Luigi Criscuolo

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Cioè se io dono a un mio figlio un qualcosa nella donazione DEVO menzionare la collazione? e se non la menziono?
se tu in vita doni qualcosa ad un tuo figlio è meglio che nell'atto di donazione inserisci la clausola della dispensa dalla collazione. Questo perché quando passerai dall'altra parte se non c'é questa clausola, il figlio prediletto per onestà dovrebbe dichiarare che ha già avuto parte della sua eredità in anticipo. Se invece c'é la dispensa dalla collazione questa va considerata nell'ambiro della tua quota disponibile: cioé se il valore della donazione è inferiore al valore della quota disponibile non bisogna fare la collazione; se invece supera la quota disponibile, la parte in eccesso è soggetta a riduzione e collazione. Cioè la parte eccedente va messa nel relictum e viene divisa tra gli eredi.
 

chiacchia

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Eccomi qua a DISPOSIZIONE, dunque i genitori erano in comunione di beni ma la proprietà era di uno dei due genitori ricevuta in successione a sua volta dai propri genitori (morti entrambi ) ( sarebbero i nonni dei 4 "ragazzi"), comunque stiamo valutando un lascito in assenza di genitori e di quattro eredi di cui uno solo ha beneficiato di donazione
( giusta o ingiusta che possa essere), nella donazione c'è menzionata l'esenzione di collazione, la cosa che da inesperto mi ha tratto in inganno e che c'è dichiarato il valore della donazione e che il figlio accetta e acquista con animo nobile l'intera nuda proprietà del quartino al primo piano e della giusta metà del box e giardino.
Se il notaio malandrino avesse scritto ( parlo da ignorante ) lasciando il resto ai tre fratelli la cosa sarebbe finita li, invece il piccolino.....:innocente: è rientrato in fase di successione in quello che rimaneva impedendo qualunque azione di vendita di quello che rimaneva:rabbia:

Poi gentilmente. leggendo la provenienza ecc.
ma non incolliamo le faccende questa mia domanda vuole essere un chiarimento del significato (la parte donante, in virtù della riserva di usufrutto, conserva il possesso dei cespiti immobiliari in oggetto e viene espressamente dispensata da fare preventivo) ripeto non è scritto nella parte di donazione che ci riguarda ma mi interessa saperne il significato.:fiore::fiore::fiore::) dite la verità vi appassiono :fico:
 

Luigi Criscuolo

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ma la proprietà era di uno dei due genitori ricevuta in successione a sua volta dai propri genitori
quindi era un bene personale, non soggetto a comunione. Questa persona è morta per prima o per seconda?
Se è morta per prima senza fare testamento: 1/3 al coniuge superstite + diritto di abitazione della casa coniugale ed all'uso dei mobili; 2/3 da dividere in parti uguali tra i 4 figli (1/6 ciascheduno). Quando è morto il coniuge superstite il suo 1/3 viene diviso in parti uguali tra i 4 figli che quindi con la fine di entrambi i genitori acquistano 1/4 di eredità ciascheduno.
Se la persona in possesso del diritto personale di proprietà è morta per ultima senza fare testamento: 1/4 dell'eredità a ciascun figlio.
Poi dai delle notizie contrastanti prima parli di acquisto di 1/2 casa, acquisto che adesso è scomparso, e parli di donazione con dispensa dalla collazione, poi riparli di acquisto di nuda proprietà dell'intero appartamentino (quartino) di metà giardino e di metà box.
Cosa vuoi che ti dica: definirti...... approssimativo è un eufemismo; e poi pretendi risposte precise.
Prendiamo per buona l'acquisto della nuda proprietà. Se il genitore ha venduto la nuda proprietà di casa e metà box e giardino, tu riesci a realizzare che da dividere diviso 4 c'é rimasta poca cosa: ci dovrebbero essere i soldi ricavati dalla vendita della nuda proprietà ( a meno che che non siano stati dissipati per giocare al Lotto o per fare sesso con soggetti più giovani), metà box e metà giardino.
A questo punto qualcuno può insinuare il fatto che il genitore ha speso dei suoi soldi sottraendoli al patrimonio ereditario per il mantenimento del figlio che era senza reddito; qualcunaltro potrebbe ventilare la finta compravendita della nuda proprietà in quanto l'acquirente era senza reddito e per pagare ha usato i soldi che gli dava il venditore medesimo (se poi c'é la vendita con dispensa dalla collazione c'é qualcosa che puzza).
In questo caso 1/3 è la quota disponibile, calcolato sulla ricostruzione del patrimonio, può essere data al piccolino: in questa somma ci devono essere i soldi dati per il suo mantenimento e, se capibilità, per l'acquisto della casa. Tutto quello che esorbita dal 1/3 va messo nel calderone e diviso in parti uguali diviso 4 fratelli.
Secondo me avranno da guadagnare i periti: buona lotta.

