Daniele 78

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E' chiaro che si tira l'acqua al proprio mulino ed è giusto cosi, poi ponte o non ponte il fine ultimo è quello di stare caldi in casa senza muffa e risparmiare, pertanto, quello detto tecnicamente fino a qui è giusto, lasciando stare la sintassi ecc. ma per esperienza personale, detto in silenzio che i clienti non ci sentano, fare tutti quei lavori che costano ecc... considerando che sono 2000 anni a questa parte che le abitazioni sono più o meno costruite più o meno bene ( vedete in America quando arrivano i tifoni rompono tutto.... oh!.... ma non fanno mai le abitazioni in cemento ecc..perché per far lavorare? ok) proseguendo nel discorso del riscaldamento vi posso assicurare che installando una stufa a pellet che consuma poco occorrono pochi lavoretti per l'installazione è un bene duraturo lo si può spostare da un'abitazione a l'altra è ecologico non si hanno più problemi di muffa ci si riscalda come e quando si vuole, ma meglio di cosi che altro si vuole? Chiaramente non lavorano i muratori gli architetti ecc. ma almeno chi non può spendere molto è da tenere in considerazione
negli USA hanno una tradizione costruttiva differenti però tieni conto che gli Stati dell'America centrale come il Tenesee utilizzano il legno di cui sono ricchi, se vai nell'Alto Adige italiano anche li hanno una cultura delle abitazioni in legno, meno invece nell'arco alpino valdostano dove il legno (in molte vecchie abitazioni) rivestiva i materiali lapidei (la pietra). Anche una casa in legno come si deve richiede tecnici (geometri o architetti ecc.) e al posto di muratori richiede carpentieri specializzati, ma non cambia molto la solfa). Altro: il pellet è una buona soluzione, però non va ad incidere sulla richiesta di energia dell'edificio, sostituisci il gas con uno scarto del legno (che costa si meno) ma per mantenere la stessa temperatura del gas ne devi avere una bella scorta, dipende dalla zona in cui vivi, inoltre le stufe a pellet vanno bene per scaldare singole stanze possono essere un ottimo complemento agli impianti tradizionali ma non un essere da sostituti agli impianti stessi.
 
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chiacchia

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No Danile oramai le stufe a pelle dette cosi sono generiche ma abbiamo delle "stufe" che raggiungono temperature cosi elevate che l'ingegnere che le presentava, per fare una battuta, diceva potete anche mettere le suocere qui dentro non troverete più nulla e bruciano anche bene, le più tradizionale fanno solo aria calda convogliata poi ci sono quelle Idro che si montano in parallelo alla caldaia già esistente e pertanto riscaldano i termosifoni ma ti posso assicurare che la differenza c'è e non solo economica ma anche psicologica che non ti arriva la bolletta che è sempre una incognita e ti garantisco che dove vengono installate se prima in quella casa c'èrano bambini che si ammalavano spesso dopo li vedi che camminano con i piedi scalzi per casa senza avere problemi di salute vuoi perché la si usa per molte ore in più vuoi perché si ha la facoltà di raggiungere delle temperature più superiori al gas..... ueh! io non ho trovato ancora nessuno che ne parli male se.....è stata consigliata il tipo giusto la giusta potenza e installata da un tecnico aggiornato....e qui casca l'asino IL TECNICO gira che ti rigira si ritorna al punto di partenza.
Poi questa è la mia opinione come anche la tua non è da tacciare.
 

