peppe904

Membro Junior
Proprietario Casa
Ciao a tutti, mi sono appena iscritto.

Vi prospetto il seguente caso.

Sono stato citato nel testamento di un caro amico, recentemente scomparso, che chiamerò Paolo. Allora, Paolo, del suo asse ereditario, non avendo eredi legittimari, né ascendenti ma solo cugini, ha lasciato, con legati, tutti i suoi beni ad alcuni amici che gli sono stati vicini nel corso della sua vita. In particolare, ho ricevuto dei titoli presso un istituto di credito più un’altra somma in danaro. Paolo aveva solo un conto corrente e i titoli in questione che sono stati precisati nel testamento pubblico come depositati presso la Banca X, Filiale Y del luogo Z. Il conto corrente è stato invece lasciato ad una persona giuridica.
Ora, la Banca si rifiuta di svincolare i titoli in mio favore e di darmi il danaro aggiuntivo sottraendolo dal conto corrente, perché vuole la quietanza/autorizzazione da parte degli eredi legittimi anche se questi non hanno ricevuto nulla dal de cuius e non sono stati chiamati all’eredità. In sintesi: chi mi deve pagare la Banca o gli eredi mai divenuti tali? Non posso chiedere la riscossione diretta alla Banca!?
Paolo, preciso, con i suoi legati ha esaurito tutto l’ammontare del suo patrimonio in favore di soggetti che non sono suoi parenti.

Grazie a chi mi risponderà!
 
O

Ollj

Ospite
Salvo nell'atto pubblico non risultino dei legatari onerati in tal senso, gli eredi legittimi sono coloro su cui grava l'onere del legato; deve rivolgersi ad essi, che per l'appunto daranno mandato alla Banca. Non lo facessero spontaneamente, dovrà agire legalmente contro di loro per avere quantole spetta. Riferimento art.662 Cc. Irrilevante che gli eredi non siano stati beneficiati da alcunchè: ad essi spetta sempre dar esecuzione alle volontà del de cujus.

Il testatore può porre la prestazione del legato a carico degli eredi ovvero a carico di uno o più legatari. Quando il testatore non ha disposto, alla prestazione sono tenuti gli eredi.
Su ciascuno dei diversi onerati il legato grava in proporzione della rispettiva quota ereditaria o del legato, se il testatore non ha diversamente disposto
 
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O

Ollj

Ospite
non avendo eredi legittimari, né ascendenti ma solo cugini
Chiamati all'eredità sono i cugini; se non hanno accettato deve agire ex art. 481 cc

Chiunque vi ha interesse può chiedere che l'autorità giudiziaria fissi un termine [749 c.p.c.] entro il quale il chiamato dichiari se accetta o rinunzia all'eredità. Trascorso questo termine senza che abbia fatto la dichiarazione, il chiamato perde il diritto di accettare.

Nessuno accettasse, e non ci fossero altri successibili, dovrà agire ex art. 528 cc e far nominare un curatore che provvederà di conseguenza:
"Quando il chiamato non ha accettato l'eredità e non è nel possesso di beni ereditari, il tribunale del circondario in cui si è aperta la successione, su istanza delle persone interessate o anche d'ufficio, nomina un curatore dell'eredità
Il decreto di nomina del curatore, a cura del cancelliere, è pubblicato per estratto nel foglio degli annunzi legali della provincia e iscritto nel registro delle successioni"
 
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basty

Membro Storico
Proprietario Casa
@Ollj Se ho letto bene, i legati hanno esaurito l'asse ereditario. Perchè allora impostare il testamento assegnando dei legati? Non era più semplice nominare gli amici direttamente come eredi testamentari? Cosa sarebbe cambiato in questo caso?
 
O

Ollj

Ospite
Venendo nomimati eredi sarebbero succeduti, pro quota, in tutto il patrimonio ereditario (inteso quale sommatoria di attivi e passivi): l'erede infatti "prende il posto del de cuius"; il legatario invece, riceve uno o più beni del testatore e non una quota dell'eredità (non rispondendo così mai dei debiti del de cuius).
Quindi nominando eredi testamentari gli amici, questi sarebbero diventati sempre pro quota suoi successori, e lo sarebbero stati anche ove il testatore fosse ricorso all'ipotesi di cui all'art.588 ultimo comma Cc:
"L'indicazione di beni determinati o di un complesso di beni non esclude che la disposizione sia a titolo universale, quando risulta che il testatore ha inteso assegnare quei beni come quota del patrimonio"
All'atto pratico, i legatari non dovranno mai preoccuparsi delle passività (non a caso non è prevista la figura dell'accettazione del legato, bensì solo quella della rinunzia); al massimo, avendo la precedenza i creditori ereditari, non si potrà liquidar loro alcunchè.
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
@Ollj Se ho letto bene, i legati hanno esaurito l'asse ereditario. Perchè allora impostare il testamento assegnando dei legati? Non era più semplice nominare gli amici direttamente come eredi testamentari? Cosa sarebbe cambiato in questo caso?
Sarebbe stata la cosa più semplice...ma di questa semplicità ce ne accorgiamo
solo ora, a cose fatte. Mentre la banca conosce a menadito i meandri della materia
e per questo mi/vi chiedo: siamo proprio sicuri che avrebbe liberato subito e senza batter ciglio il dovuto anche in presenza di amici "eredi" e non legatari???
E solo una piccola curiosità non assecondabile...Non credo che sul sito vi siano
già casi simili...Ma provare non costa nulla. quiproquo.
 
O

Ollj

Ospite
i legati hanno esaurito l'asse ereditario. Perchè allora impostare il testamento assegnando dei legati?
Magari semplicemente perché pensò ad alcuni legati e a qualche erede... Poi consumando un po' alla volta il patrimonio, comprese che spazio per un erede più c'era.
 
O

Ollj

Ospite
Se fosse stato un lascito come erede, la banca liquidava direttamente?
Certo che no. Il lascito infatti grava sempre, pro quota, su tutti gli eredi (salvo il testatore non avesse onerato un erede specificamente) e senza l'assenso di tutti questi, alcuna liquidazione.
 

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