ccc1956

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Allora mi sa che Francesco deve fare qualche lavoretto di manutenzione in casa, fatturato a suo nome.
Giusto?

forse non ci siamo capiti.....................la casa acquistata da francesco e dai fratelli e' abitata dal fratello senza che quest'ultimo versi nessun affitto.
si puo' considerarlo un comodato verbale gratuito quindi il comodato non giustifica l'usucapione.
se questa casa fosse una seconda casa................(non lo sappiamo), Francesco deve pagare l'ICI (tassa) e quindi questo basta a non formare l'usucapione.
l'ho scritto sopra:
comodato di un alloggio ad uso abitativo costituisce “detenzione”, non quindi “possesso” ai fini di usucapione.
senza possesso non c'e' usucapione, questo e' fondamentale.
L’uso di un appartamento ricevuto in comodato senza contratto scritto, (verbale) non costituisce usucapione.
L' usucapione e' un'altra cosa e si ferma pagando le tasse, facendo delle manutenzioni che diventano difficili se uno non puo' entrare in casa o tramite azione giudiziale.
ciao
 

vincenzopio

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Grazie, la tua risposta mi sembra la migliore.

Saluti Francesco


Per interromepere l'usucapione, è sufficiente la ricevuta di una Raccomandata A/R?
Se i nostri amici intenditori di giurisprudenza confermano, un avviso ad Augusto del tipo
"Carissimo Augusto, per non stressare i nostri rapporti familiari e affettivi, ci è sembrato giusto scriverti, visto che l'argomento ha un certo peso, e va risolto.
Sono arrivati i tempi in cui i tuoi fratelli hanno la necesità di conversare con te - stavolta seriamente - sul destino dell'appartamento che abbiamo comprato insieme, nel quale abiti da tempo senza che noi due godiamo di quel minimo di frutto per cui insieme a te abbiamo fatto l'investimento.
Ci è sembrato corretto informarti per iscritto, in modo che tu possa renderti conto che la nostra necessità è concreta, e anche perchè tu abbia il tempo che serve per fare le tue riflessioni. Messe insieme alle nostre, saranno indispensabili per trovare la soluzione giusta e soddisfacente per tutte e tre le nostre famiglie, magari parlandone a cena noi tre soli verso fine luglio (agosto, settembre, ...).
Un bacione a Xxxxx e ai bambini, affettuosamente Antonio e Francesco" :amore:

Scherzi a parte, una lettera scritta con toni decisi e propositivi ma con ottimismo mi sembra - fra fratelli - la cosa più prudente, senza arrivare a parlare di citazioni o ricorsi.
Ve l'immaginate ricevere una R/R dal fratello? :shock:
Anche se non interrompe l'usucapione, è comunque un gesto molto significativo: darà ad Augusto il senso molto concreto della volontà dei fratelli, e nel contempo un termine per dare alla cosa il giusto peso.
Abituato da anni ad abitare gratis, va trattato con savoir-faire e mai di petto, anche perchè abita nell'immobile conteso.
Prima ancora, cercherei di riflettere bene sull'etica di questa situazione.
Ci sarà un motivo per cui vostro fratello sente di non dovervi nulla: meglio tentare di risolverlo fra voi.
Il Tribunale, se credi sia una risorsa utile, meglio che sia l'ultima.
Una causa fra fratelli è di cattivo gusto e lascia conseguenze irreversibili. E di certo e sicuro ha soltanto i costi. :soldi::soldi:
Anche una raccomandata (specie se interrompe l'usucapione) ha il suo peso forte fra familiari, ma col tempo Augusto forse capirà che era necessario, proprio per non finire in Tribunale.
M'hanno detto che per gli affari, se si vuole davvero concludere, bisogna avere i soldi in mano. Forse è vero.
Buona fortuna

*meglio tacere e passare per scemi, che parlare e rimuovere ogni dubbio." Non ho taciuto...
 

