ater

Nuovo Iscritto
Saluto tutti,
nuova iscritta, complimenti per ..tutto.
Ecco il caso o casotto!!

Dal 1994, anno in cui divenni debitrice solidale con mia madre, la favola è ...
Successe che: un bel giorno mio fratello mi pregò di aiutarlo ed io e mia mamma lo soccorremmo. Promise che se o e mia madre avessimo chiesto un mutuo bancario lui avrebbe risolto i iproblemi. In realtà non li ha risolti, ma ha inguaiato me facendomi vendere all'asta l'unico bene che avevo: un appartamentino di 60 mq che avevo fatto costruire su una superficie donatomi da mia madre ne 1986 alla morte di mio marito. .Bene, anzi male! io e mia madre, solidale, stipulammo un mutuo sui nostri beni. Ognuno per suo conto, ma i soldi (150ml) servirono per far rientrare mio fratello dal debito bancario.
Non ha pagato ed io non potevo, avendo un solo stipendio e con due figli a carico Mia madre viveva e vive con una pensione sociale. Quando ci rendemmo conto che mio fratello non sarebbe mai venuto incontro al suo dovere, la banca mise all'asta il mio appartamentin a 70.000 euro il quale fu acquistato ( 23 marzo 2006)in fretta da un immobiliare. La casa di mia madre non fu presa perchè, dopo vari passaggi di avvocati della banca, la legge decretò che l'errore del notaio era grave e tutto fu messo in stanbay. Cosa era successo? Il fatto che si era verificato fu che il notaio aveva sbagliato a scrivere il numero della particella del bene di mia madre.Al catasto non risultava e non risulta esitere la casa di mia madre e per l'errore del numero catastale si pignorò un bene per un altro: quale? l'appartamentino di mia sorella! confinante con l'ormai ex mio. Mia sorella a distanza di qualche anno quando si accorse di ciò denunciò per 'risarcimento danni' la banca, la quale pue se ha vinto ancora non si è arrivati ad una definizione. Per precisazione il mio appartamentino era in
regola per cui la banca ha aggredito solo il mio bene.
Ma alla fine di tutto succede che io denuncio la banca adducendo che avrebbero dovuto mostrarmi le modalità di erogazione dei soldi. Ero stata più volte in banca , facendomi perdere tempo rinviandomi a vari sportelli. L'ultima udienza mostra un assegno che sembrebbe quello versato a me, ma di cui io non ricordo nulla. Dal 2006 che ormai non ho più casa il mio avvocato tenta varie ha tentato di difendermi richiedendo la trasperenza di altre tracce tipo dove finì la liquidità del mio assegno ecc. ecc. Ma resta tutto un rinvio. Vorrei ritirarmi, mal'avvocato, pur non prendendo nessun salario sostiene che dobbiamo andare avanti. Io temo. Nel fratttempo, già da due annil'azine contro mia madre viene dichirata 'estinta' Che significa?
Mio cognato avvocato, che ha difeso e fatta vincere mia sorella, dice che la banca vuole fare una transazione con 20.000 euro più il ritiro dei danni da risarcire a mia sorella e compreso la mia causa ed un'altra ancora che tratta la denncia del pignoramneto improprio fatto al mio stipendio unica provenienz aper alimenti. Quell'importomi è stato restituito dopo che la mia cas afu venduta. Ora la mia criff risulta ancora sofferente, ma perchè mi è stato restituito quell'importo? Se si dice che l'azione contro mia madre è estinta perchè si vuol venire ad una transazione? Non è che alla fine resterebbe il debito ancora su di me ed a pagarne le conseguenze sarebbero forse anche i miei figli?Da aggiunger eche siamo 6 figli di cui tre hanno goduto di donazione ( io, mia sorella pignorata che aspetta i risarcimenti e mio fratello, rsponsabile di tutto, che nel frattempo ha venduto anche il suo bene che mia madre gli donò). Dove vive mia madre diventerebbe di proprietà delle altre tre sorelle che non vogliono saperne di dividersi la somma di 25000 euro per togliere il debito. Nel frattempo io ho costruito sulla superficie dell'appartamentino venduto all'asta. La superficie è stata venduta a mia figlia da mia madre.
Sono andata in pensione e laliquidazione l'ho distribuita alle Finanziarie che mi hanno aiutata a non andare da Strozzini non legalizzati.
Ora vorrei chiudere tutto vendondomi questo bene per recuperare almeno quello che ho rimesso per costruirla. Ma non so muovermi. La famiglia mi guarda 'male' perchè a causa della mia 'ignoranza' ma loro dicono stupidità, ho toccato un bene non mio non dicendo loro quelo che stavo facendo ( aiutare mio fratello). In realtà avrebbero desidersto che mi 'accoppiassi' con uno ricchissimo che voleva sposarmi e che dopo un periodo di frequentazione decisi di lasciare. Questo non me lo hanno perdonato. Tutto è ricaduto anche sui miei figli. Avere dei valori comporta delle conseguenze. Lo so e non ne sono pentita. Soffro solo per i miei figli che ancora non riescono a comprendere le mie azioni passate.

