il punto generale che si ricava
secondo me occorre stabilire con precisione cosa s'intende per "redditi fondiari".

Se il "reddito fondiario" è quello che si ottiene dalla locazione dell'immobile, allora è corretto che debba essere soggetto a tassazione e dichiarato da chi realmente lo percepisce.

Se invece è un reddito figurativo / teorico, stiamo parlando della rendita catastale.
Tutti i comproprietari sono obbligati a dichiararla in proporzione alla % di possesso, come sta scritto nelle istruzioni del mod.Redditi PF:
(Percentuale di possesso): indicare la quota di possesso espressa in percentuale (100 se per l’intero).

Nel caso di un immobile in comproprietà ceduto in locazione solo da un comproprietario che ne incassa interamente il canone, a me pare che l'altro non ne abbia più il "possesso". Perché non può disporne né per utilizzo personale né per trarne profitto.
Quindi non mi sembra giusto che debba essere tassato in base alla sua % della rendita catastale.
 
Quindi non mi sembra giusto che debba essere tassato in base alla sua % della rendita catastale.
Se si filosofeggia, si può pensare quello che si vuole.
La cosa giusta è che ogni comproprietario goda dell’immobile in misura corrispondente alla propria quota.
E dato che il fisco per decenni ha adottato quel criterio coerente, l’inversione di rotta appare piuttosto singolare.
Dopodiché si pretende “solo” la certezza del diritto
 
C’è poi chi fa notare che avere ragione e ottenerla sono due cose diverse.

 
Per la cronaca, sul tema , per chi ha voglia di leggere: ...






NB: non so perchè il link compare come "page expired": comunque sembra funzioni
 
Ultima modifica:
La seconda soluzione potrebbe essere la stipula di un comodato per il 50% della quota del fratello all'estero a favore di quello in Italia, con autorizzazione alla locazione per un periodo non eccedente quello del comodato stesso, da cui, credo, deriverebbe un reddito imponibile solo per il fratello contemporaneamente proprietario e comodatario.
Tra parentesi, non so se in questo caso sia strettamente necessario vista la giurisprudenza recente a favore o solo una precauzione, ma il comodato è la soluzione che mi ha suggerito un operatore del call center dell’agenzia delle entrate in un caso in parte simile di detrazione (bonus edilizi) spettante in quote uguali ai coeredi comproprietari e detentori di un immobile che invece volessero lasciarla interamente a uno di loro.
 
n caso in parte simile di detrazione (bonus edilizi) spettante in quote uguali ai coeredi comproprietari e detentori di un immobile che invece volessero lasciarla interamente a uno di loro.
Curioso suggerimenti: mi risulta che il bonus spetti a chi realmente sostiene la spesa ed a cui è intestata la fattura.
Nel caso la fattura fosse intestata ad un singolo soggetto, e la detrazione spettasse ad entrambi, la stessa Agenzia delle Entrate suggerisce di riportare sulla esistente fattura la annotazione della pluralità dei soggetti cui spetta la detrazione.

La risposta dell'operatore di call center riflette il comportamento ondivago ed elefantiaco del nostro apparato legislativo, per cui gli stessi addetti vanno in confusione.

Qui sarei OT, ma da giorni mi verrebbe voglia di aprire una discussione/sondaggio su cosa ne pensate della modifica aliquota cedolare secca su affitti brevi, e relative posizioni dei vari soggetti politici coinvolti
 
L'amministrazione finanziaria e le commissioni tributarie continuano ad essere divise.

Il Fisco continua a resistere anche alla Cassazione, difendendo ciclicamente la sua posizione, ma, come sulla cedolare al conduttore-impresa-professionista per rimanere in tema affitti, anche su un solo comproprietario che affitta si sta consolidando un filone giurisprudenziale che ritiene infondate le sue tesi, avvallate da documenti interni non aventi valore di atti impositivi.

Anche perchè se le Entrate si fossero davvero conformate ai giudici, non si capisce la ragione della permanenza sul modello RLI della casella “Soggetto non presente in atto” del quadro B che poi deve esprimere o meno l’opzione per la cedolare nel quadro D, senza considerare che l’applicativo non accetta le forzature della percentuale di possesso, guai a chi gliele tocca: se ad esempio metto 50%, scatta il blocco con alert “Per ogni immobile, la somma delle rispettive percentuali non può essere inferiore a 99,90”.

Se anche per le Entrate “dichiara chi incassa”, la casella “Soggetto non presente in atto” deve sparire, santa miseria, e anche il blocco della casella “Percentuale di possesso”, altrimenti a che gioco giochiamo!?

Chiudo solo per dire che se le norme fiscali fossero chiare e scritte bene si eviterebbero tante cause che ingolfano i tribunali andando avanti per dieci anni e necessitano poi delle Sezioni Unite.
 
Ultima modifica:
permanenza sul modello RLI della casella “Soggetto non presente in atto” del quadro B
Nel Quadro B - Sez I del mod. RLI si scrivono i dati dell'unico comproprietario locatore.
Nella casella "Locatore" si indica il codice 1
nel caso in cui nel contratto di locazione non sono stati indicati tutti i cointestatari dell’immobile
(non tutti i cointestatari del contratto di locazione)

la casella “Soggetto non presente in atto” deve sparire
Dov'è la casella "Soggetto non presente in atto"?
 

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