francois1978

Nuovo Iscritto
Buongiorno a tutti.

Mia madre ed i suoi 5 fratelli, alla morte di mio nonno, avvenuta nel 1977, hanno ereditato per successione due terreni edificabili.

Uno dei fratelli ha costruito, a sue spese, su tali terreni due fabbricati. Fino ad oggi la proprietà è rimasta indivisa, mentre oggi si pone il problema di un' equa divisione.

Qual è la normativa al riguardo? Come si può procedere? Qual è la quota spettante a mia madre?

Grazie in anticipo.
 

Adriano Giacomelli

Membro dello Staff
Proprietario Casa
Più che di quote, mi porrei il primario compito di dare un valore ai due terreni edificabili. Per tale compito una agenzia o più d'una, un tecnico di fiducia di tutti gli eredi potrà indentificare il valore di mercato e guidarvi nella divisione. Quando si fosse tutti assieme convenuto sul valore, si dedurrà la quota di ogni fratello erede, non essendoci nessuna distinzione di quota, per quanto riferito nel quesito. I vari eredi, quindi, offriranno la possibilità di acquisto in primis, al fratello che ha edificato e che a ragion veduto sembra essere il più interessato ad acquistare per non perdere il valore degli immobili sopra edificati.
Nella teoria è tutto lineare, poi "parenti serpenti!"
Auguri!
 
Confermo, sempre più spesso in questi casi si cercano soluzioni che possano garantire agli ereditari la massima indipendenza nella valutazione, non permettendo a priori di scegliere il valutatore (che risulterebbe altrimenti "di parte"), bensì condividendo a priori la metodologia che verrà utilizzata per stimare l'immobile.

Ciao,
Marco
 

francois1978

Nuovo Iscritto
Più che di quote, mi porrei il primario compito di dare un valore ai due terreni edificabili. Per tale compito una agenzia o più d'una, un tecnico di fiducia di tutti gli eredi potrà indentificare il valore di mercato e guidarvi nella divisione. Quando si fosse tutti assieme convenuto sul valore, si dedurrà la quota di ogni fratello erede, non essendoci nessuna distinzione di quota, per quanto riferito nel quesito. I vari eredi, quindi, offriranno la possibilità di acquisto in primis, al fratello che ha edificato e che a ragion veduto sembra essere il più interessato ad acquistare per non perdere il valore degli immobili sopra edificati.
Nella teoria è tutto lineare, poi "parenti serpenti!"
Auguri!

Scusa la mia ignoranza. La valutazione da parte del tecnico tiene conto solo del terreno o anche degli immobili sopra costruiti?
 

Gugli

Membro Attivo
se ho capito bene uno dei coeredi ha edificato su un bene indiviso quindi al momento della presentazione della richiesta di licenza edilizia tutti avranno assentito integrando un diritto di superficie (diciamo parziale).....
visto che anche chi ha costruito possedeva una quota propria, per cui la valutazione deve essere necessariamente fatta tra terreno e immobile nello stato di fatto irreversibile e per quote del terreno edificabile come pervenuto all'apertura della successione cioè una cosa è la successione e una cosa è il diritto di superficie (almeno io la interopreto così)
attendiamo comunque commenti più autorevoli
 

Adriano Giacomelli

Membro dello Staff
Proprietario Casa
Beh, chi ha edificato si è preso una bella responsabilità. Solo l'onestà vostra, potrebbe riconoscere questo distinguo, perchè riconosce di non aver partecipato agli oneri di edificazione. Ma di certo sulla carta siete titolari di 1/5 del terreno e di ciò che sopra è stato edificato.
 

francois1978

Nuovo Iscritto
Beh, chi ha edificato si è preso una bella responsabilità. Solo l'onestà vostra, potrebbe riconoscere questo distinguo, perchè riconosce di non aver partecipato agli oneri di edificazione. Ma di certo sulla carta siete titolari di 1/5 del terreno e di ciò che sopra è stato edificato.