Un abbraccio a chi ha avuto la pazienza di leggermi.
Non metto da parte 'quella speranza' che qualcuno possa rispondermi suggerendomi almeno di non continuare a sbgliare sul piano legislativo ed anche umano. Non posso permettermelo più.
Ater:shock:

1-:shock:
 

Certificatore

Membro Attivo
Professionista
La tua storia è toccante, ma non sei l'unica in queste situazioni, almeno tieni fede ai tuoi valori che a mio giudizio sono molto più importanti delle valutazioni altrui...hai cercato di aiutare un fratello, ma lui cos'ha fatto per il danno che avete subito?...ma non è problema mio..
Nel fratttempo, già da due annil'azine contro mia madre viene dichirata 'estinta' Che significa?
Significa che nei confronti di tua madre non c'è più nessuna pendenza...
Ma resta tutto un rinvio. Vorrei ritirarmi, mal'avvocato, pur non prendendo nessun salario sostiene che dobbiamo andare avanti. Io temo.
Il tuo avvocato dice bene, perchè è una causa che vede un ritiro con risarcimenti che sono irrisori rispetto al danno subito...
Ora vorrei chiudere tutto vendondomi questo bene per recuperare almeno quello che ho rimesso per costruirla. Ma non so muovermi.
Dipende cosa intendi e cosa vuoi fare...e se posso aiutarti, anche con un mp...:)
 

ater

Nuovo Iscritto
grazie per i consigli e per la sensibilità e competenza mostrata. Per quanto riguarda che l'azione contro mia madre è estinta vuol dire che con me procede cmq? ed in quanto tempo si prescrive un'azione legale per deninciare che mia madre ha u bene esitente cmq? alloimite mia madre verrebbe a vivere con me
grazie:shock:
 

ater

Nuovo Iscritto
non ho più l'età bis

Grazie della sensibilità e della 'sottile' competenza mostrata. Non sapendo ancora bene come rispondere riprovo con questo altro messaggio.
Volendo rispondere a cosa abbia fatto mio fratello Le dirò che sono caduta 'in sua disgrazia' e mi odia al punto di calunniarmi con mio figlio. I rapporti interpersonali sono quelli basati su conseguenze scaturenti da ciò che recita l'economista prof. Zamagni ed ho così, almeno, avuto 'compassione' di lui e di me.
Per quanto riguarda l'azione conclusasi con mia madre, vorrebbe significare che potrebbero ancora aggredirmi? se fosse così, ptrei oppormi, dichiarando che il bene di mia madre esiste e che ll'eventuale perpretarsi del'azione contro di me è illegittima? Ovviamente facendomi difendere dal mio avvocato. Il motivo è quello che mia madre non finirebbe in mezzo ad ua strada perchè solo la metà dell'immobile potrebbe soddisfare le richieste della banca. Perchè dovrei essere ancora vittima? A mia madre, 85 anni, resterebbe l'altra metà della casa.
Grazie
ater:fiore:
 