P.S. Chi si ritira dalla lotta è un gran figlio di....
 

quiproquo

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Eccomi qua a DISPOSIZIONE, dunque i genitori erano in comunione di beni ma la proprietà era di uno dei due genitori ricevuta in successione a sua volta dai propri genitori (morti entrambi ) ( sarebbero i nonni dei 4 "ragazzi"), comunque stiamo valutando un lascito in assenza di genitori e di quattro eredi di cui uno solo ha beneficiato di donazione
( giusta o ingiusta che possa essere), nella donazione c'è menzionata l'esenzione di collazione, la cosa che da inesperto mi ha tratto in inganno e che c'è dichiarato il valore della donazione e che il figlio accetta e acquista con animo nobile l'intera nuda proprietà del quartino al primo piano e della giusta metà del box e giardino.
Se il notaio malandrino avesse scritto ( parlo da ignorante ) lasciando il resto ai tre fratelli la cosa sarebbe finita li, invece il piccolino.....:innocente: è rientrato in fase di successione in quello che rimaneva impedendo qualunque azione di vendita di quello che rimaneva:rabbia:

Poi gentilmente. leggendo la provenienza ecc.
ma non incolliamo le faccende questa mia domanda vuole essere un chiarimento del significato (la parte donante, in virtù della riserva di usufrutto, conserva il possesso dei cespiti immobiliari in oggetto e viene espressamente dispensata da fare preventivo) ripeto non è scritto nella parte di donazione che ci riguarda ma mi interessa saperne il significato.:fiore::fiore::fiore::) dite la verità vi appassiono :fico:
Tutti i quesiti sono appassionabili...specie se poi raccolgono una buona partecipazione dei propisti
Mi sembra di aver già detto che tutta la storia è estremamente...omissis...( a te l'aggettivo più opportuno).
Più è ingrovigliata più aumentano i costi a dismisura...Per cui forse non basteranno due periti e due
avvocati nè il primo, nè il secondo grado...Sento odore di macerie cassazionista...Allora? Questo è il mio
consiglio: Un solo perito prima o dopo un incontro fra tutti gli interessati: " Perchè non ci affidiamo al
al decuius con o senza testamento e donazioni chiedendo a tutti: Cosa avrebbe fatto nostro padre? ( o madre)...Cosa disse tutte le volte che entrammo in argomento??? Aveva espresso dei dubbi sulle sue scelte...? Intenti correttivi non attuati? " A risposta concreta parlerete se sia
il caso di rispettare le scelte del padre non sperperatore che più volte ho indicato come "padre-padre"...
Padre che probabilmente pensava di non essere contestato per le tante scelte fatte in vita e che in fin dei
conti aveva dato, anche ignorando la partita doppia che un legislatore bulimico di fatto pretenderebbe
dai decuius di ogni estrazione, sia pure non esplicita...Alla fine della critica più volte mossa al sistema
giudiziario italiano mi viene da pensare che nel momento che si rende necessario l'intervento dei periti
a cosa serve l'avvocato se non a fare congetture di tutti i tipi con decine di pagine che spesso il
giudice li degna di una semplice occhiata concentrandosi invece sulla perizia fino al punto che quasi sempre convoca i periti per una maggiore illustrazione verbale della stessa. Zittendo l'avvocato che
interrompe l'esposizione...Forse a questo punto è meglio chiudere con un augurio a Chiacchia di
saper trovare la soluzione pacifica corredata da una bella disitnta delle tante voci di spese a cui
sicuramente la zizzania porterà i coeredi a suonarsele di santa ragione...Ma perchè...?
Con una parte di quei soldi potreste tacitare il sedicente "lesionato"... Provare per credere.
E alla faccia di chi parla bene della culla del diritto...che vada a farsi fot.....e lei con tutti
i ...omissis...qpq.
 

