minodatorino

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Buongiorno,

vorrei chiarirmi alcune cose rispetto alla scelte sulla casa che sto compiendo con la mia futura moglie.
vorremmo cambiare le modalità di intestazione della casa in cui viviamo. Attualmente è intestata a me. Vorremmo cointestarla, pongo di seguito alcune domande ipotizzando di essere già sposati (al matrimonio faremo la separazione dei beni):
1) è possibile attribuire delle percentuali non paritarie, ad esempio io 70% lei 30%
2) cosa accadrebbe in caso di separazione dopo aver cointestato? L'immobile resterebbe ripartito come sopra? Lei potrebbe continuare a viverci? Da tenere presente che la situazione economica e lavorativa di lei è più fragile della mia
3) a chi andrebbe la mia quota in caso di decesso e in assenza di figli?

Ringrazio in anticipo tutti per l'aiuto
Mino
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
1) è possibile attribuire delle percentuali non paritarie, ad esempio io 70% lei 30%
Sì, vendendole o donandole la quota corrispondente.
2) cosa accadrebbe in caso di separazione dopo aver cointestato? L'immobile resterebbe ripartito come sopra?
Sì, ovviamente.
Lei potrebbe continuare a viverci?
In assenza di diversi accordi in sede di omologazione della separazione consensuale, o di provvedimento del giudice nel caso di quella giudiziale, dovrebbe versarti un ristoro che compensi la privazione pro quota del bene comune.
3) a chi andrebbe la mia quota in caso di decesso e in assenza di figli?
Senza testamento, e in assenza di tuoi ascendenti, il tuo patrimonio andrebbe interamente a tua moglie.
Se vi fossero ascendenti, a lei andrebbero i 2/3 del tuo patrimonio e i diritti di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e di uso sui mobili che la corredano. Agli ascendenti andrebbe la restante quota di 1/3.
 

leo dambrosio

Membro Junior
Proprietario Casa
se hai dei dubbi prima di sposarti..... non sposarti diventeresti tu immediatamente più fragile... la casa resterebbe a lei in caso di separazione. In presenza di figli non ne parliamo. Già se la casa fosse tua la 100 % le mogli non lasciano l'immobile. Sposarsi equivale a porsi nelle mani della consorte e viceversa. Se non sei sicuro convivi. In presenza di prole poi col tempo allora decidi. Suggerimento di chi è sposato a 20 anni.
Con il senno di poi.... lo rifarei sicuramente però dopo un lungo periodo di convivenza.
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
Però, da quanto ne so, per andare tutto alla moglie non dovrebbero neanche esistere genitori, fratelli, o nipoti, altrimenti scatterebbe la legittima di 1/3.
Non è così.
Se non esistono né figli, né genitori, il patrimonio va tutto al coniuge. I fratelli e i nipoti ex fratre (figli di fratelli o sorelle) del de cuius non riceverebbero nulla.
Se invece esistono nipoti ex filio (figli di figlio) vi sarebbe il concorso del coniuge con i nipoti, che subentrerebbero al loro genitore premorto per rappresentazione.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Mentre, se oltre alla moglie ci fossero dei fratelli e delle sorelle, alla superstite spetta 2/3 ed ai fratelli il restante 1/3.
Se volessi garantire tua moglie da eventuali futuri pignoramenti le potresti vendere il 50% della proprietà. L'acquisto all'asta della quota restante non è appetibile e non dovrebbe avere problemi, magari facendola acquistare ad un parente stretto..
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
Mentre, se oltre alla moglie ci fossero dei fratelli e delle sorelle, alla superstite spetta 2/3 ed ai fratelli il restante 1/3.
Infatti. La mia precedente risposta era errata! Chiedo venia. :disappunto:
Se non esistono figli, né ascendenti, né fratelli, il patrimonio va tutto al coniuge.
Se però vi fossero discendenti dei figli o dei fratelli/sorelle, questi succederebbero per rappresentazione e concorrerebbero con il coniuge.
 

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