cozzolino

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La persona interessata può optare per una delle 2 soluzioni:
1)Una persona che non ha immobili, e non ha alcun inquadramento retributivo da terzi ,non lo Stato, può chieder di essere inserito nei senza fissa dimora,l'affettuosità è secondaria.
2) Per evitare la negazione dell'ufficio anagrafe basta portare il contratto registrato all'agenzia delle entrate , pagando 200 euro ,per comodato d'uso di una parte dell'appartamento, cioè i 25 mq.
 
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vittorievic

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cozzolino

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a Basty faccio un esempio: Un cognato, dopo il decesso dei genitori della moglie decide di ospitare nella propria abitazione la cognata casalinga che non lavora e mai ha lavorata.. Questa cognata assistita per 30 anni arrivata all'età di 67 anni non prende la pensione sociale. Ti sembra corretto rispetto alla tua risposta?.
 

vittorievic

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da:Iscrizione anagrafica nei "senza fissa dimora"
Le persone senzatetto, senza casa o senza fissa dimora (per le quali è usata a volte la parola francese clochard o l'inglese homeless), sono persone che per lungo tempo non hanno un luogo fisso di residenza (dimora abituale).
La signora in questione ha il diritto di porre la residenza "come senza fissa dimora" nel comune di cui si parla, può dare anche l'indirizzo di dove abita il compagno, ma nel momento in cui l'indirizzo diventa dimora abituale, perché di fatto ci abita con il compagno, perde la qualifica di senza fissa dimora.
 

cozzolino

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Certamente necessita più chiarezza e nè sotterfugi da parte del legislatore. Ultimamente abbiamo assistito separazioni farlocche , ma non si tiene conto di chi da assistenza ad una persona di famiglia che rimane sola . Bisogna comunque , specialmente oggi, accertare la situazione economica dei soggetti che fanno parte del nucleo e se c'è una persona non che non ha reddito e non sposata la facciamo diventare BARBONA?:
 

cozzolino

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Con il COVID19 , ne siete a conoscenza che nelle piccole aziende o artigianali i lavoratori lavorano la giornata intera ed il datore (costringe il lavoratore) e da la retribuzione al 50%.
Sarebbe ora che lo Stato ed i suoi vari enti amministrativi si dessero una svegliata subito.
 

vittorievic

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decide di ospitare nella propria abitazione la cognata casalinga che non lavora e mai ha lavorata.. Questa cognata assistita per 30 anni arrivata all'età di 67 anni non prende la pensione sociale.
evidentemente la signora fa parte di un nucleo famigliare con reddito superiore a quello stabilito per avere la pensione sociale. La signora sarà stata sempre nello stato di famiglia di qualcuno non essendo mai stata capofamiglia. Ora la cognata ha vincoli di parentela con il capofamiglia che ha sposato la sorella.
L'assegno sociale è una prestazione economica, erogata a domanda, in favore dei cittadini che si trovano in condizioni economiche particolarmente disagiate con redditi non superiori alle soglie previste annualmente dalla legge. Ha sostituito, a decorrere dal 1° gennaio 1996, la pensione sociale.
Il diritto alla prestazione è accertato in base al reddito personale per i cittadini non coniugati e in base al reddito cumulato con quello del coniuge, per i cittadini coniugati.
 

basty

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a Basty faccio un esempio: Un cognato, dopo il decesso dei genitori della moglie decide di ospitare nella propria abitazione la cognata casalinga che non lavora e mai ha lavorata.. Questa cognata assistita per 30 anni arrivata all'età di 67 anni non prende la pensione sociale. Ti sembra corretto rispetto alla tua risposta?.
Se mi chiedi se capisco la situazione sociale, ti rispondo di si.

Se mi chiedi se sia corretto il tuo esempio ti dico di no:

la casalinga che non ha mai lavorato a busta paga ma ha sempre lavorato a casa ad assistere i genitori, dovrebbe ricevere appunto la pensione sociale, e non dover trovare espedienti alternativi.

La figliola che ha 67 anni e non ha mai pensato di lavorare, visto che è più comodo ricevere sussidi di disoccupazione ecc, già è in una situazione diversa.

Non critico in generale "le persone": ma il sistema dovrebbe essere più efficiente.
Assistere dove necessario, ma non cadere nel puro assistenzialismo.

Siamo un paese dove un vero invalido dovrebbe sopravvivere con meno di 300€/mese.
Ed eroghiamo svariate indennità a falsi ciechi, invalidi, pseudodisoccupati ecc: a te questo sembra corretto?
 

vittorievic

Membro Senior
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Con il COVID19 , ne siete a conoscenza che nelle piccole aziende o artigianali i lavoratori lavorano la giornata intera ed il datore (costringe il lavoratore) e da la retribuzione al 50%.
non c'è bisogno del Covid per queste cose: posso dirti che ho conosciuto negli anni 90 una collega che, prima di venire a lavorare nelle stessa azienda in cui lavoravo, era impiegata in uno studio di paghe e contributi (sig!!!) riceveva l'assegno per l'importo pieno dello stipendio, lei lo firmava sul retro e lo riconsegnava alla moglie nonché socia dello studio. La signora andava in banca depositava gli assegni ed incassava dopodichè dava esattamente la metà cash. Il fatto avveniva in quel della Provincia di Roma.
 

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