Luca Talamazzi

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Buongiorno, torno sulla questione abitazione e accatastamento C2 perché vedo che i precedenti post sul tema sono relativi a qualche anno fa e le normative potrebbero essere cambiate. Vedo, in molti annunci di case in vendita su siti di immobiliari (non quindi direttamente fatti da privati), che vengono vendute case, spesso al mare o baite montane, accatastate come C2. I siti garantiscono che ci si possa abitare ma senza però trasferivi la residenza e al contempo che l'immobile non possa essere affittato. Cercando però le normative su internet mi pare di capire che l'abitazione di edifici C2 sia assolutamtne vietata anche per brevi periodi. E qui entriamo nelle classiche zone girigie delle normative italiane perché io non capisco cosa si intenda per "abitare", se è un concetto rivolto a soggiorni lunghi (mesi o anni) o se è valido anche per una sola notte.
Vorrei quindi sapere per cortesia qual è l'attuale disposizione vigente e se è fatta rispettare. Infine, scusate lo sfogo, non capisco per quale motivo lo Stato mi debba impedire di usufruire come mi pare e piace di un mio immobile su un mio terreno se non costituisco pericolo per altri. Fosse anche una stalla o una cantina, per quale motivo io non posso decidere di mangiarci o dormirci dentro? Non è una questione che riguarda me e nessun altro? Grazie mille e scusate la lunghezza del post.
 
qual è l'attuale disposizione vigente
E' quella che hai detto:
l'abitazione di edifici C2 sia assolutamtne vietata

se è fatta rispettare.
Nella mia esperienza direi di no.
Specialmente in montagna vi sono "locali sgombero" (soffitte e cantine) collegati all'abitazione utilizzati per dormire o come tavernetta/sala hobby.

In merito alle locazioni, non è regolare affittare un C/2 per uso abitativo né per lunghi né per brevi periodi.

I siti garantiscono che ci si possa abitare ma senza però trasferivi la residenza e al contempo che l'immobile non possa essere affittato
Secondo me è una pubblicità ingannevole.
A meno che intendano dire che se ci abita il proprietario, senza trasferirvi la residenza anagrafica, è poco probabile un controllo da parte della Polizia locale.
 
Concordo con @uva: abitare in un immobile c/2 non è possibile legalmente.
Il problema è che in Italia purtroppo si fanno pochi controlli, e quindi si riesce spesso ad eludere impunemente le norme.
Quindi probabilmente un proprietario di c/2 può usare quell’immobile per dormirci e viverci, senza conseguenze : ma se poi, nel momento in cui avesse bisogno di rivendere, le leggi fossero divenute più restrittive ?
Vale la pena rischiare ?
Per me no, anche a voler prescindere dal divieto che si dovrebbe rispettare.
 
In generale un immobile C/2 non rispetta le caratteristiche previste dalle norme per poterci abitare (regolamento d'igiene in primis) quindi abitarci non è permesso, sicuramente non stabilirci la residenza anagrafica, vero è che i controlli sono improbabili però commercializzare un immobile simile come abitazione è sicuramente ingannevole
 
Fosse anche una stalla o una cantina, per quale motivo io non posso decidere di mangiarci o dormirci dentro? Non è una questione che riguarda me e nessun altro?
Le regole sono state messe per garantire la salubrità dei locali e la loro vivibilità. Servono luce, aereazione, accessi adeguati. Ricordo casi di famiglie che vivevano in cantine che hanno avuto dei morti per annegamento a seguito di allagamento (ed era poi risultato che non erano alloggi ad uso abitativo). Dormire in un locale non adeguatamente arieggiato comporta un dannoso accumulo di anidride carbonica oltre alla probabile presenza di muffe o altro,
Il tuo ragionamento mi ha fatto pensare a quelli che si avventurano nei sentieri in montagna dove c'è divieto di accesso per un qualche potenziale rischio: ci vanno lo stesso, poi la Protezione Civile li deve andare a salvare.
Vogliamo dormire in un locale non adatto? OK. Basta che poi non pretendiamo che lo Stato ci tiri fuori dai guai
 
