L'opzione per la cedolare secca implica che non si pagano l'imposta di bollo e l'imposta di registro: questo è già un piccolo risparmio.
Per quanto riguarda la tassazione del reddito da locazione, non si può dare una risposta precisa perché dipende dalla situazione complessiva del locatore ai fini fiscali.
Optando per la cedolare secca si paga il 21% (10% sui contratti concordati, fino all'anno 2017) sull'intero reddito da locazione. Essendo una tassa piatta, si perdono eventuali oneri deducibili e detrazioni d'imposta.
Invece la tassazione ordinaria implica che si applichi la deduzione forfetaria del 5% sul reddito da locazione. L'imponibile così determinato viene tassato in base alle aliquote IRPEF, che sono progressive per scaglioni. Quindi l'ammontare dell'IRPEF dovuta dipende dal reddito complessivo del contribuente (ad esempio: reddito da locazione + redditi da lavoro dipendente, pensione, lavoro autonomo).
E per valutare la convenienza a rimanere in regime di tassazione ordinaria occorre considerare se e quanti oneri deducibili e detrazioni d'imposta il contribuente può far valere nell'anno di riferimento (spese mediche, bonus fiscali per ristrutturazioni degli immobili, ecc).