Luigi Criscuolo

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Padre che probabilmente pensava di non essere contestato per le tante scelte fatte in vita e che in fin dei
conti aveva dato, anche ignorando la partita doppia che un legislatore bulimico di fatto pretenderebbe
dai decuius di ogni estrazione
il fatto è, caro il mio qpq, che al primo comandamento della professione di genitore sta scritto: non commettere disparità di trattamento tra i figli, perché la possibilità che litighino e si azzannino tra loro è altissima. Non c'è scritto io sono il tuo genitore e devi rispettare le mie volontà qualunque esse siano.
Poi nel caso di cui stiamo trattando.......
 

quiproquo

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il fatto è, caro il mio qpq, che al primo comandamento della professione di genitore sta scritto: non commettere disparità di trattamento tra i figli, perché la possibilità che litighino e si azzannino tra loro è altissima. Non c'è scritto io sono il tuo genitore e devi rispettare le mie volontà qualunque esse siano.
Poi nel caso di cui stiamo trattando.......
Il primo comandamento cosi' come l'hai esposto è...Cosa??? Non ha importanza.
Ho sostenuto innumerevoli volte che il litigio nasce dai diritti che la legge riserva
ai legittimari e non solo a loro...questi diritti non sono accennati nelle tavole di Mosè , nè nei dieci comandamenti...ci siamo "scannati" con te, con Dimaraz, con ollj ed altri...moltissimi altri...per cui se si mettesse ai voti la mia tesi con questi propisti la perderei...Si contano sulle dita della mano quelli che stanno dalla mia
parte...Per cui sempre mi prende l'angoscioso dilemma sulla bontà della mia tesi.
Vesto i panni dell'avvocato contrario (sin dai tempi dell'impero romano) e me ne dico di tutti i colori...Poi mi aggrappo all'unica constatazione più volte ripetuta:
" se non esistesse la collazione e la riduzione" non ci sarebbe lo strumento per
litigare nel modo che spesso constatiamo su propit" . Intendiamoci io non contesto le percentuali ripartitorie come previsto in assenza di testamento dal codice civile..
Anzi, le ritengo giustissime. Forse litigherebbero lo stesso...ma non è dato sapere...
possiamo solo ipotizzare che ci potrebbe sempre essere un coerede che rinfaccia alla sorella o al fratello che in vita il decuius ha dato di più...La mia risposta in
sostituzione del padre-padre sarebbe:" tu hai avuto di meno ma stai molto bene...
tua sorella ( o fratello) ha avuto molto di più...ma sta male o comunque non
bene come te." Il vero comandamento non scritto del padre-padre è quello di assistere, anche per tutta la propria vita, i figli dando loro quanto più possibile ma sempre in base alle necessità singole e in quel preciso periodo della loro vita.
Chiudo con : i Diritti giuridici sono quel che sono...e si possono valutare...i diritti naturali sono incommensurabili e lo sarebbero se il Legislatore dell'impero
romano non li avesse voluto imbrigliare nel modo che constatiamo ancora oggi..
e in ossequio al famoso: Divide et impera...Se tu ed altri "biricchini" come te provassi a leggere con la mia lente tutto il capitolo delle "donazioni" che sono la benzina della collazione e delle riduzioni ( per i giuristi: avevo sempre creduto che le riduzioni fossero la conseguenza della collazione...invece per non perdersi nulla
il legislatore ne ha fatto, come la collazione, un istituto giuridico a sè stante...)
potresti misurare la perfidia con cui il legislatore ha violentato un nobile parola
derivante dal verbo donare...facendo diventare un contratto quello che in origine
non è mai stato tale...Poi, come tutti i contratti, ne segue gli ordinamenti...
per cui se ti regalo una vacca da latte la devo considerare una cessione gratuita
che poteva ben essere adottata nelle dazioni familiari ed esclusa dalla regola
contrattuale. E' un discorso lungo...ma tu che sei ben dotato potresti provare
a vestire i panni dell'avvocato di controparte del legislatore. E vedere quali argomenti sapresti trovare in favore di quiproquo...D'altra parte se si potesse
fare una causa, anche empirica, contro il legislatore ci vorrebbero sempre due
avvocati che data la virtualità puramente accademica dovrebbero poi scambiarsi
le parti. Ollj ci spiegherà che questo accade in fase di accademie universitarie
preparatorie agli esami di stato. Non posso a questo punto esimermi dall'inviarti il famoso urlo di FradJACOno: ...Cappitto mi hai??? qpq.
 