Le regole sono state messe per garantire la salubrità dei locali e la loro vivibilità. Servono luce, aereazione, accessi adeguati. Ricordo casi di famiglie che vivevano in cantine che hanno avuto dei morti per annegamento a seguito di allagamento (ed era poi risultato che non erano alloggi ad uso abitativo). Dormire in un locale non adeguatamente arieggiato comporta un dannoso accumulo di anidride carbonica oltre alla probabile presenza di muffe o altro,
Il tuo ragionamento mi ha fatto pensare a quelli che si avventurano nei sentieri in montagna dove c'è divieto di accesso per un qualche potenziale rischio: ci vanno lo stesso, poi la Protezione Civile li deve andare a salvare.
Vogliamo dormire in un locale non adatto? OK. Basta che poi non pretendiamo che lo Stato ci tiri fuori dai guai
Ok ha senso quello che dici, forse ho estremizzato un po' il discorso perché mi sembra che certe normative siano frutto di una ipernormazione tipica di questo paese. Al nord europa ci sono un sacco di case off-grid che neppure hanno servizi igienici (o li hanno molto spartani) e ovviamente non sono dotate di utenze, in mezzo ai boschi magari, e nessuno si sognerebbe di impedire ai Norvegesi o ai FInlandesi di abitarle. Non so se la normativa è mutata ma credo che in Italia non ci sia neppure possibilità di stabilire una residenza in una situazione off-grid. Per non parlare degli Stati Uniti dove sembra che chiunque comperi un terreno ci faccia poi quello che vuole ma questa è ovviamente una esagerazione, ciò non toglie che anche impedire ad un proprietario di un terreno di lasciarci su una roulotte o un camper senza dimostrare la "temoraneità" della cosa mi pare altrettanto esagerato.
 
impedire ad un proprietario di un terreno di lasciarci su una roulotte o un camper senza dimostrare la "temoraneità" della cosa
Su questo argomento è in corso un'aspra polemica in un Comune in provincia di Torino.
I proprietari di casette "mobili" che non si muovono sono stati multati, e rischiano un procedimento penale.

 
Al nord europa ci sono un sacco di case off-grid che neppure hanno servizi igienici
Per non parlare degli Stati Uniti dove sembra che chiunque comperi un terreno ci faccia poi quello che vuole
Guarda, non intendo fare sterili polemiche su temi che richiederebbero conoscenze enciclopediche, che non ho.
Chi mi conosce, qui nel forum, sa quante volte ho protestato per norme che ritengo ingiuste ma alle quali mi devo adeguare. Mi sento però di dire due parole sugli esempi che fai, solo per l'esperienza personale.

Credo che molte nostre norme siano legate anche alla nostra alta densità abitativa che peggiora ulteriormente in stagione turistica. Io sono stata in una di quelle baite in Norvegia (quelle con una porticina di uscita dal tetto nel caso che una nevicata abbondante blocchi porte e finestre). Ma la densità di quelle baite è prossima allo zero. E credo che nessuno metta in croce il proprietario di una baita isolata nemmeno qui da noi. Ma quando la densità di persone e di presenze diventa notevole, allora bisogna che le cose siano normate, e bene. E' di pochi mesi fa l'intossicazione in val di Fassa di alcune persone per aver bevuto acqua risultata inquinata per colpa degli scarichi nei boschi da parte di due rifugi. La presenza di sempre più turisti non consentiva più uno smaltimento "naturale". In Norvegia non li hanno questi problemi.

Quanto agli Stati Uniti, non so cosa succede nelle vaste praterie coi ranch che vediamo nei film, ma mi risulta che nelle città sia tutto normato secondo il principio dello "zoning": localmente il territorio è diviso in zone distinte con regole precise sulla destinazione del terreno, sulla densità edilizia e sulle caratteristiche degli edifici (altezze e distanze). Con problemi e contestazioni anche, perchè quando una zona prevede una densità abitativa molto bassa, il problema diventa anche di natura socio-economica.
Quindi, almeno in città, il proprietario non "ci fa quello che vuole" sul suo terreno. Addirittura, ho abitato in anni diversi a Santa Monica, erano previste multe salate per i proprietari di preselle di terreno non ancora edificate se non le tenevano in ordine nel nome del decoro urbano.
 

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