Certificatore

Membro Attivo
Professionista
Per quanto riguarda l'azione conclusasi con mia madre, vorrebbe significare che potrebbero ancora aggredirmi?
Sono personalmente dispiaciuto del dispiacere che ha passato e che tutt'ora ne riporta ancora le conseguenze, così come i rapporti con il fratello...ma preferisco rispondere al suo quesito...
Se si dice che l'azione contro mia madre è estinta
mi sono basato su questa particolare frase... se lei ha un documento che atesta l'estinzione del mutuo o del debito allora, sua madre non ha nulla da preoccuparsi, perchè non è più oggetto delle richieste debitorie...;)...ma per poter dire veramente come stanno le cose, bisognerebbe avere conoscenza di tutte le documentazioni e credo che il suo legale ne abbia piena e soddisfacente conoscenza...per il resto se lo stesso documento non è arrivato ad altri allora la forma debitoria è ancora accesa...:basito: l'eventuale transazione richiesta, sta nel voler chiudere una procedura senza richieste di danni o altro...e credo che sempre il suo legale la può consigliare bene...;)...se ritiene che possa esserle utile usi pure il mp...:)
 

ater

Nuovo Iscritto
Grazie di :amore: per la risposta, pur se la mia descrizione è peccata di imperfezioni tecniche nell'esporla. Cmq, ho preso il coraggio e ho di nuovo scartavellato tra i pezzi cartacei che ho in archivio ed ho trovato la risposta, con raccomandat, di quella richiesta che Le scrivevo circa le modalità della liquidità perventa nelle mie mani. Ebbene, la Banca Commerciale It., in data 4 luglio 1997, con raccomandata all'allora mio avvocato e, p.c. a me, riporta: ci riferiamo alla sua del 3/5/97 con la quale viene contestatala compensazione del saldo del conto corrente n. ....intestato alla signora..Ater ( a me),con le maggiori ragioni di credito da noi vantate nei confronti della medesima e derivanti dal mutuo cointestato alla signora ( mia madre). Da parte nostra ribadiamo la legittimità della compensazione, operata ai sensi degli artt.1241 e segg. cod.civ. e dell'art. 5 del contratto del conto corrente, non potendo costituire la causale dei singoli accrediti, della quale comunque non puà essere fatto onere alla Banca di effettuare preventivo esame limite alla compensabilità del saldo creditore di conto corrente".
E' roba' già datata, ma, non so perchè, ho voluto trascriverla.
Dell'altra azione di cui parlavo ( processo esecutivo estinto) non mi resta altro che ' ... estinto il processo esecutivo in data 19.06.2007) ai sensi dell'art. 512 c.p.c.
Fotocopia della sentenza cartacea ce l'ha una mia amica,quindi, non ricordo se è pervenuta anche a me o soltanto a mia madre.
Vorrei giustificarmi di questa storia infinita andata a.. mal fine.

Si evince che, il tutto non è stato seguito sotto l'aspetto legale. Il motivo è il segunte: si intrecciarono atti giudiziarii, dal 1995 in poi nei miei confronti e, di cui non riuscivo a venirne fuori, pur avendo un avvocato che mi difendeva. Ma per 'pignoramneto di bancomat e liquidità di cui ho scritto nella mia prima discussione e non quello del mutuo.

Il processo del mutuo di garanzia ipotecaria pensavo fosse seguito dal marito di mia sorella, l'avvocato di famiglia e, di cui pensavo/credevo che seguisse il caso della suocera (mia madre) e mio, pensando che 'eventuali conseguenze per pignoramento coinvolgesssero, nel momento della successione, anche lui e mia sorella.

