nicolaguidi

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vivo con mia moglie (in comunione di beni) in un appartamento di mia proprietà dove siamo residenti e abbiamo domicilio con agevolazioni prima casa.
mia moglie vuole comperare un appartamento nella stessa città per darlo in uso gratuito a nostro figlio dove prenderà domicilio e residenza .
IMU e tari chi deve pagare e quanto ?
 

Nemesis

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IMU e tari chi deve pagare e quanto ?
Chi:
IMU, chi ne ha la proprietà (o un altro diritto reale). Quindi il figlio, se non ne fosse il comodatario, ma usufruttuario o titolare di uso o abitazione, ne sarebbe il soggetto passivo. Se l'immobile fosse la sua abitazione principale, e fosse di categoria catastale diversa da A/1, A/8 o A/9, l'IMU non si applicherebbe.
TARI: chi occupa i locali.
Quanto:
IMU, solo chi conosce la rendita catastale di quell'immobile e il comune dove è situato potrebbe calcolarla.
TARI: solo chi conosce il comune dove è situato e il numero delle persone che abitano in quell'immobile potrebbe calcolarla.
 
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nicolaguidi

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Chi:
IMU, chi ne ha la proprietà (o un altro diritto reale). Quindi il figlio, se non ne fosse il comodatario, ma usufruttuario o titolare di uso o abitazione, ne sarebbe il soggetto passivo. Se l'immobile fosse la sua abitazione principale, e fosse di categoria catastale diversa da A/1, A/8 o A/9, l'IMU non si applicherebbe.
TARI: chi occupa i locali.
Quanto:
IMU, solo chi conosce la rendita catastale di quell'immobile e il comune dove è situato potrebbe calcolarla.
TARI: solo chi conosce il comune dove è situato e il numero delle persone che abitano in quell'immobile potrebbe calcolarla.
L'immobile è categoria A3 ed è intestato a mia moglie.
ti chiedo scusa ma non ho capito bene la tua risposta
 

Nemesis

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L'immobile è categoria A3 ed è intestato a mia moglie.
Quindi l'IMU dovrebbe essere pagata da lei.
Tuttavia, se per esempio cedesse al figlio il diritto di abitazione (e non semplicemente concedegli l'immobile in comodato), e l'immobile fosse l'abitazione principale del figlio, nessuno pagherebbe l'IMU.
 

basty

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Quindi l'IMU dovrebbe essere pagata da lei.
Tuttavia, se per esempio cedesse al figlio il diritto di abitazione (e non semplicemente concedegli l'immobile in comodato), e l'immobile fosse l'abitazione principale del figlio, nessuno pagherebbe l'IMU.
Se non sto sbagliando , mi pare ci sia anche un ulteriore caso.

Alcuni comuni concedono l'esenzione dall'IMU (o il 50%) anche agli immobili data in comodato (registrato) ai parenti di primo grado (Figli o genitori) che lo adibiscono ad abitazione principale . Sempre che non siano di categoria A1 ecc.
 

Nemesis

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Alcuni comuni concedono l'esenzione dall'IMU (o il 50%) anche agli immobili data in comodato (registrato) ai parenti di primo grado (Figli o genitori) che lo adibiscono ad abitazione principale. Sempre che non siano di categoria A1 ecc.
No. Nessuna esenzione è possibile. La legge stabilisce che la base imponibile dell'IMU è ridotta del 50% per le unità immobiliari, fatta eccezione per quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, concesse in comodato dal soggetto passivo (comodante) ai parenti in linea retta entro il primo grado, vale a dire genitori e figli (comodatari), che le utilizzano come abitazione principale.
Con decorrenza dal 2016, i comuni non possono più prevedere, attraverso l’esercizio della propria potestà regolamentare, l'equiparazione dell'abitazione concessa in comodato all'abitazione principale (ciò che comporterebbe la totale esclusione dell'IMU). Sarebbero violati i limiti imposti dall’art. 52 del D. Lgs. n. 446/1997, e cioè "l'individuazione e definizione delle fattispecie imponibili, dei soggetti passivi e della aliquota massima dei singoli tributi".
Nell’esercizio della propria autonomia regolamentare, il comune può solamente stabilire un’aliquota agevolata, purché non inferiore allo 0,46%, dato che l'art. 13, comma 2 del D. L. n. 201/2011 consente allo stesso di modificare l'aliquota di base, in aumento o in diminuzione, entro il limite di 0,3 punti percentuali.
 
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basty

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No. Nessuna esenzione è possibile. La legge stabilisce che la base imponibile dell'IMU è ridotta del 50% per le unità immobiliari, fatta eccezione per quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, concesse in comodato dal soggetto passivo (comodante) ai parenti in linea retta entro il primo grado, vale a dire genitori e figli (comodatari), che le utilizzano come abitazione principale.
Con decorrenza dal 2016, i comuni non possono più prevedere, attraverso l’esercizio della propria potestà regolamentare, l'equiparazione dell'abitazione concessa in comodato all'abitazione principale (ciò che comporterebbe la totale esclusione dell'IMU). Sarebbero violati i limiti imposti dall’art. 52 del D. Lgs. n. 446/1997, e cioè "l'individuazione e definizione delle fattispecie imponibili, dei soggetti passivi e della aliquota massima dei singoli tributi".
Nell’esercizio della propria autonomia regolamentare, il comune può solamente stabilire un’aliquota agevolata, purché non inferiore allo 0,46%, dato che l'art. 13, comma 2 del D. L. n. 201/2011 consente allo stesso di modificare l'aliquota di base, in aumento o in diminuzione, entro il limite di 0,3 punti percentuali.


Premesso che replicando al No categorico compare invece una risposta più articolata, sarebbe interessante avere un commento su quanto stabilisce il regolamento del seguente comune
 

basty

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IMU
Con deliberazione del Consiglio Comunale n. 13 del 7 marzo 2016 sono state confermate per l’anno 2016, le aliquote e le detrazioni dell’Imposta Municipale Propria (IMU) già applicate per l’anno 2015.

Novità 2016
La legge di Stabilità 2016 ha previsto che, a decorrere dal 1° gennaio 2016, la base imponibile dell’IMU sia ridotta del 50% qualora si verifichino tutte le seguenti condizioni:

  • unita' immobiliari (ad eccezione di quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9), concesse in comodato d’uso gratuito dal soggetto passivo ai parenti in linea retta entro il primo grado (genitori/figli);
  • il comodatario deve utilizzare l’immobile come abitazione principale (vi deve pertanto dimorare abitualmente e risiedere anagraficamente)
  • il contratto di comodato gratuito deve essere registrato;
  • il comodante deve possedere un solo immobile in Italia;
  • il comodante deve risiedere anagraficamente nonché dimorare abitualmente nello stesso comune in cui è situato l’immobileconcesso in comodato;
  • il beneficio si applica anche nel caso in cui il comodante, oltre all’immobile concesso in comodato, possieda nello stesso comune un altro immobile destinato a propria abitazione principale (purchè non di categoria A/1, A/8 e A/9);
  • il soggetto passivo (comodante) deve attestare il possesso dei requisiti nel modello di dichiarazione IMU da presentare entro il 30 giugno dell’anno successivo (per le unità concesse in comodato nel 2016, entro il 30 giugno 2017)
 

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