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Grazie anzitutto per le risposte ed i consigli, faccio una precisazione ulteriore che credo dovuta per non equivocare sulla mia fattispecie concreta:
volevo comunque specificare che nel mio caso concreto, essendo "ostaggio" del locatario moroso (che, senza entrare in ulteriori dettagli, non rilasciandomi l'immobile "giocava" sul danno ulteriore che mi avrebbe arrecato in termini economici e di tempo in caso di procedura di sfratto- perchè in pratica non aveva alcun bene patrimoniale su cui avrei potuto rivalermi in giudizio-) per rescindere il contratto e, soprattutto, riottenere la disponibilità immediata dell'immobile, siamo addivenuti ad un verbale di rilascio e conciliazione con una sorta di scrittura privata (su consiglio e poi controfirmato dai nostri avvocati) e non la vera e propria procedura di conciliazione di nuova introduzione.
Purtroppo, da parte lesa e nella piena ragione di fatto e di diritto, sono stato "costretto" in quanto come ben sappiamo, nel nostro ordinamento vige il principio della garanzia patrimoniale dei debiti, e quindi, chi si ritrova-come il mio affittuario- senza patrimonio, non ha nulla da perdere e questa posizione di forza di fatto insieme alle lentezze del sistema per ottenere non solo l'accertamento ma soprattutto "l'esecuzione" mi hanno portato a chiudere questa vicenda in questo modo.
Chiedo scusa se insieme alla precisazione vi ho rubato ulteriore tempo prezioso con questo mio sfogo, spero che il fisco non aggiunga ulteriore beffa al danno subito.
Saluti a tutti.
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