Seth

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Capitato di recente.

- Scusi Notaio 1, se cortesemente mi può dire prima di fissare un appuntamento, si può fare una certa cosa così e cosà?
- Viva voce del Notaio 1: Assolutamente no.

- Scusi Notaio 2, si può fare una certa cosa così e cosà?
- Segretaria del Notaio 2: Esaminerà il caso solo dopo che avrete accettato il preventivo di euro tot.

- Scusi Notaio 3, si può fare una certa cosa così e cosà?
- Assolutamente sì.

(Non è nulla di cui ho parlato in altri thread)
 
Forse sarebbe il caso di sapere in che consista la "certa cosa", altrimenti si parla del nulla.
In ogni caso, salvo l'esoso e avido Notaio2, tutto potrebbe dipendere dalla "preparazione" del professionista.
 
Forse sarebbe il caso di sapere in che consista la "certa cosa",
La revoca di un vincolo su un immobile (vincolo a non vendere, trascritto a favore di un Comune).
Il Comune ha rilasciato autorizzazione scritta alla revoca del vincolo, ma secondo il primo Notaio non si può procedere senza la presenza di un rappresentante del Comune o suo provvedimento, cioè dovrebbe disporre la revoca il Comune stesso.
L'altro Notaio invece ha detto che si può fare sulla base dell'autorizzazione.


altrimenti si parla del nulla.
In ogni caso, salvo l'esoso e avido Notaio2, tutto potrebbe dipendere dalla "preparazione" del professionista.
Sinceramente non ho idea se dipenda dalla "preparazione" o da interpretazioni / prassi diverse.
 
Non meravigliarti in Italia ci sono tre gradi di giudizio ma perchè i giudici non studiano su gli stessi libri?, a te seve che venga revocato il vincolo? vai dal 3 notaio e fallo procedere oggi non esiste più che noi poveri privati siamo responsabili di quello che fa un professionista, una volta si diceva la legge non ammette ignoranza ma c'è stata una sentenza ( non ricordo quale ) che dice: visto oggi la complessità delle leggi il privato deve rivolgersi a un tecnico adatto al caso che si prende la responsabilità dell'azione. Pertanto il primo è da escludere il secondo è stupido il terzo è quello più adatto, che poi analizzando i documenti ritorna su i suoi passi è un'altra cosa
 
Un'altra questione su cui ho ricevuto da due notai risposte divergenti è quella di cui ho discusso in altri thread sull'ordine degli adempimenti in una successione un po' particolare, in cui il de cuius aveva disposto l'assegnazione a ciascun erede di specifiche parti (stanze) di un'unica grande unità immobiliare, porzioni comodamente divisibili, ma non identificate catastalmente.
Secondo il Notaio A l'ordine corretto sarebbe necessariamente A1. Dichiarazione di successione dell'indiviso A2. Frazionamento urbanistico e catastale con l'attribuzione di subalterno a ogni porzione A3. Atto di divisione.
Secondo il Notaio B (e anche secondo un Geometra concorde) conviene invece procedere con B1. Frazionamento conforme al testamento B2. Dichiarazione di successione.
 

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