Chocolate

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Buongiorno, sono uno dei 4 eredi di un appartamento, lasciato da ns padre. Abbiamo già completato la pratica di successione. Ora rimane la dismissione della casa. Una erede vuole acquistare la casa ma tutti i restanti eredi sono d' accordo di non volerla venderla a lei a nessuna condizione. CI si può opporre alla vendita? Lei ha minacciato di proseguire legalmente se non intendiamo vendergli l' immobile. O se cmq per ora non volessimo venderla a nessuno? essendo la maggioranza degli eredi, rispetto ad una sola, possiamo far lecitamente qualcosa per opporci o dismettere lei direttamente dall' acquisto della casa?
Grazie.
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
Se siete in 4 quali dubbi hai? Se tre non vogliono vendere non si vende. Il problema semmai è l'inverso: se uno dei quattro vuole monetizzare gli altri sono costretti a comprare o viene messo all'asta per via giudiziale. Mi permetto di aggiungere di non guastarvi il sangue. Se nessuno vuole l'immobile ed una vuole comprare non c'è ragione che tenga, al prezzo di mercato, che non venga venduta visto che in caso di vendita ognuno di voi ha la prelazione.
 

1giggi1

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Se siete in 4 quali dubbi hai? Se tre non vogliono vendere non si vende.
Non è proprio così.
Il diritto di ciascuno finisce dove inizia quello dell'altro. Nel caso descritto l'erede, se non trova l'accordo degli altri a cederle l'appartamento (se nessun altro lo vuole e intende pagarlo a prezzo di mercato) può ricorrere al giudice e chiedere la divisione giudiziale. Il giudice farà valutare l'immobile e lo farà acquisire a chi ne ha fatto richiesta al prezzo valutato. Se nessuno in questa fase avrà manifestato la volontà di acquisto, allora incaricherà un notaio a predisporre l'asta con prezzo di partenza quello della valutazione. Indicherà inoltre il ribasso sulla valutazione (di solito il 20%) da applicare nella seconda asta.
Alla fine la casa si venderà a chi avrà manifestato, tra gli eredi, l'interesse all'acquisto già nella prima fase davanti al giudice. Se tale manifestazione non c'è, l'interessato può acquisirla alla prima asta o aspettare la seconda a prezzo ribassato.
Se si arrivasse a ciò l'interessato l'acquisterebbe con lo sconto e tutti parteciperebbero alle spese della causa (Avvocato, Tribunale e Perito).
==> Mi sembra di vedere che ci rimettono solo quelli che si oppongono.
Luigi
 

tovrm

Membro Senior
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1giggi1, l'erede che vuole acquistare dagli altri non può imporre agli stessi di vendere. Ognuno decide per la propria quota. E se non vogliono vendere, non c'è santo che tenga, indipendentemente dal fatto che uno solo o più eredi non vogliano vendere la propria quota.
Diverso è il caso in cui l'erede voglia vendere e gli altri non acconsentono alla vendita o all'acquisto della quota del cedente. Nel secondo caso è corretto quanto riporti nel tuo post.
 

1giggi1

Membro Assiduo
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Ora rimane la dismissione della casa.

tovrm, la situazione prospettata è questa:
un erede vuole acquistare
tre eredi non vogliono acquistare in proprio, ma vogliono vendere e non vogliono che ad acquistare sia l'altro.
Il primo non può certo obbligare a vendere "con le buone", ma se chiede la divisione giudiziale il giudice non può negarla e quindi in sostanza può obbligarli alla vendita. Se nell'istanza si dichiara disponibile ad acquisire il bene e gli altri non rivendicano tale volontà, il giudice non potrà altro che "assegnarlo" a lui che pagherebbe il prezzo stabilito del CTU del tribunale.
 

arciera

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Non vogliono vendere a nessuno. Ho già detto che se venderanno ognuno di essi ha il diritto di prelazione. Se uno vuole essere liquidato, ho già detto, devono dargli la sua parte. O vendere, senza aspettare il giudice che lo farà mettere all'asta con conseguente deprezzamento. Non capisco gli ulteriori interventi di 1gigi1
 

