carmibol2812

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Salve,volevo delle spiegazioni in merito al posto auto per i disabili in condominio.
In questo caso si tratta di un'area bene comune delimitata da posti auto di proprietà che la parte rimanente b.c., viene occupata da due disabili di cui uno la sosta anche tutta la notte nonostante gli sono stati assegnati due posti auto privati ove sostano altre due auto di famiglia.-
Tutta la solidarietà per le persone disabili, però hanno sostenuto che un posto auto gli tocca anche se a tutt'oggi non è stato mai rappresentato o scritto da nessuna parte.
Inoltre viene anche una terza persona parente di un disabile estranea al condominio che ne usufruisce liberamente di quest'area che per me rimane ancora un b.c..
Anticipatamente si ringrazia.
 

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Ciao,
se non ho compreso male, il problema sarebbe rivolto ad area privata (condominiale e parte comune) e disabili.
Se è così, allora il DM 236/89 prevede che si prevedano e applichino i dovuti accorgimenti per la tutela di persone con deficit motorio.
Ovviamente tutto deve risultare coerente con le realtà esistenti e nel tuo caso, l'amministratore dovrebbe provvedere (in accordo con l'assemblea condominiale) che vi siano spazi riservati a diversamente abili in numero sufficiente al realtà presente; o meglio, se vi sono più di un disabile nel condominio, allora bisogna prevedere posti riservati e prossimi all'abitazione.
In definitiva, i posti per i residenti devono essere previsti e per quanto riguarda i normodotati, qualche passo no fa male ...
Infine, per gli esterni o ospiti dei condomini, è la stessa assemblea che definisce la possibilità di accesso all'interno dell'area e se approvata la negazione, allora nessuno può accedervi.
Spero esserti stato d'aiuto.:)
 

Certificatore

Membro Attivo
Professionista
@jac1.0: con il DM 236 non c'è regolamento di condominio che determini vincoli, necessita che l'amministratore stabilisca il numero di parcheggi in relazione al numero di inquilini presenti; ovviamente, si parla di posti auto liberi e non destinati o di proprietà.
 

Gagarin

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Ciao,
se non ho compreso male, il problema sarebbe rivolto ad area privata (condominiale e parte comune) e disabili.
Se è così, allora il DM 236/89 prevede che si prevedano e applichino i dovuti accorgimenti per la tutela di persone con deficit motorio.
Ovviamente tutto deve risultare coerente con le realtà esistenti e nel tuo caso, l'amministratore dovrebbe provvedere (in accordo con l'assemblea condominiale) che vi siano spazi riservati a diversamente abili in numero sufficiente al realtà presente; o meglio, se vi sono più di un disabile nel condominio, allora bisogna prevedere posti riservati e prossimi all'abitazione.
In definitiva, i posti per i residenti devono essere previsti e per quanto riguarda i normodotati, qualche passo no fa male ...
Infine, per gli esterni o ospiti dei condomini, è la stessa assemblea che definisce la possibilità di accesso all'interno dell'area e se approvata la negazione, allora nessuno può accedervi.
Spero esserti stato d'aiuto.:)
Quindi, secondo la tua interpretazione, se in un condominio ci fossero 10 condomini e 10 posti auto (non di proprietà individuale, ma condominiali assegnati), qualora nella famiglia di un condomino comparisse un disabile (che, poi, bisogna distinguere tra disabilità e disabilità: qui si dovrebbe parlare solo di disabilità deambulatoria, perchè se uno è disabile perchè è Down e può camminare benissimo, non credo abbia diritto al posto auto dedicato, come, peraltro, avviene fin troppo spesso...), uno dei posti dovrebbe essere trasformato per disabili e un condomino perderebbe il proprio posto a favore della famiglia del condomino disabile che ne avrebbe due: uno regolare e uno per disabile. Secondo me occorre fare una distinzione: se vi fossero posti auto in eccesso rispetto ai condomini, ben venga un posto per disabili da usarsi anche per ospiti temporanei disabili di qualunque condomino; se ognuno avesse già il posto assegnato e non ve ne fossero altri, resterebbe quello già assegnato, marcato per disabile, che potrebbe essere destinato anche ad un disabile ospite, ma solo se ospite dello stesso condomino; se i posti auto fossero inferiore al numero dei condomini, di attuerebbe, come di consueto, la rotazione, cui, però non dovrebbe partecipare il condomino disabile, che avrebbe un posto fisso assegnato. Il DM 236/89 non parla esplicitamente di posti auto, ma si riferisce alla presenza di eventuali barriere architettoniche che impediscano l'accesso al condominio: la mancanza di posto auto dedicato non impedisce di per se stesso l'accesso al disabile, ma è solo una maggior comodità.
 

Certificatore

Membro Attivo
Professionista
@jac1.0: grazie della precisazione, ma penso che era già astato detto.