Chi ha edificato dice di avere le fatture intestate a lui come documenti probatori. Secondo voi sono sufficienti? Ad integrazione vi dico che gli immobili edificati risultano accastati riportando i nomi di tutti gli eredi (ed anche quelli dei coniugi di due degli eredi) con la dicitura "ciascuno per i propri diritti". Che significa?
 

Adriano Giacomelli

Membro dello Staff
Proprietario Casa
La cointestazione in catasto dimostra che tutto ciò che stà sopra un terreno appartiene ai proprietari del terreno. I coniugi non capisco come ci entrino, a meno che non sia stato acceso una ipoteca.

Auguri!
 
se ho capito bene uno dei coeredi ha edificato su un bene indiviso quindi al momento della presentazione della richiesta di licenza edilizia tutti avranno assentito integrando un diritto di superficie (diciamo parziale).....
visto che anche chi ha costruito possedeva una quota propria, per cui la valutazione deve essere necessariamente fatta tra terreno e immobile nello stato di fatto irreversibile e per quote del terreno edificabile come pervenuto all'apertura della successione cioè una cosa è la successione e una cosa è il diritto di superficie (almeno io la interpreto così)

Come prima cosa direi che non si tratta più di valutare un terreno edificabile ma la valutazione è dell’immobile e per immobile si parla dell’edificio e del terreno circostante. Tale terreno nel momento che è stato edificato non è più edificabile.
Al più, ma dipende dalla legislazione urbanistica regionale/comunale, si potranno effettuare degli ampliamenti, ma questo è tutto da vedere.

La valutazione quindi comprenderà il valore dell’immobile nello stato di fatto così com’è.

Inoltre, se il terreno è intestato a 5 fratelli, il permesso di costruire autorizzato dal comune per la costruzione dell’edificio sarà intestato a tutti loro. Se poi la costruzione l’ha finanziata solo uno di loro, diventa una questione familiare.

Ad ogni modo, per rispondere alla domanda iniziale, direi che sicuramente deve essere fatta la valutazione dei beni che si vogliono dividere.
Solo successivamente si potrà ragionare su come dividere il patrimonio.
Per la valutazione corretta, naturalmente, se ci sono di mezzo anche diritti di superficie dovrà essere fornita al perito valutatore tutta la documentazione necessaria.

Marco, CRIF Valutazione Immobili
 

francois1978

Nuovo Iscritto
Come prima cosa direi che non si tratta più di valutare un terreno edificabile ma la valutazione è dell’immobile e per immobile si parla dell’edificio e del terreno circostante. Tale terreno nel momento che è stato edificato non è più edificabile.
Al più, ma dipende dalla legislazione urbanistica regionale/comunale, si potranno effettuare degli ampliamenti, ma questo è tutto da vedere.

La valutazione quindi comprenderà il valore dell’immobile nello stato di fatto così com’è.

Inoltre, se il terreno è intestato a 5 fratelli, il permesso di costruire autorizzato dal comune per la costruzione dell’edificio sarà intestato a tutti loro. Se poi la costruzione l’ha finanziata solo uno di loro, diventa una questione familiare.

Ad ogni modo, per rispondere alla domanda iniziale, direi che sicuramente deve essere fatta la valutazione dei beni che si vogliono dividere.
Solo successivamente si potrà ragionare su come dividere il patrimonio.
Per la valutazione corretta, naturalmente, se ci sono di mezzo anche diritti di superficie dovrà essere fornita al perito valutatore tutta la documentazione necessaria.

Marco, CRIF Valutazione Immobili

Quindi, se ho capito bene, essendo una questione familiare, gli altri eredi potrebbero anche disconoscere l'effettuazione delle opere da parte di uno solo di essi e dividere tutto per 6, rimanendo nella legalità? E se chi ha finanziato le opere si rivolgesse ad un tribunale per dimostrare che ha finanziato lui la costruzione?
 

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