, se così davvero fosse.
Siamo andati anche alla conciliazione, certo. Cosa inutile e solo dispendiosa per noi, davanti alle prove che io portavo il cosiddetto conciliatore ha detto che non poteva danneggiare mio fratello e che lui stava lì solamente per ascoltare e redigere il verbale finale. In pratica io ho affittato una camera, due giorni, 900 euro, per parlare con mio fratello e con il suo avvocato.
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
Io la ringrazio per l'interesse dimostrato rispondendo, ma il denaro in polizze e buoni fruttiferi, fatto sparire prima della morte dei genitori, mi hanno detto che non si può recuperare, proprio perchè era ancora vivo mio padre e potrebbero inventarsi, come hanno già fatto, che li ha donati a degli extracomunitari.
Davvero sei sicura che non riesci a capire la destinazione di questi soldi? a parer mio dovresti cambiare avvocato o dirigerlo tu.

l'unica cosa che potrei far valere è il conto corrente cointestato a mio padre e a mio fratello, ma l'avvocato che ho consultato dice che non è possibile, perchè il giudice decide solo sulla divisione, non gli interessano altre cose.
tu devi ancora dividere l'eredità, mi pare, fai rientrare tutto il maltolto, e se, ma non credo al tuo avvocato, il giudice non fa rientrare il resto, visto che state dividendo la casa, fai saltare il tavolo, esci le unghie, blocca così il giudice che non potrà giudicare perchè si sono aperti altri fronti. dirigi tu le danze. quanto meno farà una brutta figura questo "fratello" degenere. Forza la mano, i soldi spariti da qualche parte sono rientrati e i bravi avvocati sanno dove andarli a cercare e così i giudici in maniera pure veloce.
 

Avvocato Luigi Polidoro

Membro Attivo
Professionista
Non vedo per quale ragione lei non potrebbe costituirsi in giudizio e richiedere, in via riconvenzionale, la reintegra nella quota di riserva.
In astratto è possibile, forse il suo avvocato lo sconsiglia perché non si è verificata lesione della quota di legittima? Oppure perché non avete documentazione idonea a comprovare gli spostamenti di denaro? Per quanto concerne il conto corrente cointestato, pèrò, dovreste poter risalire agli estratti conto.
Per quanto concerna la proposta transattiva, le ripeto che i legali possono tentare anche approcci extragiudiziali che poi non possono essere resi noti al Giudice.
 

chiacchia

Membro Storico
Proprietario Casa
Segui il consiglio di Arciera, caro avvocato date qualche dritta in più a Miosotis qui si sente puzza di bruciato lontano un miglio, lo so che pungolare o parlare male di un collega non è giusto lei comunque rimarrà estraneo alla cosa ma avrà la soddisfazione di aver fatto rispettare la legge.:fiore:
 

Avvocato Luigi Polidoro

Membro Attivo
Professionista
Per quanto concerne le polizze ed i buoni fruttiferi, da quel che ha scritto miosotis posso intuire che esse vennero ritirate / convertite in denaro dallo stesso de cuius quando era in vita e che poi si siano perse le tracce del denaro (bonificate sul conto corrente, ritirate e poi.... puff).
Con riferimento ai soldi presenti sul conto corrente cointestato, invece, ho posto alcune domande a miosotis proprio per cercare di capire qualcosa in più...
 
M

miosotis

Ospite
Ringrazio per l'attenzione che mi è dedicata, purtroppo sono molto scoraggiata, perchè in questi anni ho cambiato ben quattro avvocati:è andata via una piccola fortuna e non ho risolto un bel nulla.Adesso c'è questa causa.Mio padre ha ritirato tutto quello che aveva prima della morte di mia madre(e mio fratello dopo qualche tempo andava in giro con un bolide). Una parte del denaro mio padre l'ha convertita in alcune polizze e di una ero beneficiaria. Questa polizza è transitata sul conto corrente cointestato a lui e a mio fratello, come le altre e risultano essere state tutte prelevate con carta di mio fratello. Ho fatto personali ricerche in proposito. Tutti gli avvocati consultati mi hanno detto che è difficile dimostrare che i soldi se li sia presi mio fratello, perchè il conto era cointestato e lui poteva agire per conto di mio padre, con firme disgiunte.Sul testamento si è fatto poi beneficiare ulteriormente con la disponibile.
L'unica cosa che posso fare, secondo l'ultimo avvocato, che mi segue adesso, è chiedere, a titolo puramente simbolico(data l'esiguità della somma)che mi venga restituito ciò che mio fratello ha prelevato dal conto corrente dopo la morte del padre, senza dividere con i fratelli. Mi è stato spiegato che nelle cause civili non si parla, ma si scrive.
"Non stiamo a Forum" ha detto l'avvocato.
Quindi in udienza potrei anche non portare nessuna proposta,da come si scrive, ma mio fratello e il suo avvocato hanno presentato una stima riguardo il valore del sottotetto e questo mi fa dedurre che vorranno chiedermi dei soldi, per questo penso che forse mi convenga portare una qualche divisione.O no?
Grazie.
 

chiacchia

Membro Storico
Proprietario Casa
Messa cosi è veramente scoragiante, ti conviene fare buon viso a cattivo gioco e dire all'avvocato di chiedere la divisione di tutto e basta, ( in senso bonario ) sei ignorante in materia non riesci a capire non hai soldi da spendere la legge dice metà per ciascuno e matà sia......ma non è che hai un amico in finanza che potrebbe aiutarti in un accertamento sul reddito di tuo fratello? vorrei vedere come corre se è come di ci tu che ha cambiato macchine ecc. cosa dice alla tribbutaria che in quel periodo ha aperto una gioielleria...di notte.:fiore:
 

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