maidealista

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A partire dal 1 maggio 2011, ogni volta che una persona acquisterà in negozio un bene di importo superiore a 3.600 euro, dovrà fornire il proprio codice fiscale al commerciante, in modo che quest'ultimo possa trasmetterlo al Fisco, per consentirgli di alimentare lo "spesometro", o accertamento sintetico. In pratica, un profilo del tenore di vita del contribuente, che serve all'Agenzia delle entrate per individuare scostamenti significativi rispetto ai redditi dichiarati. Per i rapporti tra soggetti economici (imprese, professionisti, partite IVA in generale), invece, nei quali gli scambi di denaro avvengo sempre obbligatoriamente tramite fattura, la soglia oltre la quale scatta l'obbligo di comunicazione è 3 mila euro e la data di entrata in vigore il 1 gennaio 2011. Sono le regole per le nuove comunicazioni delle operazioni IVA, i cui dettagli sono stati resi noti tramite un comunicato del Direttore dell'Agenzia delle entrate, appena pubblicato.
Scopo di tutto ciò è la lotta all'evasione, in buona parte fondata, secondo gli attuali orientamenti del Ministero, sull'accertamento del tenore di vita, lo "spesometro". Vogliamo sapere cosa compri e come spendi i tuoi soldi - è il ragionamento sottinteso - e se appuriamo che ti puoi permettere certe cose, i redditi che dichiari devono essere all'altezza, altrimenti veniamo da te e devi trovare il modo di giustificarti, se ci riesci. Se non ci riesci, sono guai.
Il provvedimento riguarda tutti i titolari di partita IVA, perciò anche i collaboratori a progetto, a meno che non guadagnino meno di 3 mila euro in un anno. Il documento dell'Agenzia delle entrate specifica infatti che la regola vale anche per tutti i contratti di appalto, di fornitura, di somministrazione e gli altri contratti da cui derivano "corrispettivi periodici". In questo caso, la soglia dei 3 mila euro si applica a tutto l'anno solare.
Intrage - Notizie: Fisco arriva lo spesometro, ci controllerà mentre acquistiamo
 

Franca68

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Mah ! io credo che gli italiani cerchino di ovviare alla legge come fanno quasi sempre.
E' possibile che lo Stato controlli tutte le spese superiori a 3.600 euro? il Grande Fratello ci controllerà.
Dovrebbero fare uno sforzo per cercare di capire quali persone veramente spendano soldi guadagnati alle nostre spalle.
Hanno scoperto una Commissione in Sicilia che ha lavorato in due anni solo 14 ore e il presidente percepisce 3.000 euro al mese per non fare niente.
al TG hanno detto che l'avrebbero sciolta.
L'Agenzia delle Entrate dovrebbe controllare anche le Entrate superiori a 3.000 di questi personaggi che veramente fanno danni molto più consistenti :rabbia:
Comunque ora dovremo difenderci dal Grande Occhio?
chissà :triste:
 

arianna26

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una magnifica perdita di tempo. viene segnalato allo stesso modo l'acquisto di un'utilitaria e quella di un cabinato a vela in puro tek. e scommetto che indagheranno sul primo...
 

martino954

Nuovo Iscritto
Mi viene un dubbio: io sono pensionato e titolare di partita IVA (regime dei minimi-legge Bersani), se durante l'anno ad un mio cliente faccio una fattura (non devo applicare l'IVA, visto il mio regime) di importo superiore a 3.000 euro o più fatture, nel momento in cui la somma delle fatture fatte supera i 3.000 euro, allora il mio cliente oppure io (non ho capito bene) si deve comunicare all'Agenzia delle Entrate e poi in che modo (esiste un programma di trasmissione telematica di tale informazione?) che tale fatto è avvenuto? c'è qualche link ad un sito dell'Agenzia delle Entrate cui fare riferimento?
Grazie
Martino
 

keyer

Membro Attivo
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Ma! secondo me, non faranno altro che peggiorare l'evasione, visto che l'alternativa alla comunicazione dei dati dell'acquisto superiore alla cifra predetta, sarà il nero! In questo modo si avrà l'effetto opposto del provvedimento = aumento dell'evasione.
 

rubiiy

Nuovo Iscritto
scusate, ma non ho capito bene: chi è titolare di P.IVA e durante l'arco dell'anno spende con fattura più di 3000 euro viene "segnalato"? O è solo una fattura di importo di 3000 euro o superiore a far scattare la segnalazione?
 

Franca68

Membro Attivo
Proprietario Casa
credo di aver capito che la fattura debba essere superiore a 3.000 euro, da questa cifra il venditore dovrà segnalare il nominativo all'Agenzia delle entrate. però non so bene in che termini.
ciao ciao
 

ada1

Nuovo Iscritto
A forza di chiudere un occhio qui o la, a forza di credere che evadendo 5 centisimi che per noi sono molto, perdiamo di vista il fatto che cosi' facendo legittimiamo anche i grandi evasori (per loro sono migliaia gli euro) a fare altrettanto e ad invocare delle riduzioni su tasse che, del resto, loro non pagano.E per la colpa di pochi (che continuiamo a non voler sanzionare perché, se lo si volesse veramente, si potrebbe) tutti noi siamo coinvolti.
Io dico semplicemente : ben vengano questi controlli, a condizione che essi siano veramente efficaci... il che resta tutto da dimostrare.

Girovagando sulla rete, ho trovato su Contribuenti.it, alcuni dati sull'evasione in Italia (del 2009,è vero, ma pur sempre significativi e vicini) e estraggo questi passaggi (cito) :

"Cresce l'evasione fiscale in Italia che si conferma primatista europeo con il 51,2% del reddito imponibile non dichiarato. Nei primi dieci mesi del 2009, l'imponibile evaso in Italia è cresciuto del 11,7% ed ha raggiunto l'ammontare di 369 miliardi di euro l'anno. In termini di imposte sottratte all'erario siamo nell'ordine dei 144 miliardi di euro l'anno.

È quanto emerge da un'indagine, diffusa oggi a Capri, effettuata da KRLS Network of Business Ethics per conto di Contribuenti.it, l'Associazione Contribuenti Italiani condotta su dati divulgati dalle Polizie tributarie degli Stati europei.

Nella speciale classifica degli evasori, l'Italia è seguita da Romania (42,4% del reddito imponibile non dichiarato), da Bulgaria (39,3%), Estonia (37,2%), Slovacchia (34,5%).

In Italia i principali evasori sono gli industriali (32,8%) seguiti da bancari e assicurativi (28,3%), commercianti (11,7%), artigiani (10,9%), professionisti (8,9%) e lavoratori dipendenti (7,4%). A livello territoriale l'evasione è diffusa soprattutto al Sud (29,4% del totale nazionale), seguito dal Nord Ovest (28,6%), dal Centro (21,2%) e dal Nord Est (20,8%).

Cinque sono le aree di evasione fiscale analizzate da KRLS Network of Business Ethics: l'economia sommersa, l'economia criminale, l'evasione delle società di capitali, l'evasione delle big company e quella dei lavoratori autonomi e piccole imprese."

E chiaro quindi che il problema deve essere affrontato ma si continua a farlo con misuruccie invece di grandi riforme che facciano in modo che tutti paghino per poter tutti pagare meno
 

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