federipani

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Purtroppo @federipani questi documenti non sono necessari solo ad un eventuale manutenzione ordinaria o ad una ristrutturazione.
Metti il caso tu avessi ricevuto una lettera dal Comune per aggiornamento della rendita catastale (ipotesi) e poi avessi scoperto che il catasto non corrispondeva ne con i documenti presentati con il Comune ne con lo stato di fatto avresti dovuto intervenite.

Catasto e concessione edilizia (meglio AGIBILITÁ che li contiene più altri documenti) bisogna considerarli ne più ne meno come il libretto di circolazione di un veicolo.

Nessuno (o quasi) si sognerebbe di girare con un veicolo senza libretto di circolazione, chissà perchè per gli immobili non vale...eppure i rischi e le spese per sistemare il problema possono diventare anche molto molto serie (anche decine di miglia d'euro con i vecchi condoni).
ma se ho hiesto all'amministratore una copia dell'agibilita' dell'edificio e mi ha risposto che non ce l'abbiamo.Nonché la messa a terra visto che volevo fare impiabto nuovo e la certificazione.
 

Luigi Criscuolo

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ma certo che c'era il bagno, se parliamo di aspetto esteriore, c'era anche la cucina .
questo significa che o il condominio, o il primo acquirente, ha fatto i lavori di trasformazione da locale attrezzato a lavatoio ad unità abitativa. Abito a Roma dal 1981 e non ho mai visto lavatoi condominiali o comuni (nelle case popolari) dotati di servizi igienici, ma sono sempre disposto a prenderne atto.
In origine il lavatoio, come il terrazzo di copertura usato come stenditoio, e come il locale dove erano piazzati i cassoni dell'acqua, dal punto di vista catastale fa parte dei Beni Comuni Non Censiti (BCNC).
Qualora bisogna cedere un BCNC nello stato in cui si trova ad un comproprietario o ad un soggetto terzo, bisognerà procedere alla sua soppressione catastale come tale e , contemporaneamente, al suo accatastamento come “unità afferente” (cat. F/1), intestata a tutti gli aventi diritto, cioé tutti i condomini. Così sarà possibile procedere anche alla sua voltura cioé alla vendita.
Se i lavori di trasformazione li ha fatti il Condominio prima di alienare l'ex lavatoio il Condominio doveva far registrare la variazione di destinazione d'uso dei locali.
Se i lavori li ha fatti il primo acquirente doveva essere quest'ultimo a regolarizzare l'unità abitativa con tutto quello che ne deriva dal punto di vista della abitabilità.
 

Luigi Criscuolo

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comunque grazie per la info che mi hai dato sulla vecchia usanza lì a Roma per gli ultimi piani.
Guarda che la presenza nei palazzi di città di un locale lavatoio per i condomini o per gli affittuari (qundo c'erano i grandi gruppi immobiliari che costruivano le case per affittare gli appartamenti) era una necessità per tutti, indipendentemente dalla città.
Posso citare la mia esperienza diretta che, in gioventù, abitando a Milano in una casa a riscatto (Gescal), costruita nel 1951, avevo un disimpegno del balcone di proprietà nel quale c'era la vasca per fare il bucato. Nella prima metà degli anni '60 il tramezzo del disimpegno del balcone è stato abbattuto, come peraltro hanno fatto tutti i proprietari, per avere la cucina confinante più abitabile.
Nel quartiere dove abitavo c'era anche il lavatoio pubblico comunale, dove gli abitanti del quartiere potevano andare a lavare i panni.
Nel condominio dove abito (Roma) il locale lavatoio è stato trasformato in locale dove teniamo le assemblee (qualcuno ha donato le sedie di cui diveva disfarsi, uno a donato una scrivania, la luce è stata presa attaccandoci alla luce scale) così non si va più in parrocchia.
 

Daniele 78

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ma se ho hiesto all'amministratore una copia dell'agibilita' dell'edificio e mi ha risposto che non ce l'abbiamo.Nonché la messa a terra visto che volevo fare impiabto nuovo e la certificazione.
Non sarebbe nel il primo ne l'ultimo vecchio condominio senza agibilità, in quelli fatti almeno dal 1990 (riveduti aggiornati coordinati e corretti dal 2001 con il testo unico dell'edilizia) ad oggi sarebbe impensabile, però mi rendo conto che più vai indietro nel tempo e più trovi veramente di tutto e di più.

