jac0

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Ogni volta dove c'è un cambio di materiale (ad esempio tra muratura e cemento) aventi coefficienti di trasmissione differenti di formano le differenze di temperatura (ponti termici) che creano poi quelle orribili macchie nere (ad esempio sugli spigoli dei muri) o anche nei sottofinestra, dove c'è una bella differenza di temperatura...per ovviarli si deve isolare il sottofinestra e il solaio
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E' sbagliato. Un ponte termico è una zona tridimensionale ad alta conduttanza termica che collega interno ed esterno: in quella zona le temperature tendono ad essere uguali. Un esempio è una barra metallica che ha un estremo fuori dell'immobile e l'altro estremo dentro l'immobile. La temperatura interna lì uguaglia quella esterna. L'isolamento termico, al contrario, mantiene le differenze di temperatura.
 

Daniele 78

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E' sbagliato. Un ponte termico è una zona tridimensionale ad alta conduttanza termica che collega interno ed esterno: in quella zona le temperature tendono ad essere uguali. Un esempio è una barra metallica che ha un estremo fuori dell'immobile e l'altro estremo dentro l'immobile. La temperatura interna lì uguaglia quella esterna. L'isolamento termico, al contrario, mantiene le differenze di temperatura.
Hai le idee molto confuse Jac0 il ponte termico invece è proprio dato dalla differenza di temperatura, quanto più rilevanti sono non solo le i consumi (tant è vero che prima dicevi di averli eliminati) ma anche la formazione di muffe e macchie...avevo già scritto tempo fa su questo problema in un'altro posto comunque ti riporto altri esempi di ponte termico. Sotto hai un'esempio di svariati ponti termici nell'edificio, (dove hai l'effettiva dispersione) quindi come vedi viene evidenziata la struttura in C.A dell'edificio (più disperdente) che non il resto della tamponatura. Nei punti ad esempio dove passi dal verde al rosso (grosse differenze di dispersione e quindi temperatura) sono ad altissimo rischio di formazione muffe...
 

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adimecasa

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ma questi lavori non li puoi fare in tutti i locali, altrimenti perchè nelle cucine e nei bagni si usa la finitura a civile e non a gesso????? (traspirazione) noi vetusti tecnici, questo facciamo ciao
 

Daniele 78

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ma questi lavori non li puoi fare in tutti i locali, altrimenti perchè nelle cucine e nei bagni si usa la finitura a civile e non a gesso????? (traspirazione) noi vetusti tecnici, questo facciamo ciao
chi l'ha detto scusa che non puoi fare in tutti i locali?? se tu agisci con una cappotto esterno intervieni su tutta la struttura dell'edificio, (inclusi i muri dei bagni e cucine) "foderi i solai" ossia quelli che hanno trasmittanze più elevate.
Tecnicamente si può fare sempre di tutto e nessun edificio ne è precluso a priori , il problema è sempre e SOLO l'aspetto economico (comunque molto importante).
 

adimecasa

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i locali da me citati se sei un costruttore con coscienza, li finisci al civile internamente, esternamente puoi fare quello che vuoi
 

Daniele 78

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i locali da me citati se sei un costruttore con coscienza, li finisci al civile internamente, esternamente puoi fare quello che vuoi
Certo che li finisco al civile non potrei fare altrimenti, dico semplicemente che per non metterei isolante + poroton (da ricoprire con intonaco al civile) all'interno per tutta una serie di motivi:
1) isoli solo la tamponatura ma non il solaio quindi grandi ponti termici rischio muffe
2) crei polvere e sporco in casa, ma sopratutto devi spostare mobili nel momento in cui volessi intervenire all'interno (rischi di rovinarli) oltre a creare notevole disagio ai proprietari
3) Intervieni non su tutte le unità immobiliari poichè non è detto (visto che l'interno è di proprietà del singolo) che tutti diano il benestare per cui rischi di fare un'intervento a macchia di leopardo che alla fine della fiera porta ben poca utilità al condominio.
4) Intervenendo sull'esterno non rischi di portare l'umidità all'interno (vedi diagrammi di glaser) dove calcoli e verifichi la presenza (meglio la non presenza) di rugiada nelle murature.
Tant'e vero che anche sul nuovo l'isolante NON lo metti all'interno dietro al' 8 cm.
ambiente interno - 8cm +12 +25 poroton all'esterno; ma fai ambiente interno - 25m +12 + 8 all'esterno. Il drastico cambiamento di temperatura tra gli strati c'è l'hai tra 8 cm e l'solante, nel 25 rimane più contenuta la diminuzione.

