Deny

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Si, ma devi farti validare il contratto da una delle associazioni di proprietari o inquilini firmatari dell'accordo territoriale. In alternativa non lo fai e paghi l'aliquota normale.
Devo ovviamente vedere se mi conviene fare contratto concordato. Se l'agenzia mi fai il calcolo troppo basso, dovrò optare per aliquota normale.
 

uva

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Se l'agenzia mi fai il calcolo troppo basso, dovrò optare per aliquota normale.
Per prima cosa devi scegliere la tipologia di contratto che vuoi stipulare, dopo deciderai il regime fiscale e relativa aliquota.
Se il canone concordato (calcolato in base ai parametri dell'Accordo Territoriale del Comune) è troppo basso, puoi proporre agli studenti un contratto a canone libero della durata di 4 anni + 4.
Anche in questo caso è possibile locare parzialmente l'immobile stipulando singoli contratti per una stanza a diversi inquilini, più l'uso in comune di cucina e bagno.
Considera però che questa tipologia di contratto "libero" è meno gradita dagli studenti e in certi casi anche dai proprietari, come abbiamo scritto nei post precedenti n. # 4 - #6 - #7.

Per quanto riguarda il regime fiscale: anche per il contratto "libero" 4+4 puoi scegliere tra tassazione IRPEF ordinaria oppure (se ne hai la convenienza) optare per la cedolare secca con l'aliquota del 21%.
La convenienza fiscale non dipende solo dall'aliquota (quelle IRPEF sono progressive per scaglioni mentre la cedolare secca è una tassa piatta) ma da altri fattori: reddito complessivo del locatore, eventuali suoi oneri deducibili e detraibili. Prima di scegliere il regime è opportuno fare una simulazione.
 

cec

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Devo ovviamente vedere se mi conviene fare contratto concordato. Se l'agenzia mi fai il calcolo troppo basso, dovrò optare per aliquota normale.
Comunque un'idea del calcolo te la puoi fare anche sola: se hai una planimetria dettagliata (occorrono i mq calpestabili di ogni stanza/in caso di contratti a stanze, parti comuni, giardini, box auto...) e leggi bene il regolamento del tuo comune (reperibile su internet) non è difficile. Solo se valuterai la convenienza al canone concordato ti occorrerà la validazione da parte di un'associazione. Nel mio caso, ad esempio, ho visto che l'affitto che avrei dovuto praticare era talmente basso, e non compensava minimamente la minore tassazione, che ho risparmiato il passo successivo
 

uva

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leggi bene il regolamento del tuo comune
Oltre a leggere attentamente l'Accordo Territoriale, è opportuno verificare se il Comune ha deliberato un'aliquota IMU agevolata per gli immobili locati con contratti concordati. La quale aliquota agevolata è ulteriormente ridotta del 25% per lo "sconto statale".

Qui a Torino, ad esempio, i contratti concordati sono convenienti proprio per il "risparmio" dell'IMU rispetto ad un contratto libero, oltre che per la minore tassazione del reddito da locazione.
 

cec

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Sono ammessi in detrazione i canoni corrisposti da studenti che frequentano università italiane in dipendenza di:
− contratti di locazione stipulati o rinnovati ai sensi della legge n. 431 del 1998, e cioè qualsiasi contratto registrato relativo a un’unità immobiliare destinata a uso abitativo. Sono detraibili, quindi, anche i canoni corrisposti in relazione a contratti a uso transitorio o quelli relativi a un posto letto singolo redatti in conformità alla legge senza che sia necessaria la stipula di un contratto specifico per studenti.
Vado sul difficile @Nemesis ... leggo che la detrazione dell’affitto per studenti universitari fuori sede spetta anche per contratti di ospitalità.
Una prenotazione alberghiera (di un appartamento, di un hotel o meglio di un b&b) effettuata direttamente o tramite booking o airbnb, a mio avviso potrebbe rientrare in questa tipologia e quindi essere detraibile lo stesso?
Si tratterebbe di un contratto atipico di ospitalità che prevede accanto al godimento dell’immobile, anche ulteriori servizi di natura genericamente alberghiera (pulizia, colazione) che costituiscono servizi ulteriori ad personam che caratterizzano il contratto atipico di ospitalità rispetto al contratto di locazione.
Chiedo perchè è uscita la programmazione dei corsi universitari: mio figlio avrebbe lezione 3 giorni a fila + 2 DAD +weekend. Università a 150 km. Ci converrebbe, almeno all'inizio, anzichè prendere una camera fissa, pensare di spostarsi in una struttura alberghiera solo per 2/3 gg a settimana. Abbiamo fatto delle simulazioni di calcolo e si risparmierebbe abbastanza.
Sarebbero detraibili le ricevute alberghiere? Grazie
 

Nemesis

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Sarebbero detraibili le ricevute alberghiere?
No. Non sono relative a contratti di ospitalità o ad atti di assegnazione in godimento o locazione stipulati con enti per il diritto allo studio, università, collegi universitari legalmente riconosciuti, enti senza fine di lucro e cooperative. Come espressamente prevede l'art. 15, comma 1, lett. i-sexies) del TUIR.
 

cec

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No. Non sono relative a contratti di ospitalità o ad atti di assegnazione in godimento o locazione stipulati con enti per il diritto allo studio, università, collegi universitari legalmente riconosciuti, enti senza fine di lucro e cooperative. Come espressamente prevede l'art. 15, comma 1, lett. i-sexies) del TUIR.
Ma non è una voce a sé?
Oltre ai contratti stipulati o rinnovati ai sensi della legge 431 del 9 dicembre 1998, la detrazione si applica anche ai canoni relativi ai contratti di ospitalità, nonché agli atti di assegnazione in godimento o locazione, stipulati con enti per il diritto allo studio, università, collegi universitari legalmente riconosciuti, enti senza fine di lucro e cooperative.
Inoltre: Le spese sostenute per il contratto di ospitalità sono ammesse in detrazione, nei limiti indicati dalla norma, anche se il servizio include, senza prevedere per esse uno specifico corrispettivo, prestazioni come la pulizia della camera e i pasti. Queste spese, invece, non sono detraibili se sono addebitate separatamente.
 
Ultima modifica:

uva

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contratti di ospitalità.
Una prenotazione alberghiera
Leggendo la risposta di @Nemesis nel post n. #26, la spesa alberghiera sostenuta non è detraibile perché si tratta di un contratto stipulato con un soggetto diverso da quelli elencati (cooperative, enti senza fine di lucro, ecc).
E il contratto "di albergo" non viene equiparato esplicitamente ad un contratto "di ospitalità".
 

Deny

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Buonasera, non mi ricordo dove e quando, ma abbiamo già toccato l'argomento degli inquilini stranieri (transitori o studenti) e abbiamo detto che spagnoli e portoghesi sono più simili agli italiani nel tenere la casa, il bagno e la cucina, pertanto convivono più facilmente in un appartamento condiviso, mentre con gli inglesi e a volte francesi ci possono essere dei problemi a livello della convivenza. A maggior ragione con indiani o africani che hanno un concetto di pulizia e cucina troppo diverso. Ricordo di aver menzionato un'esperienza negativa che ho avuto con una ragazza africana che si rifiutava di lasciare pulita la cucina e il bagno dopo averli utilizzati per ore ignorando il fatto che ci siano anche altre coinquiline.
Mi chiedevo se avete mai avuto esperienza con inquilini iraniani? Grazie.
 

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