fa2474

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Proprietario Casa
Buongiorno a tutti! Vi propongo un'altra situazione simile: due sorelle-definite come soggetto A e B- ed un cognato-soggetto C- sono proprietari per 1/3 di uno stabile costituito da piano terra ( A10 e C6), primo piano e secondo piano A3. Il cognato(C) delle due sorelle possiede al 100% anche un appartamento in un altro stabile confinante con il primo su descritto. Fin dal 1990 decidono verbalmente e in comune accordo quanto segue: il soggetto A cede al soggetto C la sua proprietà pari ad 1/3 del primo immobile a patto che C ceda in piena disponibilità ad A l'appartamento che C possiede al 100%. Nel frattempo ognuno dei tre soggetti paga l'IMU in base alle proprie quote. Dal momento che sono trascorsi circa 27 anni il soggetto A vorrebbe sistemare definitivamente questo groviglio in modo che ognuno possegga il 100% di quello che fino ad oggi ha utilizzato in modo esclusivo ma, il soggetto C non ne vuole sapere...
 

MrHard

Membro Junior
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Buongiorno a tutti! Vi propongo un'altra situazione simile: due sorelle-definite come soggetto A e B- ed un cognato-soggetto C- sono proprietari per 1/3 di uno stabile costituito da piano terra ( A10 e C6), primo piano e secondo piano A3. Il cognato(C) delle due sorelle possiede al 100% anche un appartamento in un altro stabile confinante con il primo su descritto. Fin dal 1990 decidono verbalmente e in comune accordo quanto segue: il soggetto A cede al soggetto C la sua proprietà pari ad 1/3 del primo immobile a patto che C ceda in piena disponibilità ad A l'appartamento che C possiede al 100%. Nel frattempo ognuno dei tre soggetti paga l'IMU in base alle proprie quote. Dal momento che sono trascorsi circa 27 anni il soggetto A vorrebbe sistemare definitivamente questo groviglio in modo che ognuno possegga il 100% di quello che fino ad oggi ha utilizzato in modo esclusivo ma, il soggetto C non ne vuole sapere...
Se A non trova accordo con C non vi è molto da fare. C infatti è in una posizione di vantaggio avendo il 100% di un immobile ed 1/3 dell'altro, le parole valgono come aria fritta nel caso degli immobili.
 

fa2474

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Proprietario Casa
E' vero che gli accordi verbali in questi casi sono aria fritta ma c'è da aggiungere che A possiede l'immobile di C fin dal 1990 e C possiede oltre al suo 1/3 anche quello di A ( in pratica C detiene a parole 2/3 dell'immobile in comproprietà). Inoltre C nei riguardi di A è un estraneo non un consanguineo. Comunque grazie della risposta.
 

MrHard

Membro Junior
Proprietario Casa
E' vero che gli accordi verbali in questi casi sono aria fritta ma c'è da aggiungere che A possiede l'immobile di C fin dal 1990 e C possiede oltre al suo 1/3 anche quello di A ( in pratica C detiene a parole 2/3 dell'immobile in comproprietà). Inoltre C nei riguardi di A è un estraneo non un consanguineo. Comunque grazie della risposta.
Il tutto è un gioco a somma zero. Mi spiego. Esiste la possibilità dell'usucapione. A potrebbe proporre azione di usucapione davanti ad un giudice provando il possesso ininterrotto del bene di C e chiedere una sorta di divisione giudiziale. Però il tutto è un pò ingarbugliato. Possessi e proprietà incrociati bisogna farli capire al giudice.
 

fa2474

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Non ci sarebbero problemi a far capire al giudice i vari possessi incrociati, (testimonianze, utenze, pagamenti ICI, chiavi e chiavistelli) ma comunque si andrebbe avanti per anni ed anni senza cavare il famoso ragno dal buco spendendo fior di euro. Io consiglierei ad A di non far nulla, di continuare con questi possessi incrociati i cui proprietari ne sono consapevoli, fino a che C non da' inizio ad una divisione giudiziale.....ed è proprio in questa sede che i tre faranno valere i propri diritti.
 

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