w2fdr

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Complicato? Si, ma per sempre, comunque ho solo raccontato la mia esperienza, spero sia d'aiuto, bye bye

ciao, ti sarebbe possibile postare un esempio di questo calcolo ?
 

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w2fdr

Membro Attivo
Proprietario Casa
Con la contabilizzazione si suddivide la spesa tra consumi "involontari"=quota fissa a m/m e consumi "volontari"=quota variabile a contatore: la dizione non è molto felice, perchè include nei consumi volontari anche quelli dovuti alle dispersioni dell'alloggio.
Ciao,
hai la possibilità di postare un esmpio reale di questo calcolo ?
 

basty

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Poni la medesima domanda a me e @Angelosky : non penso tu ti riferisca al calcolo della ripartizione: quello è relativamente banale nota la spesa complessiva; stabilita la percentuale di spesa da ripartire per millesimi il calcolo è analogo ad altre spese condominiali.

La quota rimanente viene invece ripartita in base al consumo letto su ciascun radiatore o sul subcontatore di ogni appartamento.

Io temo tu volessi invece un esempio di calcolo termotecnico per determinare la quota di energia fissa da dividere per millesimi, cioè dovuta a spese fisse di conduzione e manutenzione, più il costo dovuto alle perdite di rendimento della caldaia, le perdite di calore disperse involontariamente per scarso isolamento (verso pareti esterne, tetto ecc)

Non faccio questo di mestiere: ci sono alcuni esempi in rete.
ma sintetizzerei le mie perplessità nel modo seguente.

Questo calcolo potrebbe essere solo teorico a tavolino: prendendo i dati di targa della caldaia (rendimento nominale), come quello dell'impianto realizzato. Altrettanto in teoria si potrebbero adottare stime circa le trasmittanze delle pareti e delle vetrate, sulla base di modelli tipici, stimare il percorso delle tubazioni d'impianto e loro grado di isolamento, ecc: tutto a tavolino

Ma potrebbe (o dovrebbe) essere fatto sulla base di misurazioni oggettive del rendimento reale di caldaia, della trasmittanza delle pareti e solette misurata, compresa la stratigrafia, idem per le tubazioni, una per una....
Chi farebbe mai un tal lavoro, e a che costo?

Con tutto il rispetto per un rilievo/analisi a tavolino, sempre solo in base a modelli teorici si perverrebbe al risultato. E con un costo comunque non trascurabile. Per concludere che la quota fissa, (quella denominata involontaria) oscilla tra 24,32 ed 29,95% ? Se si sparava un 30% a priori, senza usare il bilancino, si spostava di molto il punto? No.

Forse adottando a priori una percentuale ragionevole e condivisa, magari da affinare con i risultati, si sarebbero potuti attenuare i litigi fra chi vedrebbe amplificati i vantaggi, e chi vedrebbe amplificate le sue perdite.
 

w2fdr

Membro Attivo
Proprietario Casa
Poni la medesima domanda a me e @Angelosky : non penso tu ti riferisca al calcolo della ripartizione: quello è relativamente banale nota la spesa complessiva; stabilita la percentuale di spesa da ripartire per millesimi il calcolo è analogo ad altre spese condominiali.
Ciao e grazie per le risposte,
credo di non essermi spiegato bene.
mi riferisco in realtà alla ripartizione della quota fisa (es. 30%) fra i diversi appartamenti in base alla loro posizione.
Cioè come si calcola il coefficiente da applicare agli appartamenti che pagano in piu rispetto agli altri.
Da cui po scaturiva la domanda originale e cioè se ad esempio a parità delle altre condizioni, la sostituzione di infissi in legno vetro singolo con pvc doppio vetro potesse spostare significativamente questo calcolo ...
 

Angelosky

Membro Attivo
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Cercherò di spiegarmi meglio: del costo totale si toglie il 30% da ripartire secondo i mm di proprietà. Dovuti agli ammortamenti caldaia costi fissi di manutenzione impianti e varie). I 70% rimanenti vengono ripartiti secondo lettura dei contatori (quindi riguardano i consumi reali di ogni condomino) posti su ogni termosifone, questi contatori vengono tarati secondo il tipo di termosifone (forma dimensione etc.), non solo, viene anche tenuto conto della posizione del vano, cioè se questo è all'ultimo piano o ad angolo etc. Queste correzione vengono fatte dalla stessa ditta (hanno una tabella precalcolata) che ha installato i contatori e che effettuerà poi le letture annuali e tutti i calcoli, che invierà all'amministratore e a ciascuno di noi. Questo è ciò che abbiamo fatto noi, ripeto: tutto è perfettibile, si sa che si cerca di fare il meglio possibile, ma un condominio non è proprio un laboratorio e qualche imprecisione ci sarà sempre, basta cercare di fare ciò che è possibile.Buon lavoro :)
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
non solo, viene anche tenuto conto della posizione del vano, cioè se questo è all'ultimo piano o ad angolo etc.
Voi secondo me avete fatto anche bene. Ma non è la prassi più frequente.

Non sempre infatti viene tenuto conto delle situazioni svantaggiate: e frequentemente si tende ad addebitare i consumi per quel che risultano da ripartitore (cioè da quella specie di contatore messo sui termosifoni).

In sostanza la sostituzione degli infissi con altri meno dispersivi, porterebbe ad un fabbisogno energetico minore, quindi consumi e letture dirette inferiori.

In altri casi si tiene conto delle maggiori dispersioni, alzando empiricamente la percentuale da ripartire in modo fisso: cioè la parte di calore, disperso per scarso isolamento, viene ripartito su tutti i condomini.

La legge al momento sembra invece più punitiva.
 

w2fdr

Membro Attivo
Proprietario Casa
del costo totale si toglie il 30% da ripartire secondo i mm di proprietà.
Grazie Angelosky, ora ho capito meglio.
Non credo che il vostro metodo sia il più utilizzato.
Nel nostro caso sarà la ripartizione del 30% fisso ad essere suddiviso in base ai millesi
ed a questo famoso coefficiente che penalizza gli appartamenti con maggiore dispersione.
Il rimanente 70% invece verrà contabilizzato in base ai consumi, immagino con una taratura fissa e uguale per tutti dei contabilizzatori, in modo che le unita di calore conteggiate abbiano lo stesso prezzo per tutti.
 

w2fdr

Membro Attivo
Proprietario Casa
Dopo il 2013, applicando la nuova UNI 10200
La quota minore della spesa, che dipende dalle caratteristiche dell´edificio, non viene piú calcolata sulla base delle dimensioni degli appartamenti o sulla potenza impegnata, ma sulla base del fabbisogno energetico di ciascun appartamento calcolato applicando le norme UNI/TS 11300.
Il calcolo della restante quota rimane invariato rispetto alla vecchia procedura perchè si basa sulla lettura dei ripatirtori.
 

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