griz

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Interessante l'approccio genovese: non è specificato quali siano le modalità, ma ho inteso che, "a posteriori" venga richiesta ulteriore documentazione, senza la quale l'agibilità diviene formalmente preclusa. Bravi loro .... (si fa per dire)
interessente il paragrafo dove si cita come necesario il parere ASL che notoriamente viene negato :)

La giurisprudenza, nel corso degli anni ha consolidato questo orientamento. Però la mia concessione è intervenuta anteriormente a queste sentenze (1993, la prima fi del 1996). Quindi posso ritenere avere l'Agibilità? Penso che l'eventuale annullamento in autotutela del Condono, possa risultare per il Comune l'unica maniera per togliersi da questa anomalia. Ma non so se ora, a distanza di quasi 30 anni, con tutti i consolidati rapporti di locazioni avvenuti nel tempo, possano farlo.
le interpretazioni sono molteplici ma come già citato la 47/85 prevedeva che l'abitabilità fosse implicita nel rilascio della sanatoria senza ulteriori passaggi, quindi, secondo me puoi farci quello che vuoi
 

Ducale

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Tempo fa un tecnico dell'ufficio urbanistica è stato di parere contrario. Si è spinto a dirmi che, a prescindere dal tipo di utilizzo che io voglia fare (affitti classici o brevi), una casa del genere, sicuramente non posso affittarla come abitazione, per mancanza dei requisiti minimi, a prescindere dal condono. E quindi mi sono fermato. Ora però comincio ad avere i miei dubbi su quella affermazione.
 

basty

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Ora però comincio ad avere i miei dubbi su quella affermazione.
la 47/85 prevedeva che l'abitabilità fosse implicita nel rilascio della sanatoria senza ulteriori passaggi, quindi, secondo me puoi farci quello che vuoi

Quello che mi piacerebbe sapere è se prevale la 47/85 o

la sentenza di Corte Costituzionale n. 256 depositata nel 18 luglio 1996 che disponeva che la deroga potesse applicarsi solo alle norme regolamentari locali del comune preposto al rilascio, senza però derogare quelle di grado superiore previste da norme sovraordinate o di legge.

Copiato da: Immobile condonato e non abitabile (neppure in deroga) - Copyright Carlo Pagliai

Solito pasticcio italiano: secondo me finisce che chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, ... ma scordammoce il passato.
 

Ducale

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Piacerebbe anche a me saperlo. È proprio per questo motivo che ho aperto la discussione. Può una sentenza del Tar del 1996, cambiare quanto ottenuto con un condono nel 1993? Casomai, per il futuro potrebbe valere quella sentenza. Difficile trovare una risposta a questo quesito. È un anno che ci studio sopra, ma non ne sono ancora venuto a capo. Pare che la tutela alla salute prevalga su tutto...
 

griz

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butto lì alcune considerazioni: la 47/85 ha permesso una serie di aberrazioni e questo è un esempio, rimane il disposto che l'abitazione così condonata è abitabile secondo la legge, le norme igienico/sanitarie sulle ampiezze e altezze dei locali sono una convenzione (l'altezza dei tuoi locali in località di montagna sarebbe legale), l'appartamento è censito in A/x. Posto questo, se tu fai un contratto di affitto nessuno chiederà conto dell'agibilità in quanto si da per scontata, c'è un servizio igienico, ha aperture adeguate (forse non a norma ma vale sempre quanto sopra), impianti a norma (l'elettricista e l'idrauico devono solo certificare il proprio operato) è salubre, ovvero non presenta umidità o deterioramenti tali da pregiudicarne la salubrità (non è esplicitato ma sembrrerebbe di si), cosa ti impedirebbe di contrarre un affitto con un interessato? Se poi vuoi trovare il pelo nell'uovo, vedi tu
 

Ducale

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Si, però, come ho già scritto, se comunico al Suap del Comune di iniziare una locazione breve turistica, mi fanno compilare un modulo dove devo inserire i mq. (ovvero, nel mio caso, 13) e dichiarare, sotto la mia responsabilità, che l'immobile possiede i requisiti minimi. Se scrivo quest'ultima cosa, ovviamente non vera, non sarei passibile di rilascio di dichiarazione mendace ai sensi dell'art. 76 del DPR 445 del 2000? È scritto così nel modulo.
 

basty

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, le norme igienico/sanitarie sulle ampiezze e altezze dei locali sono una convenzione (l'altezza dei tuoi locali in località di montagna sarebbe legale),
Ah ah ah...: vedo che sei venuto della mia opinione.. (magari lo eri da sempre...) Ricordi che avevo detto anch’io la medesima cosa in altra discussione?
 

basty

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Proprietario Casa
Direi che sono delle prescrizioni.
Senz'altro, ma stabilite convenzionalmente senza alcuna base sperimentale. E che nel caso qui discusso prevalgano su una legge dello stato, rimane piuttosto curioso.

Ancor più paradossale rimanga questa specie di limbo: la PA attribuisce categorie ed oneri come se fossero abitazioni. Ma non risolvono lo stallo.
 

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