Daniele 78

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le più tradizionale fanno solo aria calda convogliata poi ci sono quelle Idro che si montano in parallelo alla caldaia
Appunto quello che dico io quelle complementari alla caldaia è un conto e ti do' ragione; (qualche anno fa si utilizzavano molto i caminetti a legna collegati alla caldaia, stesso principio) la classica stufa a pellet che ha mia nonna (neanche collegata alla canna fumaria) fanno il loro lavoro su piccole cubature, però se devi scaldare un casa intera sono scomode da spostare da camera a camera, intendevo quelle.
Indubbiamente non hai il problema delle bollette del gas, hai il costo del pellet però...
Rilancio le conosci le pompe di calore?? Sono elettriche e se le abbini ai pannelli fotovoltaici non solo non hai le bollette ma non hai neppure il costo del pellet.
Ne ho parlato poco tempo fa con installatori ma anche progettisti termotecnici, e sembra che funzionino proprio bene.
A mio avviso quando valuti però la potenzialità di un sistema rispetto ad un'altro devi valutare la prestanza dell'edificio.
Avere una caldaia che spinge fino ad un massimo di 25/30 gradi (con riscaldamento a pavimento) in un edificio che disperde tanto (se da un lato ti fa risparmiare) ma dall'altro difficilmente riesci ad avere un confort decente e mantenere i 19/20 gradi interni (almeno dalle mie parti). Ecco cosa si tralascia, devi avere sempre una visione generale d'insieme di tutto per avere il giusto compromesso. Nel nostro condominio anni 40 c'è una vecchissima caldaia a gas che nella logica dell'amministratore vorrebbe essere sostituita da Teleriscaldamento (intelligente come sistema) perché blocca le temperature in uscita (funziona con uno scambiatore di calore) a 20 gradi... Peccato solo che il condominio disperde una follia, e temo che i 20 gradi alla fine rimarranno sulla carta. Significa gente al freddo dove se da un lato risolvi il problema del consumo ne crei uno di disagio negli ambienti
 
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chiacchia

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Proprietario Casa
Giusto JacO "più" e "superiori" non vanno molto di moda.
Ma certo sono della stessa idea se bisogna realizzare una ristrutturazione e chiaro che fare il "cappotto" ecc. è l'ideale ma se devo solo risolvere il problema del riscaldamento ci penserei più di due volte, però mi piace l'idea della stufa su rotelle che sposti da una stanza ad un'altra, gli unici due inconvenienti sono: una canna fumaria per ogni stanza e un marocchino che te la sposti in considerazione che pesano più di 150 Kg, comunque ci sono macchine che sono per intere palazzine con serbatoi di pellet che caricano in automatico hanno una sorta di autopulizia insomma veri gioiellini come ho capito sei del mestiere ti conviene fare una passeggiata a progetto fuoco di Verona troverai la crema delle novità io ci andrò presumo il sabato e la domenica se vai su internet e digiti progetto fuoco viene fuori tutto dell'evento, nel caso ci possiamo prendere un caffè insieme ma se hai bisogno di informazione delle macchine spono qui.
 

Ennio Alessandro Rossi

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Professionista
Devo spendere dei soldi perchè un rilevatore affermi che la porzione commerciale è senza impianto termico? Posso eventualmente autocertificarlo?
L’”AUTODICHIARAZIONE classe G”
Il paragrafo 9 delle LINEE GUIDA NAZIONALI PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA (approvate
con D.M. 26 giugno 2009) prevedeva una sorta di semplificazione, consistente in
un’AUTODICHIARAZIONE: in pratica si riconosceva al proprietario la possibilità di rilasciare, in sostituzione dell’attestato di certificazione energetica, un’apposita dichiarazione attestante che l’immobile apparteneva alla peggiore delle classi energetiche previste dal sistema di certificazione nazionale (la classe “G”) e che, conseguentemente, i costi di gestione energetica dell’edificio erano molto alti.
La disposizione in commento poneva, peraltro, delle condizioni per avvalersi della
autodichiarazione:
- doveva necessariamente trattarsi di fabbricati costruiti o radicalmente ristrutturati in base a titolo edilizio richiesto prima dell’8 ottobre 2005;
- doveva trattarsi di “edifici di superficie utile inferiore o uguale a 1000 mq.”
Detta disposizione è stata espressamente abrogata dal Decreto Ministero dello Sviluppo Economico 22 novembre 2012 (art. 2, comma quarto).
Pertanto, con decorrenza 28 dicembre 2012, non è più possibile avvalersi
dell’”autodichiarazione di classe G”.
Le ragioni che hanno indotto il Ministero a prevedere l'abrogazione del paragrafo 9 delle LINEE GUIDA NAZIONALI PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA, vanno ricercate nella procedura di infrazione che è stata instaurata nei confronti dell'Italia dalla Commissione Europea 2006/2378, di cui al parere motivato del 29 settembre 2011; all’Italia si è contestata, in sede comunitaria, la mancata completa attuazione della Direttiva 2002/91/CE, avendo, per l’appunto il nostro Paese,previsto la possibilità dell'autodichiarazione (ed il 19 luglio 2012 è stato presentato il conseguente ricorso alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea con richiesta di condanna dell'Italia).
La normativa statale si è quindi adeguata alle richieste della Commissione Europea
 

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