Secondo me sono corretti questa sezione e il rigo RM81.
Ok. Dopo provo. Sono ancora full-immersion nella discussione del 2017 che mi hai indicato.
Cmq è interessante l'idea di scorporare le spese legali. Soprattutto perché la somma degli importi delle due CU (quella intestata a me + l'altra intestata al marito) è inferiore alla parcella del legale fatta rientrare dal giudice nel pignoramento. Questo comporterebbe che io nemmeno li inserisco in dichiarazione. Mi preparo una bella Dichiarazione Sostitutiva dove spiego la motivazione (per quando mi convocheranno all'Agenzia delle Entrate) e per quest'anno la chiudo così.

Mi torno a immergere nella lettura della vecchia discussione, ma credo che per quest'anno farò così.
Grazie, come sempre, @uva per la competenza e la gentilezza
 
l'idea di scorporare le spese legali.
Io mi ero basata sul dettaglio del mio credito che risultava dal decreto ingiuntivo: canoni non incassati (già dedotto il deposito cauzionale) + spese condominiali e per riscaldamento insolute (già dedotti gli acconti che aveva pagato l'inquilino) + spese legali.
Ho dichiarato e soggetto a tassazione soltanto la prima voce: quella inerente ai canoni.
 
Ho dichiarato e soggetto a tassazione soltanto la prima voce: quella inerente ai canoni.

io ho scalato la parcella dell'avvocato e relative spese: e considerato come introitato solo la quota percepita dopo aver coperto le mie spese.
Mi sembra corretto. Farò così anche io. E per quest'anno non dichiaro nulla perché al momento nemmeno si è raggiunta la parcella dell'avvocato.

Grazie di cuore a tutti e due
 
Si: io ho dato una descrizione sommaria. Uva ha elencato correttamente la tipologia di voci che sono solo un rimborso e non costituiscono reddito.
Seguine la logica.

A questo punto si ripropone la questione: quando comincerai ad incassare acconti che si configurano come recupero dei canoni, tale voce di reddito non competerebbe alla annualità di imposta.
Dovrà quindi essere trattata in regime di tassazione separata? (Formalmente cambierebbero se non ricordo male i righi del quadro apposito): se non ricordo male la vecchia discussione, uva propendeva per il no. Credo rimanga l’opzione, basata sulla preferenza tra la tassazione media degli ultimi anni , liquidata dalla Agenzia delle Entrate (tassazione separata) rispetto alla esposizione diretta inclusa nell’annualità di dichiarazione e liquidata dal contribuente
 
Dovrà quindi essere trattata in regime di tassazione separata?
Dalle righe delle istruzioni Redditi PF che ho riportato nel post #15 sembra obbligatoria la tassazione separata.

Ho un anno davanti a me per studiare come calcolare l'aliquota della tassazione separata. Ce la farò (spero).

Ho trovato anche la risposta di un esperto di Repubblica secondo il quale si può scegliere se attribuire la cifra incassata prima alle spese legali e poi al canone o viceversa. (A parte che non mi è sembrato un grande esperto perché sostiene che anche per i pignoramenti da locazioni deve essere fatta la ritenuta di acconto del 20%.)
 
secondo il quale si può scegliere se attribuire la cifra incassata prima alle spese legali e poi al canone o viceversa.
E ne fornisce i pro e contro?
Perché io vedo solo dei contro ad attribuire prima i canoni.
Nel mio vecchio caso, l’ex inquilino ad un certo punto si trasferì all’estero…. E addio pignoramento del quinto sullo stipendio. Ho poi scoperto dove era andato a risiedere: ma avrei dovuto instaurare una nuova causa verso la Francia. Non so nemmeno se fattibile.
 
E ne fornisce i pro e contro?
Li fornisce ma in base al presupposto errato che ci sia stata una ritenuta alla fonte, quindi non contano niente.

Per mio marito potrebbero contestare che attribuendo la somma ai canoni, pagherebbe con una aliquota IRPEF piuttosto alta mentre attribuendola alle spese legali paga zero. Ma il suo CU è irrisorio: 171 €. Tranne quella cifra, tutto il resto è stato messo nel CU mio (devo ancora capire perché, ma così han fatto). I canoni resteranno tutti in capo a me che pago con una aliquota inferiore.

Mi era venuto anche il dubbio sul rigo M5 (o RM5) "Redditi percepiti in qualità di erede" ma sono esclusi i redditi fondiari, quindi direi di no.
 
(rigo RM3 per il primo
si può barrare l'opzione per la tassazione ordinaria.

Io invece interpreto diversamente le istruzioni di RedditiPF.

Se stiamo parlando di canoni di locazione arretrati incassati a seguito pignoramento presso terzi, non compilerei la sez I-A del quadro RM (quella dove si trova il rigo RM3).

Compilerei la
SEZIONE III-C – Redditi e ritenute derivanti da pignoramento presso terzi
(quindi il rigo RM81)
e poi il quadro RB-Redditi dei fabbricati.

Però se tu preferisci e pensi sia corretto assoggettarli a tassazione separata, è logico compilare il rigo RM3.
Ma quale codice scriveresti nella colonna 1 "tipo" di quel rigo? Lo lasceresti in bianco?
 
e poi il quadro RB-Redditi dei fabbricati.
Premesso che ora non ho con me i verbali del pignoramento e che non era un caso seguito da me, a memoria direi che il grosso era il mancato pagamento dell'indennità di occupazione a contratto finito, più qualche canone e spese condominiali.
Però continuano a valere le righe di istruzioni che ho riportato al post #15 sulla tassazione separata e soprattutto il fatto che io non ho niente a che fare con quell'immobile, ereditato a dicembre da una figlia. Non credo che il software mi accetterebbe uno zero come quota di possesso., nè posso mettere il reddito nella denuncia di mio marito visto che il CU l'hanno intestato a me
 

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