ANTOPE

Membro Attivo
Salve a tutto il forum.

Il caso:
alla morte di due zii senza figli un terreno con annesso casolare è stato ereditato da diversi nipoti e sorelle dei defunti, tali sorelle ( molto anziane e senza figli anch'esse) erano già proprietarie di una parte di questi beni quindi dopo la successione ereditaria si ritrovano con quote di proprietà maggiori rispetto ai nipoti.

Al momento si sono formate due fazioni: c'è chi vuole vendere subito e chi invece non è d'accordo. I maggiori sostenitori del "vendere subito" sono quei nipoti che si occupano maggiormente dell'assistenza delle sorelle anziane e questa fretta di vendere ha generato una certa diffidenza. I fautori del vendere sostengono che sommando le quote delle zie alle loro si ottiene la maggioranza delle quote di proprietà e, di conseguenza, si può procedere alla vendita.

Quesiti:
- si può procedere alla vendita a maggioranza, cioè anche senza l'accordo di tutti i proprietari?
- cosa succede se, in caso di messa in vendita, il prezzo non viene ritenuto congruo da alcuni eredi?

Grazie a chi vorrà occuparsi del caso.
Cordiali saluti.
Antonio
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Ma è pur vero che nessuno è obbligato a rimanere in comunione ereditaria: ognuno può chiedere giudizialmente lo scioglimento della comunione: se non si trova un accordo, il tutto va all'asta, e ognuno raccoglie solo cocci. La cosa andrà per le lunghe, possibile anche 5 anni di dilazioni poi messa all'asta e attesa del risultato, che sarà sicuramente peggiore di una vendita gestita da voi.

Non vedo realisticamente vie migliori che mettere in vendita ed aspettare proposte: poi si presentano due strade. Il prezzo è considerato congruo da tutti e vendete
Il prezzo è considerato basso da una parte che si offre a quel prezzo di rilevare la quota di chi è dispoto a vendere.
In ogni caso si vende: l'asta ingrassa solo giudici, periti ed avvoltoi.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Grazie Basty, ma anche per lo scioglimento della comunione ci vuole l'accordo di tutti?
No: proprio quando c'è disaccordo, l'unica via d'uscita è la via giudiziaria.
Art. 1111 c.c. e seguenti.
sarà il giudice a decidere come dividere: se l'immobile è indivisibile, mette all'asta il tutto.
 

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