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Luigi Criscuolo

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Ho sostenuto innumerevoli volte che il litigio nasce dai diritti che la legge riserva
ai legittimari e non solo a loro
Vedi, amabilissimo contendente, nella tua vita di padre , o anche solo di frequentatore di amici e parenti (quale sono io), non ti è mai capitato, durante una festa di compleanno dei bambini, al momento di dividere la torta, vedere sorgere delle contestazioni da parte del fratello del festeggiato perché l'amichetto del medesimo ha avuto la fetta di torta più grande della sua, oppure perché a lui è capitata la fetta più piccola? Qui la legge sulla collazione della donazione non ha giurisdizione. Tuttavia tra i fratelli esiste questa strisciante competezione. Tanto è vero che i fratelli minori, proprio perché emulano i maggiori, sembrano più intelligenti.
Questa abitudine di confrontare le porzioni alimentari rimane anche tra gli adulti: è un classico, durante i pranzi matrimoniali. vedere i commensali che scrutano le quantità di cibo nei piatti degli altri. E' c'é gente che si lamenta ben sapendo che poi passeranno per il bis e ben sapendo che quando si va via da questi pranzi si è colmi al limite del vomito.
In certi individui è insito lo spirito di primeggiare: anche nell'assumere cibo. Come i gatti o i cani che pur di non far mangiare un loro consimile mangiano così tanto fino a vomitare. Ti lascio immaginare quando in ballo ci sono soldi o immobili.
E tu te ne esci fuori con la teoria del padre/padre che a volte è anche padre/padrone (così ho disposto e che nessuno osi a contraddire le mie disposizioni).
" se non esistesse la collazione e la riduzione" non ci sarebbe lo strumento per
litigare nel modo che spesso constatiamo su propit"
se non ci fosse la collazione ci sarebbero più disparità di trattamento e qualche figlio si dovrebbe accontentare delle briciole mentre qualche fratello si è preso quasi tutto il filone di pane.
 

chiacchia

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No ragazzi cerchiamo di capirci.
1° i fratelli erano pronti a regalare tutto ma quando il piccolo ha detto che gli dovevamo pagare anche il notaio qui è scattata la molla....pertanto cercate di capite l'animo dei fratelli
2° ho dato dei particolari perché l'avete chiesti...ok? ma in effetti sono morti tutti i genitori a distanza di sei mesi, ma comunque la proprietà era di uno di loro solamente ed è l'ultimo morto pertanto non c'è stata nessuna divisione prima.
3° quello che ho detto
nella donazione c'è menzionata l'esenzione di collazione, la cosa che da inesperto mi ha tratto in inganno e che c'è dichiarato il valore della donazione e che il figlio accetta e acquista con animo nobile l'intera nuda proprietà del quartino al primo piano e della giusta metà del box e giardino.
adesso non è che mi sono inventato quello che c'è scritto nell'atto se è scritto male non è colpa mia.
4° la domanda è: abbiamo un patrimonio composto da due appartamenti uguali ma di valore disuguale perché uno è al primo piano con terrazza di copertura e l'altro è a livello stradale anche se c'è una striscia ( larga un metro ) di spazio piastrellata che lo distanzia dalla strada, insomma la classica palazzina di forma cubica regolare di due piani con davanti un poco di spazio e dietro il giardino di 500 mq, poi c'è, (sotto) il box per 4/5 auto con un unico ingresso.
Adesso se avete focalizzato la proprietà la situazione è questa, il 1° piano se le cuccato il piccolino con metà garage e giardino, a colpo d'occhio se il 1° piano fosse di uguale valore, ma non l'ho è, con 1/2 box r 1/2 giardino, ha già ha avuto la sua parte complessiva di disponibile e parte sua? se è cosi quello che resta anche se è di valore minore ( ai fratelli non importa ) lui non deve pretendere niente, giusto? è questo che ci interessa ed è questo che cerchiamo di fare capire al giudice e al CTU ci importa di essere liberi ( i tre rimasti ) di fare quello che vogliono della loro parte.
Capito mi hai!
Pertanto ecco perché chiedevo delle cifre, ossia la disponibile a quanto ammonta? fate dei calcoli su 100.000 €uro cosi mo rendo conto, che poi non sia reale ma incomincio a capirci qualcosa, qualcuno avena detto che la disponibile e come se fosse una parte in più ma sembra che non sia cosi!
Grazie :pollice_verso:
 

