Gianco

Membro Storico
Professionista
Noi interlocutori, ci basiamo su come vengono espressi i quesiti o le richieste di consigli, cercando di interpretare le situazioni a seconda di come vengono esposti. Certamente i termini ed il modo di proporre ci da la possibilità di interpretare i fatti. Generalmente, non siamo prevenuti, notiamo però certi atteggiamenti, irriverenti, a volte arroganti. Ovviamente se chi si propone dimostra molta difficoltà a porre il suo problema, siamo i primi che cerchiamo di dargli una mano. Credo che nessuno di noi sia psicologo per professione, ci avvaliamo del nostro "fiuto" e se diamo comprensione vorremmo essere aiutati a dare il massimo del nostro impegno, che ricordo e spassionato.
Sono convinto che dopo l'intervento di Dimaraz e mio cambierai atteggiamento e diverrai più collaborativo per un tuo esclusivo vantaggio.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Ho detto che voglio essere ben trattato e non un semplice dipendente,cosa c'è di male?
Non voglio fare la voce grossa,vorrei essere trattato come socio e non come dipendente
queste frasi, purtroppo, la dicono lunga.
Mi spieghi perché un lavoratore dipendente non possa essere trattato bene. In genere negli ambienti di lavoro c'è una selezione per la quale i "galloni" si conquistano sul campo, al di là delle cariche imposte dall'alto.
Voglio dire che se sei uno che vale gli altri ti riconosceranno questa superiorità.
Ho cercato di spiegarti che il far parte di una società non comporta automaticamente l'avere un posto di lavoro all'interno della stessa. I tuoi zii, al compimento del tuo 18° anno di età non erano obbligati a farti entrare in azienda come lavoratore.
Visto che mi hai affibbiato dell'arrogante, mi permetto di esserlo fino in fondo: "Per caso tu vuoi che la gente che lavora nella azienda dove tu hai il 30% rivolgendosi a te inizi con Signor Padrone...." oppure pensi di meritare una mansione di maggior pregio, del tipo, vice Direttore Generale o simile; forse vuoi la dirigenza per diritto proprietario?
Ti racconterò una piccola storia di vita vissuta.
Una srl azienda di 11 dipendenti che importava macchinari dal Giappone: esisteva l'Amministratore Delegato, che però risiedeva lontano 900 km, anche perché aveva altre aziende, quindi si vedeva con cadenza trimestrale. La ditta era affidata a due commerciali senior (due Quadri del commercio), inoltre del team facevano parte due commerciali junior, tre impiegate, un capo officina e 3 meccanici. La azienda stava andando a gonfie vele; poi il figlio dell' A.D., dopo aver cambiato diversi indirizzi universitari, riesce a laurearsi in Scienze Ecologiche. Il padre decide di nominarlo Direttore Commerciale, e compra in zona un appartamento per il figlio e lo spedisce dove c'era la aziende. Nel giro di 6 mesi il rampollo con le sue decisioni è riuscito ad inimicarsi la rete di agenti che i commerciali senior avevano messo in piedi e a creare del malcontento tra tutti i dipendenti. Tutto perché quando c'era da prendere qualche decisione si terminava con "io sono il figlio dell' A.D. oppure io sono il Direttore Commerciale". Vuoi sapere come è finita? Ben presto i due commerciali senior hanno dato le dimissioni: uno dei due è andato a lavorare come venditore presso un agente che lui aveva creato. Fu seguito in questo posto da due meccanici. I commerciali junior andarono alla concorrenza. Il personale fu rimpiazzato da altro che, non avendo esperienze nel settore credevano ciecamente nel "Direttore Commerciale", d'altro canto era lui che elargiva gli stipendi. L'azienda perse rapidamente perse quote di mercato e dopo poco più di 3 anni chiuse. L'agente che aveva raccolto il commerciale senior ed i due meccanici si è fatto avanti con la casa madre ed ha acquisito la rappresentanza, ha assunto il capo officina ed uno dei due commerciali junior ed ad oggi va alla grande.
Morale della favola: avere delle ambizioni è più che lecito, ma, poi, bisogna dimostrare di valere il posto al quale si è ambito.
 