Se intervieni all'esterno non hai bisogno neppure di rifare gli intonaci proprio perchè intervieni sulla faccia esterna della muratura, e la ricopri...ormai i cappotti esterni hanno già vari tipi di finiture esterne colorate.
L'unico problema che fatico ancora a trovare una finitura esterna che si adatti bene agli stili tipo liberty o più vecchi (con lesene, riccioli ecc) giusto per risolvere il problema della dispersione pur senza alterare la facciata "storica" dell'edificio. Tutto qua. Spero di riuscire ad ovviare a tutti questi problemi.
 
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jac0

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Un ponte termico è, come dice la parola, un ponte: il ponte mette in comunicazione due sponde. Nel mettere in comunicazione le due sponde ne eguaglia i potenziali, nella fattispecie la temperatura Tinterna è uguale a Testerna. Poiché la temperatura interna Tinterna di quel dato punto è uguale a quella esterna, Tinterna differisce dalla Tinterna1 di un altro punto interno, anche vicino al ponte. Al lavoro mettevo in evidenza i ponti termici delle casse isotermiche con il termografo ad infrarossi.
 

Daniele 78

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Un ponte termico è, come dice la parola, un ponte: il ponte mette in comunicazione due sponde. Nel mettere in comunicazione le due sponde ne eguaglia i potenziali, nella fattispecie la temperatura Tinterna è uguale a Testerna. Poiché la temperatura interna Tinterna di quel dato punto è uguale a quella esterna, Tinterna differisce dalla Tinterna1 di un altro punto interno, anche vicino al ponte. Al lavoro mettevo in evidenza i ponti termici delle casse isotermiche con il termografo ad infrarossi.
la temperatura interna non può essere uguale a quella esterna altrimenti verrebbe meno il principio della trasmissione del calore dove un corpo più caldo tende a cedere calore ad uno più freddo. Le termografie (specialmente le zone rosse) intorno a solai, scale e pilastri infatti dimostrano proprio quello che dico, grande cessione all'esterno di temperatura. Un ponte c'è si ma le temperature sono differenti.
 

chiacchia

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E' chiaro che si tira l'acqua al proprio mulino ed è giusto cosi, poi ponte o non ponte il fine ultimo è quello di stare caldi in casa senza muffa e risparmiare, pertanto, quello detto tecnicamente fino a qui è giusto, lasciando stare la sintassi ecc. ma per esperienza personale, detto in silenzio che i clienti non ci sentano, fare tutti quei lavori che costano ecc... considerando che sono 2000 anni a questa parte che le abitazioni sono più o meno costruite più o meno bene ( vedete in America quando arrivano i tifoni rompono tutto.... oh!.... ma non fanno mai le abitazioni in cemento ecc..perché per far lavorare? ok) proseguendo nel discorso del riscaldamento vi posso assicurare che installando una stufa a pellet che consuma poco occorrono pochi lavoretti per l'installazione è un bene duraturo lo si può spostare da un'abitazione a l'altra è ecologico non si hanno più problemi di muffa ci si riscalda come e quando si vuole, ma meglio di cosi che altro si vuole? Chiaramente non lavorano i muratori gli architetti ecc. ma almeno chi non può spendere molto è da tenere in considerazione
 

jac0

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la temperatura interna non può essere uguale a quella esterna altrimenti verrebbe meno il principio della trasmissione del calore dove un corpo più caldo tende a cedere calore ad uno più freddo. Le termografie (specialmente le zone rosse) intorno a solai, scale e pilastri infatti dimostrano proprio quello che dico, grande cessione all'esterno di temperatura. Un ponte c'è si ma le temperature sono differenti.
Il ponte termico è un buon conduttore di calore. I punti di un buon conduttore di calore hanno praticamente la stessa temperatura. Quindi si ha, ad esempio in un immobile riscaldato:
1. temp. esterna 15 °C
2. temp. interna in corrispondenza del ponte termico 15 °C
3. temp. interna in altri punti 20 °C.
 

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