nicoSP65

Membro Attivo
Proprietario Casa
Buongiorno, finalmente ho cacciato di casa una conduttrice morosa che non ha mai pagato durante il periodo di occupazione dell'appartamento e nemmeno le spese accessorie. Il suo debito, ad occhio e croce, comprese le spese legali ammonta ad una cifra superiore alle 15 mila euro. La tipa ha un buon lavoro e ben remunerato ma ha il vizietto di non pagare (negli ultimi 3 anni è stata cacciata altrettanto volte per la solita inadempienza). L'avvocato sta iniziando il procedimento di pignoramento presso terzi al tribunale di Bari (l'azienda dove la tipa lavora è a Milano). Sperando che non ci siano ulteriori problemi da sovraindebitamento, secondo voi quali tempi occorre considerare per sperare di recuperare qualcosa? Grazie anticipate per chi mi darà una dritta.
 

casanostra

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Salve nico, non per darti false speranze ma....... mettiti pure comodo, io ci sto passando con due conduttori di cui uno è stato sfrattato e l'altro è in attesa del primo accesso da parte dell'uff. giud.
Il primo moroso ha iniziato la morosità a gennaio 2017 ed ha lasciato l'immobile a settembre 2018 e nella citazione di convalida dello sfratto il mio legale non ha chiesto contestualmente il decreto ingiuntivo.
Ho cambiato legale.
In data 11 marzo 2019 il nuovo legale ha presentato ricorso per decreto ingiuntivo presso il tribunale ordinario della mia città.
In data 5 aprile 2019 il giudice, costatato che il credito risultava certo, liquido ed esigibile, emetteva decreto ingiuntivo telematico ed ingiungeva al debitore di pagare le somme indicate entro quaranta giorni dal ricevimento della notifica.
In data 13 aprile 2019 il moroso ritirava l'atto giudiziario del decreto ingiuntivo depositato presso l'ufficio notifiche del comune.
Da questo momento parte il conteggio dei 40gg in cui il moroso può esercitare ricorso avverso il provvedimento.
In data 23 maggio sono scaduti i 40gg per il ricorso, il legale aspetta altri 10gg nel caso avesse fatto ricorso l'ultimo giorno utile.
In data 2 giugno 2019 il legale inizia la pratica per la notifica del precetto, atto da inviare da parte del creditore per informare il debitore che sta dando inizio all'esecuzione forzata per il pignoramento presso terzi.
Il precetto intima al debitore di adempiere entro 10gg dal ricevimento.
Intanto io mi opero per scoprire datore di lavoro e conto corrente del moroso, per il datore di lavoro arrivo tardi perché ha un contratto a termine ma per il cc ci sono buone speranze.
Tra aggiustate e mettete bene arriviamo ai primi di luglio e scadono i termini per il pagamento.
Sempre nel mese di luglio il legale chiede alle poste, in virtù del precetto, il pignoramento e la giacenza sul conto di eventuali somme.
Ad agosto l'Italia chiude per ferie.
A settembre le poste, su sollecito, rispondono che hanno bloccato il conto e......
BINGO, sul conto ci sono soldi.
Bene, pensavo, ora il legale mi chiederà il mio IBAN per il trasferimento del debito ma..... pensavo male, ci vuole un'altro giudice che autorizzi il prelievo e pare che l'udienza sia prevista per il 22 gennaio 2020, quindi dall'11 marzo 2019 al 22 gennaio 2020 è il tempo per il pignoramento del cc.
Per quanto riguarda il pignoramento presso il datore di lavoro non c'è l'ultimo passaggio dell'autorizzazione del giudice.
 

nicoSP65

Membro Attivo
Proprietario Casa
Salve nico, non per darti false speranze ma....... mettiti pure comodo, io ci sto passando con due conduttori di cui uno è stato sfrattato e l'altro è in attesa del primo accesso da parte dell'uff. giud.
Il primo moroso ha iniziato la morosità a gennaio 2017 ed ha lasciato l'immobile a settembre 2018 e nella citazione di convalida dello sfratto il mio legale non ha chiesto contestualmente il decreto ingiuntivo.
Ho cambiato legale.
In data 11 marzo 2019 il nuovo legale ha presentato ricorso per decreto ingiuntivo presso il tribunale ordinario della mia città.
In data 5 aprile 2019 il giudice, costatato che il credito risultava certo, liquido ed esigibile, emetteva decreto ingiuntivo telematico ed ingiungeva al debitore di pagare le somme indicate entro quaranta giorni dal ricevimento della notifica.
In data 13 aprile 2019 il moroso ritirava l'atto giudiziario del decreto ingiuntivo depositato presso l'ufficio notifiche del comune.
Da questo momento parte il conteggio dei 40gg in cui il moroso può esercitare ricorso avverso il provvedimento.
In data 23 maggio sono scaduti i 40gg per il ricorso, il legale aspetta altri 10gg nel caso avesse fatto ricorso l'ultimo giorno utile.
In data 2 giugno 2019 il legale inizia la pratica per la notifica del precetto, atto da inviare da parte del creditore per informare il debitore che sta dando inizio all'esecuzione forzata per il pignoramento presso terzi.
Il precetto intima al debitore di adempiere entro 10gg dal ricevimento.
Intanto io mi opero per scoprire datore di lavoro e conto corrente del moroso, per il datore di lavoro arrivo tardi perché ha un contratto a termine ma per il cc ci sono buone speranze.
Tra aggiustate e mettete bene arriviamo ai primi di luglio e scadono i termini per il pagamento.
Sempre nel mese di luglio il legale chiede alle poste, in virtù del precetto, il pignoramento e la giacenza sul conto di eventuali somme.
Ad agosto l'Italia chiude per ferie.
A settembre le poste, su sollecito, rispondono che hanno bloccato il conto e......
BINGO, sul conto ci sono soldi.
Bene, pensavo, ora il legale mi chiederà il mio IBAN per il trasferimento del debito ma..... pensavo male, ci vuole un'altro giudice che autorizzi il prelievo e pare che l'udienza sia prevista per il 22 gennaio 2020, quindi dall'11 marzo 2019 al 22 gennaio 2020 è il tempo per il pignoramento del cc.
Per quanto riguarda il pignoramento presso il datore di lavoro non c'è l'ultimo passaggio dell'autorizzazione del giudice.
........e se fino a gennaio il tizio fa sparire i soldi dal conto????
 