@Gagarin: non è secondo mia interpretazione, ma soltanto quanto basato dalle norme. In secondo luogo, è ovvio che per disabile parliamo di normodotati (per tale definizione si intende coloro che hanno difficoltà motorie e non psichiche o altro.
Terzo punto non ho parlato di posti assegnati e le proporzioni per gli eventuali parcheggi destinati a disabili vanno in relazione ai posti disponibili.
Ora risulta ovvio che si parla di posti a rotazione e pertanto anche per loro vale tale norma (e non ho citato i posti di proprietà).
Penso che sia facile fare precisazioni agli altri, ma prima di farlo, sono dell'idea che necessiti leggere attentamente il cifrato, aggiornarsi sulle norme poi se hai un valore aggiunto inserirlo, ma le critiche (beh quelle le lascio a voi) ... ; per quanto mi riguarda non ho fatto riferimento soltanto al DM 236/89 (anche se non citati), ma anche ad altre norme specifiche.

@carmibol2812: sono dell'idea che tale problema lo risolvi in assemblea definendo le autorizzazioni al parcheggio (solo per residenti o anche per visitatori), nonchè al numero di posti da destinare in relazione agli spazi, disabili presenti e disponibilità di area destinata al parcheggio.
Spero esserti stato d'aiuto.:)
 

carmibol2812

Membro Attivo
Vi ringrazio per le delucidazioni in merito al quesito posto.
Però ci tengo a precisare che tutti i condomini hanno il box auto sottostante al condominio e di più una buona parte è riuscita a comperarsi anche il posto auto allo scoperto ossia quelli già menzionati. Ora la corsia che permette a queste persone di parcare l'auto è una corte b.c.n.c. per il passaggio delle stesse ma anche un 'area comune per tutti per i pedoni, però al confine con i posti auto assegnati vi è una rientranza appartenente all' area b.n.c.n. di cui se ne servono i due disabili, di cui uno ha anche altri due posti privati per uso familiare.-
La rabbia per intenderci e che se ne fa un uso sproporzionato nel senso che lo occupino anche familiari del disabile o che venga lasciata l'auto per tutta la notte.-
Che ben venga la solidarietà per le persone con problemi di handicap ma senza esuberare per chi stà vicino nell'usufruire dei dovuti servizi.-
Per come la vedo io, il posto auto per disabili in questo contesto nè dovrebbe essere regolamentato e ben definito e ben regolamentato l'uso per il tempo necessario per il disabile come nella fattispecie ne sono due.-
Non è che possa lasciare l'auto per tutta la notte facendo venire meno l'utilizzo necessario per l'altro.-
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Il DM 236/89 non parla esplicitamente di posti auto, ma si riferisce alla presenza di eventuali barriere architettoniche che impediscano l'accesso al condominio: la mancanza di posto auto dedicato non impedisce di per se stesso l'accesso al disabile, ma è solo una maggior comodità.
Ecco questo lo direi all'amministratore ed ai condomini che approfittano della loro disabilità per fare i propri comodi.
Portroppo il contrassegno di disabilità, in certe città, viene data con troppa facilità. Oggi la popolazione ha una prospettiva di vita molto più lunga di 50 anni fa ma come ci arriva? Con le protesi all'anca o al ginocchio oppure, per patologie più gravi, seduti sulle carrozzelle. Le case costruite fino alla fine degli anni '80 era progettate e costruite senza tenere presente che alcune barriere architettoniche avrebbero causato grandi problemi ai portatori di handicap. Di conseguenza c'é un immenso patrimonio immobiliare che quando si creano queste situazioni devono mettere le mani al portafoglio e, nolenti o volenti, provvedere alla eliminazioni delle barriereche creano difficoltà al proprietario di casa o al conduttore.
Non credo che nelle aree private ci sia l'obbligo di riservare un posto di parcheggio riservato a portatori di handicap. Nel supercondominio dove abito io ci sono due strade private, il cui accesso è riservato ai residenti: ci si accede dopo una sbarra azionabile con un telecomando. C'é una signora con un figlio affetto da una forma di autismo, che per questo motivo ha il contrassegno dei disabili: ha chiesto al supercondominio di poter avere un posto riservato vicino al suo numero civico. Gli è stato negato, anche perché i posti disponibili per il parcheggio sono n-100. La signora si è rivolta al comando della Polizia Municipale che le ha assegnato su pubblica via un posto per la sua macchina. La signora prima entra nel super condominio, se trova posto parcheggia la macchina e la lascia parcheggiata. Morale della favola il suo posto in strada rimane vuoto per il 70% dei giorni. E sapete che giramento di scatole alla sera inanellare giri su giri attorno all'isolato per trovare un posto per parcheggiare e vedere il posto riservato libero e la sua macchina parcheggiata dentro.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
l'amministratore dovrebbe provvedere (in accordo con l'assemblea condominiale) che vi siano spazi riservati a diversamente abili in numero sufficiente al realtà presente
detto così c'é il rischio che nel giro di qualche anno ci siano solo posti riservati a disabili. E gli abili? ma che camminino e facciano a meno della macchina.
 

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