@Luigi Criscuolo: credo ti stia rivolgendo a me. La discussione si fa interessante, almeno per me, quindi permettimi di ragionare sull'esempio che hai postato.
Tenendo ben in chiaro che non ho la pretesa della verità: vorrei però fondare le affermazioni su elementi di diritto certi, non su situazioni di fatto che non sono state sviscerate nel dettaglio.
1) Innanzi tutto non è molto chiaro cosa vuoi sostenere, sulla base degli elemneti riportati: se la conclusione fosse che:
come vedi si possono avere due condomìni con un solo numero civico che insistono sulla medesima particella
direi che la affermazione contiene una verità ed una inesattezza o incompletezza..
1) Che possano esserci due condomini distinti con il medesimo nr civico è certamente possibile, specie se i due condomini sono su due particelle distinte, con una delle due gravata di servitù di passaggio nei confronti del secondo.
2) Che due condomini insistano su una unica particella potrebbe essere vero o improprio: direi vero se è stato deliberato in passato un scioglimento del condominio unico iniziale, sulla base dell'art. 61 n.a.c.c.
Se invece fosse solo frutto di una prassi, dovuta ad una situazione contingente (unica proprietà comune Milano, con condizioni di riscatto e gestione dverse, secondo me rileverei una gestione non professionale e non aderente ai dettami sul condominio definite dal c.c.
Bisognerebbe fondarsi sugli art. 1117, 1119, e 1123 c. 3 che definiscono il condominio, anche rispetto alla semplice comunione.
In particolare in linea di principio una comunione diventa condominiale proprio quando è impossibile dividerne la proprietà: un classico condominio verticale avrà certamente il suolo ed il tetto con queste caratteristiche.
Nel tuo caso c'erano vari edifici distinti: certamente potevano diventare N condomini distinti, ma solo se così costituiti formalmente dall'origine, non per semplice abitudine o prassi: se nati come unico complesso di unico proprietario, corretto sarebeb stato considerare l'insieme dei 90 appartamenti come unico condominio: nulla vietava avere N distinti amministratori per gli N fabbricati, a patto di avere un amministratore di supercondominio per le parti comuni.
Però credo di comprendere ciò che hai descritto: conosco una situazione simile anche qui vicino a dove abito, in un grosso complesso ex Enpals: recentemente è stato messo n vendita con prelazione privilegiata agli inquilini l'intero complesso.
Li hanno un unic amministratore, 400 alloggi...., ma proprio per mancanza di deefinizione iniziale, sembra non essere stato chiarito di chi sia rimasta la proprietà dei vialetti, zone verdi, e percorsi di accesso: cioè delle parti super-comuni. io la leggo come mancanza di definizione che quando i nodi verranno al pettine porteranno solo una montagna di liti ed incomprensioni.
Ma l'ente previdenziale voleva liberarsi degli immobili, e di varie pendenze: ad esempio dover negoziare una sorta di sconto su consuntvi condominiali presentati.
Adesso tu mi dirai: cosa centra? Vero: ma hai mai visto un condominio normale dove gli inquilini contrattino la cifra da versare in conto spese condominiali?
In analogia leggendo il tu intervento ho avuto l'impressione che il Comune di Milano inizialmente fsse ben contento che ogni palazzina
se la sbrigasse. Si è consolidata una prassi, quasi paragonabile all'usucapione, poi il tutto è stato venduto e oggi tutti sono abituati e convinti di vivere in condomini separati.
Io propendo per una linea che , come il titolo di proprietà, deve avere una continuità di passaggi: se i fabbricati nascono sotto una unica cappella, tali rimangono, fino a che non avvenga una formale divisione, meritevole di trascrizione, per definire correttamente lo status delle parti e servizi che rimarranno comuni ai condomìni distinti, (ufficializzata recentemente anche nel c.c. che introduce ufficialmente il supercondominio)
In sintesi:
io faccio le mie deduzioni partendo dalle condizioni iniziali, analizzando i vari passaggi
Tu sembra propenda per prendere atto di uno stato di fatto finale, e di li argomentare a ritroso.
Quale sia l'approccio corretto, lo vorrei proprio saper, perchè le conseguenze non sono sempre banali, specie di fronte alla presenza di edifici separati-separabili, o condomini orizzontali.
basta vedere quante domande-contestazioni nascono, riscontrabili anche qui su questo forum, per carenza di chiarezza iniziale e/o approssimazione nelle conclusioni.
Oggi sono intervenuto su tre discussioni che hanno proprio questo fattore comune:
ti segnalo le altre.
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Scusa la lungaggine.