Gli atti giudiziarii incrociati riguardavano: mutuo ipotecario e quello della persona 'ricca' che ho frequentato per alcuni mesi, la quale pensò bene (male) di vendicarsi, denunciandomi. Esigeva un pagamento nei suoi confronti a seguito della cerimonia di Prima Comunione di mia figlia fatta nel suo Hotel più una verniciatura di una mia auto che avevo messo a disposizione dei clienti del suo 'albergo 'macchina in sostituzione', visto che mi faceva usare una sua auto.
Avevo lavorato come direttrice nel suo Hotel, nel momento della frequentazione e senza retribuzione. Lo feci al fine di riscattarmi moralmente per i 'favori'(economici) che lui rivolgeva a mio fratello e contemporaneamente si verificò anche la Comunione di mia figlia che festeggiammo nel Villaggio. Non volle essere pagato pur se avevo insistito. Per me la cifra era irrisoria ed avrei potuto sostenere la spesa sui tre milioni di lire. Ma disse che si sarebbe offeso, visto che ci frequentavamo ed avevo contribuito ad evitare una sommossa con i suoi 'dipendenti'. Nel 1995 feci da direttrice del suo Villaggio. Gli evitaii la chiusura del suo albergo oltre a portargli un fatturato di entrate lievitato al 30% rispetto all'anno precedente.

Il lavoro mi assorbiva, la cura dei figli, la censura di alcuni atti da parte dei miei genitori': per 'puro affetto' mi dicevano, la mia grossolana ignoranza in materia, non mi hanno permesso di 'capire bene' i due iter processuali nei miei confronti.

Successe che fui denunciata ed , e in una prima udienza, davanti al Giudice di pace, dopo una prima sentenza favorevole nei miei confronti, mi arrivò una contro denuncia nei miei riguardi e qui l'avvocato 'che mi seguiva' mi impose di fare il giuramento decisorio': Nel frattempo arrivavano alcuni atti giudiziarii che, senza nemmeno aprirli li portavo all'allora mioi avvocato, il quale mi raccomandava di stare tranquilla. Non sapevo 'cos'altro fare'.
Le cose sono andate avanti ed alla fine nel 2006 quando mi vidi arrivare un pignoramento. Pensavo fosse l'iter -pignoramneto-del mutuo stipulato da mia madre e me, ma invece era l'altro.
Non avevo sentito notizie dal mio avvocato dal 1998. Pensavo fosse tutto archiviato, visto che avevo avuto una sentenza a mio favore..L'avvocato non mi aveva comunicato più nulla.
Fino a quando mi arrivò, a distanza di qualche settimana ulteriore pignoramneto e 'sfratto'. Ero ancora convinta che la cosa riguardasse quest'ultima azione giudiziaria. ( la mia attenzione era concentrata sulmio unico bene immobile). Mio figlio, allora studente universitario, fuggì all'estero. Disse che non riusciva a sostenere tutto ciò. Ma fu per vergogna. Ancora fugge da questo abominio. Rimasi sola con mia figlia d affrontare la situazione . Stipendio, di nuovo pignorato ecc.ecc. Ho pagato i miei 20.000 euro con interessi maturati. Rimproverai l'avvocato del fatto di non avermi mai messa all'occorrente. Fece spallucce.
Ad inizio anno scolastico, settembre del 2006 ho dovuto lasciare anche la mia casa.
Giustizia? comprensione?
Ora mi ritrovo con una mansarda costruita sopra l'abitazione dove abitavo prima. L'intero immobile è occupato da me, da mia sorella, da un inquilino nel mio ex appartamento, e da mia madre al piano rialzato. Il garage, donato a mio fratello, lo ha venduto.
Avere valori e principi comporta tutte queste conseguenze? E' anche come se sentissi diffidenze e ghettizzazione da part edei miei familiari estesi. Cos'è, paura? di che ? Temo che possano pensare che la mia capacità di essere riuscita, tra tutte le intemperie, sia dovuta ad un qualcosa di ricevuto dall'esterno. E' come se non capissero che anche se con un solo stipendio con poche entrate di progetti educativi all'università ho potuto, in parte, risollevarmi.
So che, i miei fatti personali, non hanno a che vedere con questa area nè con altre del sito propit, ma credo che la giustizia, l'economia debba umanizzarsi, e trovo questo sito , l'occasione per divulgare situazioni 'umane'.