Ferdinando1

Nuovo Iscritto
Impresa
Non sono stato scontroso con nessuno,diversamente da voi,non capisco perché queste insinuazioni,quale atteggiamento volete sentire,ho usato sempre educazione e vengo descritto un ragazzino che vuole fare il signore con il 30% avete frainteso siete andati a prendere il marcio dove non c'è, se i miei zii non mi assumevano dovevano darmi la liquidazione e non stavo qui a scrivere,purtroppo mi hanno infinocchiato e voglio riprendere quello che mi spetta e basta non ho mai detto di volere o fare altro,fosse per me darei tutto via.Se volevo ricevere prediche andavo da un altra parte, se io in compagnia bella compro o eredito vari ristoranti non posso mettermi a lavare i piatti a buon intenditore.
Detto ciò vi auguro una buona giornata.
 

gattaccia

Membro Assiduo
Proprietario Casa
il problema potrebbe essere che i tuoi zii, essendo soci di maggioranza, deliberano di non distribuire gli utili ma di reinvestirli nella società e quindi tu non ricevi il tuo 30% di utili? e di conseguenza hai solo il tuo stipendio come da contratto?
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
se i miei zii non mi assumevano dovevano darmi la liquidazione e non stavo qui a scrivere
io non ho capito per quale motivo i tuoi zii avevano l'obbligo di assumerti nella azienda dove già lavorava tuo padre. Se tu vuoi vendere la tua compartecipazione nella azienda sei liberissimo di farlo. Se hai 2 zii vendi il 15% a testa; se sono 3 il 10%; ti fai liquidare cash. Se i tuoi zii non vogliono/possono comprare puoi tentare di vendere ad un soggetto terzo. Finirebbe la tua compartecipazione societaria; ma il posto di lavoro lo conservi a meno che tu dia le dimissioni.
purtroppo mi hanno infinocchiato e voglio riprendere quello che mi spetta e basta
se non espliciti su quali fatti sostieni queste convinzioni sarà dura darti un supporto.
 

alberto bianchi

Membro Storico
Proprietario Casa
Certo che fanno i loro interessi, ed è per questo che sto chiedendo un aiuto
Hai qualche nozione di gestione aziendale, sai per esempio se questa azienda guadagna e quanto guadagna? Considerati anche fortunato se percepisci uno stipendio, però non sai se ti viene pagato con i profitti generati dall'attività aziendale oppure, come spesso succede, vi state mangiando il capitale investito (in pratica il Patrimonio aziendale). Perché non ti compri un bel Libro e cominci a studiare e capire qualcosa sulla gestione. Se l'attività è quella da te indicata, mi pare gestione di Distributori di carburanti, non credo che ci sia molto da scialare con gli utili. Proprio ieri alla televisione hanno trasmesso delle interviste fatte a benzinai, tutti si lamentavano dei magri guadagni, dopo 14/15 ore di lavoro giornaliere a fine mese si ritrovano , quando va bene, 800/900 euro.
Altra cosa che forse non sai è che la maggior Società Petrolifera del Mondo sta tentando di abbandonare l'Italia, vendendo tutti i Distributori di benzina.Ma l'impresa non è facile, e molti impianti non trovando acquirenti, verranno smantellati.
Concludo reiterando l'invito a studiare.
 

gattaccia

Membro Assiduo
Proprietario Casa
io non ho capito per quale motivo i tuoi zii avevano l'obbligo di assumerti nella azienda dove già lavorava tuo padre. Se tu vuoi vendere la tua compartecipazione nella azienda sei liberissimo di farlo. Se hai 2 zii vendi il 15% a testa; se sono 3 il 10%; ti fai liquidare cash. Se i tuoi zii non vogliono/possono comprare puoi tentare di vendere ad un soggetto terzo. Finirebbe la tua compartecipazione societaria; ma il posto di lavoro lo conservi a meno che tu dia le dimissioni.

se non espliciti su quali fatti sostieni queste convinzioni sarà dura darti un supporto.

nessuno obbligo tuttavia secondo me un minore d'età che perde il padre troppo presto una volta diventato maggiorenne andrebbe aiutato dai parenti rimasti, potendo
insomma pare che si tratti di una società di famiglia, nata probabilmente grazie ai fratelli, di cui uno viene a mancare, quindi secondo me ora dovrebbero tutti quanti trovare una soluzione soddisfacente per tutti, o almeno provarci, non vedo perchè no
per es. sarebbe importante sapere se questa società ha utili significativi oppure no
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
insomma pare che si tratti di una società di famiglia, nata probabilmente grazie ai fratelli, di cui uno viene a mancare, quindi secondo me ora dovrebbero tutti quanti trovare una soluzione soddisfacente per tutti, o almeno provarci, non vedo perchè no
Nel caso prospettato, un aiuto è dovuto. Devo però dire che per come Ferdinando1 si propone o per come abbiamo interpretato la situazione, lui più che avanzare richieste, pretende. Non gli passa neanche per un istante il dubbio che ciò che chiede non è dovuto. Questa, a mio parere, è presunzione, suffragata da come "ringrazia" per i consigli che gli diamo, come se fosse un figlio.
Non nego che tutti noi potremmo avere capito male, in tal caso basterebbe cercare di spiegare meglio la situazione, senza inalberarsi come un bambino capriccioso che crede di essere vittima di una cospirazione.
 

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