Per quanto riguarda la messa a terra e la certificazione dell'impianto elettrico, la prima normativa negli edifici è stata la legge 46/90, però prima di tale data puoi trovare delle situazioni veramente pericolose come l'assenza di una messa a terra del condominio.
Come dicevo ad oggi e da almeno il 2001 con il D.P.R. 380/2001:Bosetti & Gatti - d.P.R. n. 380 del 2001 - T.U. edilizia
(questo è tutto il testo unico) gli articoli riguardanti l'agibilità sono il 24, 25 e 26. Buona visione.
 

federipani

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
questo significa che o il condominio, o il primo acquirente, ha fatto i lavori di trasformazione da locale attrezzato a lavatoio ad unità abitativa. Abito a Roma dal 1981 e non ho mai visto lavatoi condominiali o comuni (nelle case popolari) dotati di servizi igienici, ma sono sempre disposto a prenderne atto.
In origine il lavatoio, come il terrazzo di copertura usato come stenditoio, e come il locale dove erano piazzati i cassoni dell'acqua, dal punto di vista catastale fa parte dei Beni Comuni Non Censiti (BCNC).
Qualora bisogna cedere un BCNC nello stato in cui si trova ad un comproprietario o ad un soggetto terzo, bisognerà procedere alla sua soppressione catastale come tale e , contemporaneamente, al suo accatastamento come “unità afferente” (cat. F/1), intestata a tutti gli aventi diritto, cioé tutti i condomini. Così sarà possibile procedere anche alla sua voltura cioé alla vendita.
Se i lavori di trasformazione li ha fatti il Condominio prima di alienare l'ex lavatoio il Condominio doveva far registrare la variazione di destinazione d'uso dei locali.
Se i lavori li ha fatti il primo acquirente doveva essere quest'ultimo a regolarizzare l'unità abitativa con tutto quello che ne deriva dal punto di vista della abitabilità.
quindi secondo voi ora come mi dovrei muovere? Possibile che io ho una planimetria catastale che non corrisponde a quella del progetto totale dell'edificio, e non esista traccia di una pratica?cioe' non capisco come puo' essere che al catasto abbiano queste planimetrie e non ci siano documentazioni a rigiardo?cos'è che mi sfugge?
 

federipani

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Proprietario Casa
Vi chiedo altre delucidazione sempre in merito al lavatoio/ super attico.Spero di riuscire a spiegarvi la situazione e allego anche una foto
IMG-20140707-WA0011.jpg

La sig.proprietaria dell' app posto al piano sotto al mio ha nel suo ingresso il soffittto alto 3mt e una parte con un buco 2mtx2mt di larghezza alto 3,50mt.
Sopra di lei oltre al mio app c'è la cabina ascensore.
Arrivando sul mio pianerottolo troveremo la porta di casa mia e la porta che accede alla cabina ascensore.Questa porta non e' a livello pianerottolo ma a 50cm di altezza da esso. A questa altezza di 50 cm si sviluppa in orizzontale un lastrone di cemento armato che invade parte della mia cucina, facendo(vista l'altezza) da piano di lavoro.
dimenticavo di dirvi che il mio app si trova all'ultimo piano ultima rampa a piedi, in quanto nasceva come lavatoio. Acquistato da mia madre nel '87 gia' accatastato A2.
Ovviamente il progetto natio di coStruzione dell'intero palazzo non rispecchia il vero perimetro della casa che noi abbiamo comprato.Il proprietario a me precendente aveva gia' acquistato la casa in A2.
il piano di cemento armato nella mia cucina ha una superficie di 2mt di lunghezza per 60cm di profondita.La parete che divide la mia cucina dalla cabina ascensore è costruita in parte poggiata sul piano di cemento e in parte sotto.Quella di sotto è stata costruita sul controsoffitto della signora nel buco di cui vi ho parlato prima.
Quando la tipa di sotto ha acquistato la casa aveva gia' trovato il controsoffitto e io idem le pareti cosi come sono.In pratica il pavimento/solaio della mia cucina, visto dal buco della signora, si interrompe e si vedono addirittura l'ultima fila di mattonelle per meta' incollate sul solaio per meta' sul nulla.Finite le mattonelle inizia la parete(ora puntellata da sott:shock:ra quello che vorrei sapere è di chi e' la competenza di sostenere questo muro.Lei imputa a me la colpa e io ne ero completamente ignara.e comunque si trova dentro casa sua. se volete posto delle foto per chiarire meglio.
 

Gianco

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Professionista
Raffaelemaria, ci sono due scuole di pensiero. Personalmente ho ottenuto le concessioni a sanatoria per fabbricati con altezza inferiore a m 2,70, superfici dei vani inferiori a mq 9 e con rapporti aero-illuminanti inferiore ad 1/8 del pavimento.
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
quindi secondo voi ora come mi dovrei muovere? Possibile che io ho una planimetria catastale che non corrisponde a quella del progetto totale dell'edificio, e non esista traccia di una pratica?cioe' non capisco come puo' essere che al catasto abbiano queste planimetrie e non ci siano documentazioni a rigiardo?cos'è che mi sfugge?
Assolutamente si non sarebbe la prima volta che succede avere una planimetria catastale non corrispondente all'esistente. Devi verificare i documenti in Comune, vedere come puoi fare per adeguarli al tuo immobili e rifare il catasto fabbricati (Docfa) per il tuo immobile.
 

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