ANTOPE

Membro Attivo
Salve, a tutto il forum.

Il caso di una coppia di coniugi anziani.

Una persona è rimasta vedova, il marito era quello che si occupava di tutto, non hanno avuto figli; adesso ci si trova nella situazione di dover tutelare al meglio gli interessi di questa donna di 80 anni che ha un pò di limiti ed è in grado solo parzialmente soddisfare i suoi bisogni e di vigilare sul suo patrimonio. Tra l'altro si è scoperto che ha una liquidità considerevole sparsa su diversi conti correnti, buoni fruttiferi, la proprietà della casa di residenza più quote di altri beni immobili ricevuti in eredità.

I quesiti

1. I coniugi in questione hanno entrambi fratelli e nipoti. Come viene ripartita l'eredità dei beni mobili ed immobili del defunto in comunione dei beni?

2. Qual'è lo strumento migliore che i parenti possono utilizzare per tutelare gli interessi della superstite? C'è già qualcuno che si è proposto per occuparsi della signora ma ci sono parenti preoccupati del fatto che dietro questo interesse ci sia la ricerca del tornaconto personale di chi si è proposto; naturalmente il rischio è che nelle mani sbagliate il patrimonio possa dissolversi in poco tempo esponendo la signora a situazioni di bisogno che ricadrebbero inevitabilmente su tutti i parenti.

3. Avete consigli da darmi?

Ringrazio sin d'ora chi vorrà occuparsi del caso.
Saluti.
Antonio
 

AugustaDM

Membro Junior
Professionista
Ai fini della tutela dell'anziana, potrebbe ricorrere all'istituto dell'amministratore di sostegno.
A tal fine è possibile richiedere al Tribunale di competenza la nomina di un amministratore del patrimonio.
 

AugustaDM

Membro Junior
Professionista
Tale amministratore, peraltro, potrebbe essere una persona di famiglia ovvero un terzo estraneo, nominato ad hoc dal Tribunale.
L'istituto de quo prevede che il nominando renda una relazione mensile al Giudice affidatario il quale tra l'altro deve essere informato costantemente ed al quale, per le spese straordinarie, deve essere avanzata specifica istanza per la autorizzazione.
 

AugustaDM

Membro Junior
Professionista
L'istituto in questione è rivolto infatti a tutte le persone che per effetto di una menomazione sia fisica che psichica si trovano nell’ impossibilità di provvedere, anche in via temporanea, ai propri interessi (anziani, disabili fisici o psichici, alcolisti, tossicodipendenti, malati) e che non hanno la piena autonomia nella vita quotidiana.
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
L'istituto de quo prevede che il nominando renda una relazione mensile al Giudice
No. La periodicità con cui l'amministratore di sostegno deve riferire al giudice circa l'attività svolta e le condizioni di vita personale e sociale del beneficiario sono stabilite nel decreto di nomina.
 

AugustaDM

Membro Junior
Professionista
E' ovvio che i poteri ed i doveri dell’amministratore di sostegno, vengano plasmati dal decreto di nomina (emesso dal Giudice Tutelare) nel quale vengono definiti gli atti specifici che l’amministratore può compiere in nome e per conto del beneficiario e gli atti che possono essere compiuti in assistenza.
Ogni tribunale, poi, ha una propria prassi.
 

AugustaDM

Membro Junior
Professionista
la periodicità viene fissata dal Giudice a seconda delle necessità e della prassi invalsa nel Tribunale di riferimento
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Le Ultime Discussioni

Alto