il familismo amorale, non più nel profondo Sud Dd'Italia, ma ormai vigente nellla nostra società globalizzata può trovare risposte alle tre leggi fondamentali sulla 'stupidità umana, elaborate da C.M.Cipolla?
o è meglio rivolgersi al Vangelo secondo Luca dove si scrive della vedova di Naim? Con la morte del figlio unico la povera vedova aveva perduto tutto e cadeva in balia dei familiari: Gesù ne ha compassione, condivide le ansie della solitudine e interviene a restituire gioia e speranza, in un modo possibile soltanto a Lui."
Sì, mi sono rivolta anche a Lui, alla preghiera e meditazione, ora, dopo un'altra tegola in testa, avuto di recente, ma di cui taccio. Ho trovato conforto e risposte a tante mie riflessioni.
Ora anche qui. Grazie di :amore: e tanti tanti g-:):):):):) ad Arckitect.
Ater
 

raflomb

Membro Assiduo
La storia è un pò ingarbugliata, lei in solido con sua madre, per aiutare suo fratello, avete ottenuto all'epoca 150 milioni facendo iscrivere ipoteca volontaria sui vostri 2 immobili. Avete così salvato il fratello, ma lui non ha rispettato l'impegno assunto di pagare le rate di mutuo. Ne è conseguito il pignoramento dei beni immobili, ma solo il suo è andato all'asta, in quanto per errore del notaio nella trascrizione di una particella il bene identificato non era quello della madre ma della sorella.
Il suo bene immobile fù così venduto ad € 70.000 (quasi 140 milioni delle vecchie lire), mente sua sorella, non avendo sottoscritto il mutuo, fece opposizione all'esecuzione a mezzo il marito avvocato. A lei, unica valida debitrice, gli fù pignorato anche il quinto dello stipendio.
Sua sorella, ingiustamente coinvolta nel pignoramento immobiliare, ha chiesto il risarcimento dei danni patiti, e a lei gli è stato restituito quanto percepito a titolo di pignoramento del quinto dello stipendio. La procedura contro sua madre si è estinta, a causa, presumo, dell'errore commesso dal notaio.
A sua sorella gli è stata proposta una transazione.
Se quanto sopra ricostruito corrisponde a verità ne consegue che:
1) nei suoi confronti la banca non ha più niente da pretendere, altrimenti non gli avrebbe restituito le somme che aveva percepito a mezzo pignoramento del quinto dello stipendio. Non dimentichi che dalla vendita del suo bene hanno realizzato quasi l'intera compensazione di quanto erogato in origine (salvo spese della procedura ed interessi moratori maturati).
2) Nei confronti di sua madre, coobbligata in solido con lei, la procedura è estinta in quanto il bene non era pignorabile per l'errore del notaio.
3) Sua sorella, coinvolta indebitamente, sempre a causa dell'errore, ha giustamente richiesto il risarcimento dei danni.
4) Probabilmente la Banca avrà ottenuto un risarcimento dei danni dal notaio per l'errore commesso, e con questo hanno compensato il loro avere.
5) I suoi figli, una volta accertato che lei nulla più deve alla Banca, non devono temere anche se in futuro accetteranno la sua eredità. Nel caso ci avesse ulteriori pendenze e valutata la non convenienza, nel futuro potranno rinunciare all'eredità e quindi evitare qualsiasi coinvolgimento per eventuali suoi debiti.
6) Quello che non capisco in tutta questa storia è la donazione del bene che sua madre ha fatto a suo fratello nonostante i problemi che vi aveva creato.
 

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