cec

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Salve, caso strano. Per mio figlio universitario avrei trovato una sistemazione provvisoria fino al 31/12 in una singola di una studentessa che partirà per uno stage all'estero. Il suo contratto vieta la sublocazione ma la proprietaria, per venirle incontro, si è mostrata favorevole, ma non vuole problemi. Dal nuovo anno rientrerebbe lei.
Avevo pensato di (far) gestire così per essere tutti in regola, pagare le dovute tasse ed avere le giuste detrazioni:
  1. cessazione del contratto alla studentessa al 15/9/2020
  2. nuovo contratto (transitorio) con la proprietaria a mio figlio dal 16/9/2020 al 31/12/20 (che potrei registrare io anzichè disturbare la proprietaria)
  3. scrittura privata fra le tre parti nella quale la proprietaria si impegna a fare un nuovo contratto all'inquilina dal 1/1/21 e mio figlio si impegna a liberare la stanza
  4. a maggior garanzia di tutte le parti, la cauzione di 3 mesi che la ragazza ha versato alla proprietaria non verrebbe restituita, mentre noi verseremo la caparra di una mensilità alla ragazza che ci cede l'alloggio per garantire lei dai danni che potrebbe causare mio figlio.
  5. il tutto non dovrebbe aver nessun costo, in cedolare secca
Fattibile? Grazie
P.S.: Chiedo inoltre: i contratti universitari è meglio intestarli al genitore che detrae o al figlio studente?
 

uva

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nuovo contratto (transitorio) con la proprietaria a mio figlio dal 16/9/2020 al 31/12/20
Essendo un contratto concordato per studenti universitari, esso deve essere stipulato in conformità alle disposizioni ministeriali (ved. allegato C al D.M. 16/01/2017).

La durata minima è di 6 mesi (massima 36 mesi), mentre tu vorresti indicare una durata inferiore. Secondo me non si può fare.

i contratti universitari è meglio intestarli
In genere vengono intestati allo studente, che è fiscalmente a carico del genitore al quale spetta la detrazione.
 

uva

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Il suo contratto vieta la sublocazione ma la proprietaria, per venirle incontro, si è mostrata favorevole,
Per quanto riguarda l'eventuale sublocazione, se autorizzata dalla proprietaria, vedo la seguente criticità.
Un contratto di sublocazione (quindi non di locazione) per studente universitario fuori sede potrebbe non permettere di usufruire della detrazione IRPEF.
Uso il condizionale perché la notizia mi fu riportata un paio di anni fa da un conoscente ma non l'ho verificata.
Se ti orienterai per la sublocazione, prima di decidere approfondisci l'argomento col tuo commercialista.
 

cec

Membro Attivo
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Per quanto riguarda l'eventuale sublocazione, se autorizzata dalla proprietaria, vedo la seguente criticità.
Un contratto di sublocazione (quindi non di locazione) per studente universitario fuori sede potrebbe non permettere di usufruire della detrazione IRPEF.
Uso il condizionale perché la notizia mi fu riportata un paio di anni fa da un conoscente ma non l'ho verificata.
Ma come ho indicato io non figurerebbe come sublocazione, ma una normale locazione - cessazione inquilina e nuovo contratto a mio figlio. Confermo che la sublocazione non sarebbe detraibile
Essendo un contratto concordato per studenti universitari, esso deve essere stipulato in conformità alle disposizioni ministeriali (ved. allegato C al D.M. 16/01/2017).

La durata minima è di 6 mesi (massima 36 mesi), mentre tu vorresti indicare una durata inferiore. Secondo me non si può fare.


In genere vengono intestati allo studente, che è fiscalmente a carico del genitore al quale spetta la detrazione.
Infatti io pensavo ad un contratto transitorio (durata 1-18 mesi) che seguirebbe sempre le regole di calcolo del concordato
In genere vengono intestati allo studente, che è fiscalmente a carico del genitore al quale spetta la detrazione.
ok, ma può essere comunque intestato anche al genitore, indicando il nome del figlio mi pare.... Mi verrebbe meglio perchè avrei già tutti i codici di accesso Agenzia delle Entrate per poterlo registrare in autonomia
 
Ultima modifica:

uva

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io pensavo ad un contratto transitorio (durata 1-18 mesi) che seguirebbe sempre le regole di calcolo del concordato
Il contratto transitorio (art. 5, c. 1 l. 431/1998) e quello per studenti universitari (art. 5, c. 3 l. 431/1998) sono due formule contrattuali diverse.

Devi verificare se stipulando un contratto transitorio (quindi non quello specifico per studenti universitari) avresti comunque diritto alla detrazione IRPEF.
Ne hanno diritto, ad esempio, gli inquilini di immobili adibiti ad abitazione principale e quelli lavoratori dipendenti che trasferiscono la residenza in altro Comune per motivi di lavoro. A condizione che il reddito di questi soggetti non superi un certo limite.
Pare che tuo figlio non rientri in queste categorie.

Il vostro sarebbe un caso particolare: studente fuori sede che stipula un contratto transitorio invece di stipulare il contratto previsto per gli universitari. Allo scopo di decidere una durata diversa da quella prevista per i contratti studenti.
Parlane col commercialista per scegliere la formula adatta alle vostre esigenze!
 

uva

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Ma si ha diritto alla detrazione anche se il contratto transitorio (non quello per studenti universitari) è intestato al genitore?
può essere comunque intestato anche al genitore, indicando il nome del figlio mi pare.... Mi verrebbe meglio

In pratica: il genitore stipula col proprietario un contratto transitorio, motivando l'esigenza transitoria con la frequentazione dell'università da parte del figlio che abiterà nell'immobile.
Essendo il figlio fiscalmente a suo carico, il genitore ha diritto alla detrazione IRPEF.

E' così?
 

cec

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Proprietario Casa
Ma si ha diritto alla detrazione anche se il contratto transitorio (non quello per studenti universitari) è intestato al genitore?


In pratica: il genitore stipula col proprietario un contratto transitorio, motivando l'esigenza transitoria con la frequentazione dell'università da parte del figlio che abiterà nell'immobile.
Essendo il figlio fiscalmente a suo carico, il genitore ha diritto alla detrazione IRPEF.

E' così?
Io credo sia corretto - aspettiamo qualche esperto che ci confermi magari @Nemesis che è intervenuto, sa sempre tutto lui!
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
Teniamo presente che si tratterebbe di un contratto transitorio parziale per la locazione di una stanza singola, che in base all'Accordo Territoriale vigente in alcune città (ad esempio qui a Torino) si può stipulare solo in coabitazione col locatore.
Suppongo tu abbia già letto l'Accordo in vigore in quel Comune.

Se è fattibile dal punto di vista contrattualistico e fiscale, non resta che convincere le controparti.
Malgrado la scrittura privata di cui parlavi nel primo post, la proprietaria non avrebbe la certezza assoluta che quando tuo figlio lascerà l'appartamento alla scadenza del 31/12/2020 ritornerà la studentessa (che nel frattempo potrebbe aver trovato una nuova soluzione abitativa con decorrenza gennaio 2021). E potrebbe trovarsi la stanza sfitta.

Dal punto di vista della studentessa: se è realmente intenzionata a ritornare in quella casa avendo necessità di abitarvi dal 01/01/2021, potrebbe temere che tuo figlio non la lasci libera entro fine 2020 per contrattempi vari.

Mi pare una situazione complicata; comunque ti auguro che vada tutto a buon fine!
 

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