1giggi1

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Ora rimane la dismissione della casa. Una erede vuole acquistare la casa ma tutti i restanti eredi sono d' accordo di non volerla venderla a lei a nessuna condizione.
Io questo "non vogliono venderla a nessuno" non l'ho trovato nel post, ho trovato che vogliono vendere (leggasi sciogliere la comunione) ma tre eredi (che non hanno intenzione di acquistare) non vogliono che ad acquisirla sia l'altro erede. Non c'è nessuna questione sul prezzo. C'è un "capriccio" che non ha nessun valore sulla situazione spiegata (ed è spiegata da uno dei tre che non vuole vendere). O la vendono all'erede interessato o sarà il giudice, su iniziativa di quest'ultimo che "proseguirà legalmente" (leggasi chiedere la divisione giudiziale) a darla a lui al prezzo della perizia del CTU.
I tre eredi possono decidere solo quando vendere:
  • venderla ora, al prezzo pattuito tra loro quattro, all'erede interessato;
  • successivamente al quarto erede, al prezzo stabilito dal giudice nella divisione giudiziale su perizia del CTU, se quest'ultimo si dichiara disponibile all'acquisto e nessun altro erede dichiara lo stesso;
  • ancora successivamente, se nessuno avanzasse l'intenzione di acquisto nella richiesta/opposizione alla divisione giudiziale, e l'immobile fosse messo all'asta. Alla prima asta si potrebbe presentare l'erede interessato e pagando il prezzo stabilito dal giudice acquisirebbe l'immobile, o, se la prima andasse deserta, potrebbe presentarsi alla seconda ed acquisire ad un prezzo ribassato di solito del 20%.
Concludendo
i tre eredi non si possono opporre alla vendita, né opporsi alla vendita all'altro. Possono, se non vogliono che la casa venga acquisita dal quarto erede, solo presentarsi all'asta (se si arriva all'asta), superare l'offerta del quarto erede e poi vendere a chi vogliono.
Saluti a tutti.
Luigi
 

arciera

Membro Senior
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Nel post d'apertura Chocolate afferma che per ora non vogliono vendere. Quindi non rimane loro che acquisire la parte di chi vuole dismettere. In questo modo sono sicura che la parte che vuole acquisire l'immobile si rifiuterà di vendere e non potrà comprare.[DOUBLEPOST=1384946943,1384946663][/DOUBLEPOST]Meglio lo stallo in questi casi, come ci insegnano le cause trascinate per anni quando vi è di mezzo la parentela. Gli anni serviranno a chiarire.
 

meri56

Membro Assiduo
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Gli anni serviranno a chiarire.
Intanto che la casa sta lì le spese corrono e non fosse mai che si rendesse necessario qualche lavoro straordinario.
Chocolate e i due coeredi avranno i loro motivi per non voler vendere alla quarta erede, ma devono rendersi conto che sono motivi costosi in ogni caso.
 

1giggi1

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Scusami arciera, non l'ho con te ma capiamo cose differenti, quello che hai capito tu nel primo post è diverso da quello che ho capito io.
La tua affermazione
Nel post d'apertura Chocolate afferma che per ora non vogliono vendere.
non coincide con quella di Chocolate, infatti
Ora rimane la dismissione della casa. Una erede vuole acquistare la casa ma tutti i restanti eredi sono d'accordo di non volerla venderla a lei a nessuna condizione.
Occorre dismettere, vogliono vendere l'appartamento ma non a lei.
Quindi non rimane loro che acquisire la parte di chi vuole dismettere. In questo modo sono sicura che la parte che vuole acquisire l'immobile si rifiuterà di vendere e non potrà comprare.
Come si fa ad acquisire/vendere se non c'è la volontà di tutti nella stessa direzione?
La soluzione a quello che dici tu c'è ed è il Giudice, che dirimerà la controversia nel modo più giusto che c'è, darà l'immobile a chi lo vuole ed il ricavato a chi non lo vuole.
Lo stallo non è ad oltranza, c'è fin tanto che un erede non decide di farlo finire rivolgendosi al Giudice.
Gli anni serviranno a chiarire.
Gli anni non serviranno a chiarire nulla, non c'è nessuno che abbia più ragione degli altri, il mio diritto finisce dove inizia quello dell'altro.

Meri56 ha pienamente ragione, mi viene in mente:
  • l'IMU come seconda casa per tutti gli eredi;
  • l'IRPEF maggiorata per le case non affittate (così parlano esponenti politici per ridurre l'IMU sulla prima casa) per tutti gli eredi;
  • le spese sull'appartamento (condominiali e quote fisse utenze domestiche);
  • possibili spese straordinarie condominiali;
  • Tassa rifiuti che comprenderà anche altri costi comunali (illuminazione e pulizia strade)
  • il mancato guadagno per l'impossibilità di affittare l'appartamento;
  • il decadimento dell'appartamento stesso per non uso;
  • e sicuro altre cose che non mi vengono in mente ora.
Spero di aver chiarito il mio pensiero sulla base di quanto scritto da Chocolate e non su mie supposizioni, nel caso avessi mal interpretato aspetto lumi da Chocolate.
 

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