Monica71

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Conduttore
Buona sera devo risolvere un problema per mia suocera. Il suo defunto compagno le ha lasciato la casa in usufrutto, ma per motivi di salute mia suocera si è trasferita vicino a noi. La casa si trova in provincia di Reggio Emilia e mia suocera vorrebbe rinunciare a favore dei figli del defunto compagno. Vorrei sapere se per rinunciare all'usufrutto è indispensabile andare dal notaio o può bastare uno scritto autentificato nel comune dell'immobile con la presenza di mia suocera (usufruttuaria) ed i figli del defunto compagno (eredi proprietari). Grazie
 
O

Ollj

Ospite
Il Codice Civile ritiene bastante la mera scrittura privata non autenticata. Unico limite a tal impianto: non potrà eseguirsi tascrizione e i figli avranno maggiori ostacoli a trovare un compratore che si affidi a quanto svolto ( mancante la trascrizione, sua madre potrebbe vendere ad altri l'usufrutto anche dopo avervi rinunciato), e la certezza si avrebbe solo alla morte della mamma.
Ove volesse autenticare il tutto non potrà recarsi presso alcun ufficio comunale (non ha competenza che per il trasf. beni mobili registrati) ed avrà bisogno di un notaio.
 

Monica71

Nuovo Iscritto
Conduttore
ma se mia suocera fa questa scrittura, i figli potranno fare dei lavori per ristrutturare l'immobile o devono avere un'eventuale delega?
 
O

Ollj

Ospite
Con tale rinuncia i figli cessano dall' essere nudi proprietari e divengono proprietari assoluti. Ergo potranno decidere come meglio vorranno dato che la delega della suocera non avrà alcun valore.
 

Monica71

Nuovo Iscritto
Conduttore
Perciò basta questa scrittura privata per farsi che i figli tornino ad essere unici proprietari senza dover andare dal notaio? La scrittura privata che dovrà fare mia suocera, la deve fare dove? Presso un ufficio del comune o in un altro? Mi scuso per tutte queste domande, ma non vorrei commettere errori! Buona giornata
 
O

Ollj

Ospite
La strada che le ho indicato (scrittura privata non autenticata):
- pur se espressamente prevista dalla legge (vedi art.1350 Cc. "Devono farsi per atto pubblico o per scrittura privata, sotto pena di nullità.. gli atti di rinunzia ai diritti indicati dai numeri precedenti")
- ed altresì confermata dalla Giurisprudenza della Suprema Corte di Cassazione 482/2013: "La rinuncia meramente abdicativa è un negozio unilaterale che ha come causa la dismissione del diritto e, tenuto conto che il consolidamento con la nuda proprietà è un effetto ex lege, la stessa non può essere considerata come donazione: non era, dunque , necessario il requisito di forma prescritto dall' art. 782 cod. civ" ribadendo con ciò l'adeguatezza della scrittura privata
per essere praticata abbisogna di una conoscenza della materia; infatti molti uffici delle locali amministrazioni (quanto alla fiscalità locale), sbagliando, non accettano l'impostazione che le ho indicato e pretendono sempre un atto pubblico.
Mi sembra di capire che lei non abbia una piena conoscenza della materia giuridica. Non vorrei spingerla a compiere passi che poi non sarà in grado di gestire.
Si rivolga ad un notaio: dovrà spendere del denaro, ma almeno non avrà alcun problema. Cordialità.
 

Monica71

Nuovo Iscritto
Conduttore
Non ho nozioni giuridiche ma mi sono informata mia suocera nel rinunciare potrebbe avere un indennizzo e le spese notarili spettano ai figli che andranno ad acquisire il diritto di usufrutto. Mia suocera non vuole nessun indennizzo e voleva far risparmiare dei soldi ai figli. Grazie ancora del suo aiuto
 

massimo binotto

Membro Attivo
Professionista
Ma se parla di defunto compagno probabilmente ci sarà un testamento nel quale ha lasciato un legato alla compagna.
Quindi all'apertura del testamento dal notaio la signora potrà esercitare il suo diritto di rifiutare tale legato.
 

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