Ho detto che voglio essere ben trattato e non un semplice dipendente,cosa c'è di male?
Non voglio fare la voce grossa,vorrei essere trattato come socio e non come dipendente
queste frasi, purtroppo, la dicono lunga.
Mi spieghi perché un lavoratore dipendente non possa essere trattato bene. In genere negli ambienti di lavoro c'è una selezione per la quale i "galloni" si conquistano sul campo, al di là delle cariche imposte dall'alto.
Voglio dire che se sei uno che vale gli altri ti riconosceranno questa superiorità.
Ho cercato di spiegarti che il far parte di una società non comporta automaticamente l'avere un posto di lavoro all'interno della stessa. I tuoi zii, al compimento del tuo 18° anno di età non erano obbligati a farti entrare in azienda come lavoratore.
Visto che mi hai affibbiato dell'arrogante, mi permetto di esserlo fino in fondo: "Per caso tu vuoi che la gente che lavora nella azienda dove tu hai il 30% rivolgendosi a te inizi con Signor Padrone...." oppure pensi di meritare una mansione di maggior pregio, del tipo, vice Direttore Generale o simile; forse vuoi la dirigenza per diritto proprietario?
Ti racconterò una piccola storia di vita vissuta.
Una srl azienda di 11 dipendenti che importava macchinari dal Giappone: esisteva l'Amministratore Delegato, che però risiedeva lontano 900 km, anche perché aveva altre aziende, quindi si vedeva con cadenza trimestrale. La ditta era affidata a due commerciali senior (due Quadri del commercio), inoltre del team facevano parte due commerciali junior, tre impiegate, un capo officina e 3 meccanici. La azienda stava andando a gonfie vele; poi il figlio dell' A.D., dopo aver cambiato diversi indirizzi universitari, riesce a laurearsi in Scienze Ecologiche. Il padre decide di nominarlo Direttore Commerciale, e compra in zona un appartamento per il figlio e lo spedisce dove c'era la aziende. Nel giro di 6 mesi il rampollo con le sue decisioni è riuscito ad inimicarsi la rete di agenti che i commerciali senior avevano messo in piedi e a creare del malcontento tra tutti i dipendenti. Tutto perché quando c'era da prendere qualche decisione si terminava con "io sono il figlio dell' A.D. oppure io sono il Direttore Commerciale". Vuoi sapere come è finita? Ben presto i due commerciali senior hanno dato le dimissioni: uno dei due è andato a lavorare come venditore presso un agente che lui aveva creato. Fu seguito in questo posto da due meccanici. I commerciali junior andarono alla concorrenza. Il personale fu rimpiazzato da altro che, non avendo esperienze nel settore credevano ciecamente nel "Direttore Commerciale", d'altro canto era lui che elargiva gli stipendi. L'azienda perse rapidamente perse quote di mercato e dopo poco più di 3 anni chiuse. L'agente che aveva raccolto il commerciale senior ed i due meccanici si è fatto avanti con la casa madre ed ha acquisito la rappresentanza, ha assunto il capo officina ed uno dei due commerciali junior ed ad oggi va alla grande.
Morale della favola: avere delle ambizioni è più che lecito, ma, poi, bisogna dimostrare di valere il posto al quale si è ambito.