Luigi Criscuolo

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Proprietario Casa
No ragazzi cerchiamo di capirci.
innanzi tutto cerca di spiegarti meglio tu. Solo con il tuo ultimo intervento è emerso la la massa ereditaria è composta da:
abbiamo un patrimonio composto da due appartamenti uguali ma di valore disuguale perché uno è al primo piano con terrazza di copertura e l'altro è a livello stradale anche se c'è una striscia ( larga un metro ) di spazio piastrellata che lo distanzia dalla strada, insomma la classica palazzina di forma cubica regolare di due piani con davanti un poco di spazio e dietro il giardino di 500 mq, poi c'è, (sotto) il box per 4/5 auto con un unico ingresso.
leggiti i tuoi interventi precedenti la situazione completa l'hai fatta all'intervento 19.
1° i fratelli erano pronti a regalare tutto ma quando il piccolo ha detto che gli dovevamo pagare anche il notaio qui è scattata la molla....pertanto cercate di capite l'animo dei fratelli
mi sembra.... (battuta dei mitici Tretre) I fratelli per, come dici tu, regalare avrebbero comunque dovuto pagare la loro parte di spese notarili per l'atto. Non capisco quale molla sia scattata pensavano forse che visto che regalavano che il beneficiario dicesse "non vi preoccupate, voi regalatemi che il notaio lo pago io".
2° ho dato dei particolari perché l'avete chiesti...ok? ma in effetti sono morti tutti i genitori a distanza di sei mesi, ma comunque la proprietà era di uno di loro solamente ed è l'ultimo morto pertanto non c'è stata nessuna divisione prima.
sembra un dialogo tra sordi: ti è stato chiesto esplicitamente se chi è morto per primo era il proprietario di tutti i beni oppure no. Tu invece di rispondere compiutamente scrivi evasivamente (per la secondo volta) quello che hai scritto.
Ti costa molto scrivere:"il primo coniuge che è morto non aveva proprietà." così non c'era alcun dubbio. Il fatto che i due coniugi siano morti a distanza di sei mesi uno dall'altro non giustifica il fatto di dover fare la successione per ciascuna morte: sopratutto se il primo a morire era il proprietario di tutti i beni.

Comunque visto che c'é in corso una divisione ereditaria giudiziale, che c'é un CTU che darà valore agli immobili, aspettate di leggere la sua Relazione così saprete a quanto ammonta la massa ereditaria da suddividere e così capirete cosa è stato rimesso nel relictum. Ma un CTP dei tre fratelli no? Cosa ha sostenuto l'avvocato dei tre fratelli? L'avvocato dei tre fratelli sa, dalle domande che il Giudice ha posto al CTU, se c'è la collazione o meno.
Pertanto ecco perché chiedevo delle cifre, ossia la disponibile a quanto ammonta?
se leggi bene ti è già stato risposto usando le frazioni nell'intervento n.° 14.
Puoi fare lo sforzo di fare una paio di divisioni.
 

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