nicoSP65

Membro Attivo
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Salve nico, non per darti false speranze ma....... mettiti pure comodo, io ci sto passando con due conduttori di cui uno è stato sfrattato e l'altro è in attesa del primo accesso da parte dell'uff. giud.
Il primo moroso ha iniziato la morosità a gennaio 2017 ed ha lasciato l'immobile a settembre 2018 e nella citazione di convalida dello sfratto il mio legale non ha chiesto contestualmente il decreto ingiuntivo.
Ho cambiato legale.
In data 11 marzo 2019 il nuovo legale ha presentato ricorso per decreto ingiuntivo presso il tribunale ordinario della mia città.
In data 5 aprile 2019 il giudice, costatato che il credito risultava certo, liquido ed esigibile, emetteva decreto ingiuntivo telematico ed ingiungeva al debitore di pagare le somme indicate entro quaranta giorni dal ricevimento della notifica.
In data 13 aprile 2019 il moroso ritirava l'atto giudiziario del decreto ingiuntivo depositato presso l'ufficio notifiche del comune.
Da questo momento parte il conteggio dei 40gg in cui il moroso può esercitare ricorso avverso il provvedimento.
In data 23 maggio sono scaduti i 40gg per il ricorso, il legale aspetta altri 10gg nel caso avesse fatto ricorso l'ultimo giorno utile.
In data 2 giugno 2019 il legale inizia la pratica per la notifica del precetto, atto da inviare da parte del creditore per informare il debitore che sta dando inizio all'esecuzione forzata per il pignoramento presso terzi.
Il precetto intima al debitore di adempiere entro 10gg dal ricevimento.
Intanto io mi opero per scoprire datore di lavoro e conto corrente del moroso, per il datore di lavoro arrivo tardi perché ha un contratto a termine ma per il cc ci sono buone speranze.
Tra aggiustate e mettete bene arriviamo ai primi di luglio e scadono i termini per il pagamento.
Sempre nel mese di luglio il legale chiede alle poste, in virtù del precetto, il pignoramento e la giacenza sul conto di eventuali somme.
Ad agosto l'Italia chiude per ferie.
A settembre le poste, su sollecito, rispondono che hanno bloccato il conto e......
BINGO, sul conto ci sono soldi.
Bene, pensavo, ora il legale mi chiederà il mio IBAN per il trasferimento del debito ma..... pensavo male, ci vuole un'altro giudice che autorizzi il prelievo e pare che l'udienza sia prevista per il 22 gennaio 2020, quindi dall'11 marzo 2019 al 22 gennaio 2020 è il tempo per il pignoramento del cc.
Per quanto riguarda il pignoramento presso il datore di lavoro non c'è l'ultimo passaggio dell'autorizzazione del giudice.
Per scoprire il conto corrente ti sei rivolto tu a qualche agenzia investigativa? Mi pare che i tribunali non diano nessuna mano in tal senso, vero? Quanto ti è costato indagare in tal senso?
 

casanostra

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Una volta che sei in possesso del titolo esecutivo il tuo legale può avviare la procedura per l'indagine patrimoniale del soggetto, questa viene eseguita dall'ufficiale giudiziario per il tramite dell'agenzia delle entrate in modo telematico.
Questa procedura, però, è un po lunga e c'è il pericolo che scadano i 90 gg di validità del precetto.
Per conoscere il datore di lavoro mi sono iscritto su un sito che effettua visure, se vuoi in privato, così evitiamo la pubblicità, ti spiego il tutto.
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
Per scoprire il conto corrente ti sei rivolto tu a qualche agenzia investigativa?
Rispondo anch'io, essendomi trovata in una situazione simile alla vostra.

La procedura a cui ha accennato @casanostra nel post n. #6 all'epoca non era ancora attiva, e comunque i tempi sarebbero stati lunghi.

Io mi sono rivolta ad un'agenzia investigativa. Nel 2013 per il rintraccio dei conti bancari e postali del debitore ho speso 180 euro e ricevuto velocemente le risposte.
Spendendo un po' di più l'agenzia fornisce anche la giacenza media dei conti, in modo che il creditore possa avere un'idea degli importi pignorabili. Ovviamente è un dato indicativo, perché il debitore potrebbe prelevare il denaro prima che i conti vengano pignorati.
 

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